Amazon e le nuove città di fondazione

Amazon e le nuove città di fondazione

Il colosso dell’ecommerce ha lanciato un fondo immobiliare per creare o preservare più di 20mila case a prezzi accessibili. Un’iniziativa che ricorda il welfare del passato in Italia

 

La creazione di case popolari nelle città dove un’azienda è maggiormente presente non farebbe notizia se fosse riferita al secolo scorso e succedesse in Europa. Invece capita nel 2021 e negli Stati Uniti, più precisamente a Seattle, Arlington (Virginia) e Nashville (Tennessee). E l’azienda in questione è Amazon, il colosso dell’ecommerce guidato da Jeff Bezos, che ha lanciato un fondo da 2 miliardi di dollari, l’Housing Equity Fund, per creare o preservare più di 20mila case a prezzi accessibili. Sembra quasi di rivedere le città di fondazione di passata memoria, anche se, in fondo, sono sempre di più i servizi di welfare legati al territorio e l’iniziativa pare andare proprio in questa direzione.

 

Lo ha annunciato l’azienda stessa mercoledì 6 gennaio 2021 in un comunicato, poi ripreso dalle maggiori testate americane, dove dichiara di essere pronta a offrire prestiti e sovvenzioni alle società edili, alle agenzie pubbliche e alle organizzazioni guidate da minoranze intenzionate a partecipare al progetto. Nelle città scelte, infatti, Amazon prevede di avere presto 5mila nuovi dipendenti.

 

L’azienda guidata da Bezos da anni viene accusata di comportare un sensibile aumento dei prezzi delle abitazioni nelle zone in cui decide di investire o di costruire uno dei suoi centri di smistamento merci: è una situazione che accomuna Amazon ad altri colossi come Apple, Facebook e Google, che in passato hanno promesso di stanziare fondi per motivi molto simili nell’area di San Francisco e nella Silicon Valley.

 

Da quanto si apprende, alcune delle unità abitative di Amazon saranno di nuova costruzione, ma nel programma Bezos vuole fare in modo che gli attuali alloggi a prezzi accessibili restino tali. Il fondo, da quanto è stato scritto nel comunicato, “contribuirà ad assicurare che le famiglie moderatamente a basso reddito possano permettersi un alloggio in aree urbane ben fornite dal punto di vista dei servizi”.

 

Dai prestiti fino all’assistenza abitativa e sociale

 

Nello specifico, le risorse stanziate da Amazon saranno spese soprattutto sottoforma di prestiti a basso costo, a partire da circa 382 milioni di dollari per il Washington Housing Conservancy, organizzazione no profit dedicata a mantenere accessibili i prezzi delle abitazioni per la forza lavoro residente, e per creare le prime 1.300 case ad Arlington. I successivi 185,5 milioni di dollari sono destinati alla King County Housing Authority, specializzata in edilizia abitativa sociale e assistenza nello Stato di Washington.

 

Come anticipato, nei prossimi mesi l’impegno di Amazon è di occuparsi anche di Nashville e Seattle, insieme con lo stanziamento di 125 milioni di dollari in contanti per supportare piccole realtà commerciali, associazioni no profit, organizzazioni guidate da minoranze etniche con l’obiettivo di costruire soluzioni abitative più inclusive e accessibili.

 

Ci sono altri due obiettivi da non sottovalutare, secondo quanto riportato dal giornale americano The Verge. Il primo è quello di evitare la fuga di talenti dall’azienda, perché non si possono permettere di vivere in città molto costose come Seattle. Il secondo, non meno importante, è alleviare la pressione dei politici e degli attivisti che spesso criticano le compagnie tech e i loro dipendenti per non contribuire abbastanza al miglioramento delle comunità dove vivono e costruiscono le loro sedi. Puntare sulle ‘nuove’ città di fondazione potrebbe essere una strada utile.

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