Digitale e servizi personalizzati: le nuove sfide dei provider di welfare aziendale

Digitale e servizi personalizzati: le nuove sfide dei provider di welfare aziendale

Tuttowelfare.info ha chiesto ai protagonisti del dibattito alcune considerazioni sulle conseguenze future della nuova norma sui fringe benefit. La risposta è unanime: i cambiamenti maggiori riguarderanno il nuovo ruolo dei provider

 

La finalità del provvedimento in ambito welfare del decreto Agosto, che eleva a 516,46 euro il limite per la detassazione di beni e servizi riconosciuti ai lavoratori dipendenti, sembra essere quella di agevolare la concessione di beni in natura o servizi per aiutare la ripresa del Sistema Italia. Questo scenario può aiutare una crescita dei consumi, grazie al maggior potere d’acquisto che può essere offerto ai dipendenti.

 

Ma, per alcuni provider di welfare, può essere anche l’opportunità per le aziende di indirizzare la destinazione dell’importo del benefit per rispondere alle esigenze fondamentali dei dipendenti, come la cura della salute e la protezione del capitale umano. Tuttowelfare.info ha chiesto ai protagonisti del dibattito alcune considerazioni sulle conseguenze future della nuova norma. La risposta è unanime: i cambiamenti maggiori riguarderanno il nuovo ruolo dei provider.

 

Non limitarsi a interventi minimi di sostegno al reddito

 

Per Enrico De Negri, Sales Team Leader di Mercer Marsh Benefits, tra le tutele che migliorano la qualità della vita e il benessere dei dipendenti risultano sempre più essenziali: l’accesso ai servizi di telemedicina e di prevenzione offerti dalle Casse di assistenza per i dipendenti e i loro familiari (consulenza medica, psicologica, cartella clinica online, consegna medicinali a domicilio, invio di un medico, check up virtuale, accesso a network sanitari a tariffe agevolate); la protezione economica dei dipendenti dai rischi di decesso e invalidità permanente, soprattutto per i nuclei familiari monoreddito o con impegni finanziari a lungo termine.

 

“In un’ottica di total reward è determinante per le aziende far percepire ai dipendenti questi benefit come un’offerta di valore, mentre l’erogazione a pioggia di ticket o voucher rischia di evidenziare soprattutto il contro-valore degli stessi”, commenta De Negri. È quindi strategico il supporto della consulenza per aiutare le aziende, in un momento che vede un ridimensionamento dei budget HR, nelle scelte dei benefit più adeguati per i propri dipendenti, nella comunicazione interna e nell’ottimizzazione dei costi. Mercer Marsh Benefits, in qualità di advisor nello sviluppo dei piani welfare, auspica la prosecuzione del provvedimento anche per l’anno 2021, al fine di misurarne la efficacia e il ritorno sull’investimento.

 

Il vero welfare si occupa di salute e prevenzione

 

Stessa posizione per Assidim, associazione con fini assistenziali e non lucrativi, iscritta all’Anagrafe Sanitaria dei Fondi Integrativi presso il Ministero della Salute: “La nuova norma contenuta nel decreto Agosto è positiva, ma va sottolineato che il provvedimento è sperimentale e vale per l’anno in corso (link risposta lettore). Un orizzonte temporale troppo breve per misurarne l’effettivo impatto”, dichiara Antonio Corrias, Responsabile Marketing e Sviluppo Associativo Assidim. Bisogna inoltre sottolineare, come ricorda anche il Presidente di Assidim Marcello Marchese, che i 516,46 euro sono per determinati beni e servizi di natura consumistica con l’unico obiettivo di aumentare il potere d’acquisto delle retribuzioni. Più importanti, in ottica welfare, per Marchese sono i 3.615 euro disponibili su welfare legato alla salute e che le aziende spesso non sfruttano in modo pieno.

 

La convinzione alla base è il superamento dell’approccio che vede i fondi sanitari integrativi al pari di ‘bancomat’. “Siamo impegnati in prima linea a promuovere cultura e sensibilità che rafforzi nelle imprese, nostro interlocutore di riferimento, l’intenzione di prevedere per i propri dipendenti alcune tutele fondamentali e di ampio respiro, come l’assistenza sanitaria o integrativa infortuni, e a non confondere questi interventi con soluzioni più minimali di sostegno del reddito”, dichiara ancora Corrias. “Il welfare vero è quello che agisce invece sui fondamentali della salute e della prevenzione”.

 

I nuovi servizi digitali dei provider, anche per le PMI

 

Per Davide Scaramuzza, Direttore Divisione Welfare Solutions di Pellegrini SpA, l’effetto sui consumi della nuova norma sarà senza dubbio positivo, ma non immediato. Il datore di lavoro, infatti, deve avere il tempo per adeguarsi alla novità, e il fatto che ci si riferisca solo all’anno fiscale 2020 potrebbe limitarne l’efficacia. “Dalla nostra esperienza, per esempio, l’incremento del valore detassato del buono pasto elettronico da 5,29 euro a 7 euro avvenuto nel 2015 ha manifestato i suoi effetti in modo significativo a partire dal 2018”, chiarisce Scaramuzza. Un altro aspetto che l’azienda ritiene positivo è che l’innalzamento del limite di speda dei fringe benefit potrebbe stimolare i clienti, e quindi i provider del welfare, a richiedere e fornire servizi diversificati e sempre più virtuosi, al posto del tradizionale buono spesa.

 

Nello specifico, si fa riferimento a tutti quei servizi che sono offerti via piattaforma: dal rimborso per le spese scolastiche o la babysitter, all’emissione di un voucher per fare una vacanza o iscriversi ad un corso d’inglese o usufruire di una prestazione sanitaria. Spesso, infatti, le aziende, quando erogano un importo welfare di moderata entità ai propri dipendenti e non eccedente il vecchio limite dei fringe benefit, prediligono lo strumento del buono spesa per una maggiore semplicità operativa e di utilizzo, ma più limitato in termini di contenuti welfare. “Proprio per questo motivo la novità potrà stimolare le PMI ad avvicinarsi a nuove soluzioni che, accrescendo il benessere dei collaboratori, aumentano la qualità di vita e nel contempo la qualità del lavoro, in altri termini la produttività”, aggiunge Scaramuzza.

 

Soluzioni personalizzate dai provider di welfare aziendale

 

A leggere l’innalzamento dell’importo del limite di non imponibilità come un’apertura del legislatore verso il settore del welfare è Stefano Pinato, Direttore Commerciale Easy Welfare Edenred: raddoppiando il limite per l’esenzione fiscale dei fringe benefit, infatti, si amplia la possibilità di accedere alla ‘tasca’ welfare che mette a disposizione benefit come buoni carburante, buoni spesa, buoni shopping ecc., estendendo così anche la libertà di scelta e di utilizzo delle persone. “Soprattutto nella situazione critica in cui ci troviamo oggi, è una scelta importante che sostiene tutte le persone e le famiglie che si trovano a dover affrontare spese non previste, come per esempio l’acquisto di strumenti digitali o il potenziamento di servizi sociali e di assistenza”, sostiene Pinato.

 

I provider, oggi e in futuro, attraverso iniziative, beni e servizi possono fornire un aiuto concreto alle funzioni HR e alle aziende, anche con l’ideazione e la creazione di soluzioni personalizzate che migliorino il clima aziendale e aumentino il benessere dei collaboratori, con ricadute positive sulla produttività. Per Edenred indi­viduare i bisogni per costruire servizi adeguati, in linea con le diverse esigenze e con la necessità di soluzioni sempre più digitali e innovative, rende più semplice affrontare al meglio le sfide che caratterizzano il mondo del lavoro in questo periodo. “Crediamo che il passo fondamentale sia proprio quello di conoscere, capire e avvicinarsi ai nuovi strumenti che il mercato propone”, conclude Pinato.

 

Contribuire alla ripresa solo insieme con istituzioni e aziende

 

Il ruolo del welfare aziendale è di supporto alla ripresa del Sistema Italia, ma lo sforzo e il coinvolgimento devono essere da parte di una pluralità di attori, che agiscano in modo coordinato e coeso. Tanto le aziende devono essere disponibili a porre maggior attenzione al ruolo dei lavoratori e al loro work life balance, quanto le istituzioni devono intervenire con norme chiare e precise. È il pensiero di Mariacristina Bertolini, Direttore Generale e Vice Presidente Up Day.

 

“Già da tempo e a più riprese noi, così come altre parti sociali, auspicavamo l’innalzamento dell’esenzione fiscale dei buoni spesa in maniera permanente e strutturata”, racconta Bertolini. “Infatti, il beneficio che ne deriva è win win per tutti gli attori coinvolti: lo è per le aziende che vanno incontro alle esigenze dei loro collaboratori godendo allo stesso tempo di sgravi fiscali, così come per i dipendenti che entrano in possesso di una cifra netta da utilizzare in maniera semplice e veloce in un ampio circuito di esercenti che, a loro volta, possono beneficiare di immissione di moneta istantanea”. Alcune ricerche condotte da Up Day hanno già dimostrato come l’incremento del Pil italiano, grazie a una maggiore immissione sia di buoni pasto che di fringe benefit sul mercato, stimolando l’economia, possa essere sensibile.

 

Con la nuova norma contenuta nel decreto Agosto, in particolar modo gli emettitori di fringe benefit per Up Day acquisiranno un ruolo via via più centrale per le aziende che, in questo frangente, hanno bisogno di supporto e consulenza per garantire un miglior indice di work-life balance ai dipendenti, grazie a servizi facilmente fruibili e spendibili come questi, con un sistema chiaro e a costi certi e non tassati.

 

Servizi e benefit innovativi orientati al digitale

 

Sodexo Benefits and Rewards Services ha accolto molto favorevolmente la nuova normativa del Decreto agosto, che riconosce le misure di welfare come uno strumento utile a supporto sia della ripresa dei consumi che del reddito delle famiglie in difficoltà. Secondo Sergio Satriano, Managing Director di Sodexo, per le aziende si tratta di un’opportunità che sarà ampiamente colta sia da quelle che già erogavano il vecchio importo, sia da nuove realtà che vorranno dare un segnale ai loro dipendenti, anche in periodi caratterizzati da qualche sacrificio in più sotto tutti i punti di vista. Inoltre, in questo momento storico, caratterizzato da profonde trasformazioni del mondo del lavoro, è fondamentale che le imprese si adattino anche con una proposta innovativa e aggiornata di servizi e benefit, che soddisfi al meglio le esigenze dei collaboratori e si orienti sempre più al digitale.

 

“Dalla nostra esperienza diretta, è importante sottolineare anche l’alto grado di apprezzamento dei buoni regalo da parte della forza lavoro, il quale oltre che dagli aspetti fiscali già evidenziati, deriva anche dalla loro versatilità in termini di esperienza d’uso”, racconta Satriano. “Nei prossimi mesi avremo senza dubbio l’occasione di fornire il nostro supporto consulenziale e tecnico alle imprese che vorranno sfruttare i vantaggi offerti dalla nuova normativa”, conclude.

 

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