Assolombarda-sindacato, intesa per un welfare condiviso

Assolombarda-sindacato, intesa per un welfare condiviso

Partecipazione e benessere del lavoratore sono al centro dell’intesa tra le due associazioni. L’obiettivo? Promuovere strategie che sappiano coinvolgere tutti gli attori in gioco.

 

L’accordo siglato da Assolombarda con Cgil, Cisl, Uil di Milano segna un passo in avanti per le politiche di welfare. È quanto emerge dalla presentazione dell’intesa, cui hanno partecipato il Vicepresidente di Assolombarda alle Politiche del Lavoro, Sicurezza e Welfare Mauro Chiassarini e i principali esponenti delle sigle sindacali del capoluogo lombardo come Massimo Bonini, Segretario Generale della Camera del Lavoro Metropolitana di Milano, Carlo Gerla, Segretario Generale CISL Milano Metropoli e Danilo Margaritella, Segretario Generale Uil Milano e Lombardia.

 

Con questa sinergia si velocizza il raggiungimento di un obiettivo comune a tutti i player in gioco, ossia quello di favorire una cultura della partecipazione che coinvolga tutti i lavoratori, rendendoli protagonisti della vita in azienda e capaci di affrontare il cambiamento tecnologico in atto.

 

Il lavoro, si sa, è uno dei luoghi privilegiati dove l’uomo trova la sua espressione, ed è proprio per questo che negli ultimi anni il capitale umano è sempre più al centro della riorganizzazione del lavoro. Il coinvolgimento attivo dei lavoratori, la partecipazione appunto, è quindi una risorsa che diventa strategica per ogni azienda.

 

Anche le trasformazioni che il mondo del lavoro sta vivendo, del resto, concorrono a ripensare l’impresa proprio in un’ottica più comunitaria, che sostenga la partecipazione tra i protagonisti della vita aziendale con una maggiore attenzione alla tutela del bene comune e dell’interesse reciproco.

 

Da questa prospettiva, dunque, il welfare aziendale e la partecipazione diventano i punti cardine di una grande sfida culturale. Una sfida che Assolombarda vuole affrontare, sostenendo gli interessi di quei lavoratori che si trovano in uno stretto rapporto con le evoluzioni che, sul piano organizzativo, le imprese sono chiamate a realizzare.

 

Nelle strategie di welfare condivise tra industria e sindacati è però importante anche il benessere del singolo. Per questo l’associazione punta in particolare su un piano che oltre alla partecipazione permetta al lavoratore un migliore work-life balance e una maggiore formazione in modo da essere più competitivo, soprattutto a livello internazionale.

 

I punti principali dell’accordo

 

Analizzando gli elementi principali dell’intesa, emerge l’impegno a favorire la creazione di workshop formativi, pensati sia per sindacati, rappresentanti sindacali e funzionari, sia per imprenditori e dirigenti. Si tratta di incontri concepiti come preziosi momenti di confronto, nei quali si potranno condividere esperienze e idee. Ma soprattutto esempi di best practice, che fungeranno da modello vincente per la partecipazione dei lavoratori, portando a una crescita della produttività e a un maggior benessere del lavoratore.

 

Un altro punto significativo riguarda la creazione di una Commissione territoriale che avrà il compito di scovare e far conoscere i casi più virtuosi in materia. Questo permetterà di rendere più agevole e proficuo il coinvolgimento dei lavoratori all’interno dell’azienda.

 

Infine si prevede il confronto tra industria e sindacato per individuare gli strumenti per mezzo dei quali la contrattazione decentrata può far crescere la partecipazione dei dipendenti nelle scelte delle organizzazioni. In particolar modo per quanto riguarda gli aspetti legati all’impatto tecnologico, ambientale e all’occupazione.

 

Un’opportunità per l’intero Paese

 

“Il coinvolgimento attivo e diretto dei lavoratori in azioni finalizzate ad obiettivi di miglioramento delle prestazioni aziendali e del rapporto vita-lavoro costituisce un’opportunità per le imprese, per gli stessi lavoratori e complessivamente per il Paese”, ha dichiarato Chiassarini a margine della presentazione dell’intesa.

 

“In questa logica abbiamo pensato insieme a Cgil, Cisl e Uil di iniziare un percorso condiviso, indirizzato in particolare alle piccole e medie imprese, per promuovere esperienze di partecipazione organizzativa, che possano anche avvalersi dei benefici di legge”, ha continuato il Vicepresidente di Assolombarda.

 

Lato sindacati, l’orizzonte è il medesimo: “Si tratta di un accordo strategico che sottolinea il ruolo dei lavoratori e il contributo che possono offrire per favorire il buon andamento e il miglioramento delle aziende”. In questa prospettiva, la parola chiave è ‘partecipazione’, che non si deve fondare più su un mero fattore ideologico, ma deve guardare a elementi strutturali. Serve, in sostanza, un coinvolgimento che sappia utilizzare forme più moderne e attuali. E sta proprio nell’individuazione di queste forme che si gioca la partita di Assolombarda e sindacati.

 

“La Contrattazione decentrata, il welfare aziendale e la bilateralità sono straordinarie palestre di partecipazione, oggi occorre però un forte supporto legislativo che dia attuazione alle previsioni dell’articolo 46 della Costituzione, il confronto aperto con Confindustria deve rappresentare su questo tema una grande opportunità di sviluppo”, hanno commentato i segretari milanesi delle sigle sindacali.

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