Il welfare aziendale torna a essere un sistema di tutela

Il welfare aziendale torna a essere un sistema di tutela

Tuttowelfare.info continua a seguire l’evoluzione del mercato sui fringe benefit: per Assiteca, oggi il welfare aziendale va oltre la premialità e deve puntare sulla cura dei dipendenti

 

Nel decreto legge 104 del 2020, il cosiddetto Dl Agosto, tra le misure per sostenere le imprese e i lavoratori è stata raddoppiata la quota esentasse per i fringe benefit: la somma di beni e servizi erogabili dall’azienda, per l’anno 2020, è passata da 258,23 euro a 516,46 euro. Un primo passo verso richieste che molte aziende facevano da anni, e di cui Tuttowelfare.info continua a seguire l’evoluzione rispetto alle novità normative.

 

Lucia Troilo, Responsabile Progetti Welfare della divisione Employee Benefits & Welfare di Assiteca, riferisce che è stata una sorpresa positiva vedere il riferimento al welfare aziendale in un decreto dedicato al rilancio dell’economia. “Ma il raddoppio del limite fiscale dovrebbe diventare a mio avviso una modifica permanente dell’articolo 51, comma 3, del Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir), senza limitarlo solamente al 2020, intervenendo anche sulle logiche di applicazione di detto limite”. Si ricorda che l’articolo 51 del Tuir disciplina la determinazione del reddito di lavoro dipendente e le relative esclusioni dalla tassazione.

 

I 516 euro, infatti, non vengono trattati come una franchigia: se le aziende dovessero mettere a disposizione benefit fino alla saturazione di questo limite, e dovessero superarlo anche di un solo euro, tutta la cifra verrebbe tassata. Tra i fringe benefit più diffusi figurano il telefono aziendale, il pc aziendale, i buoni pasto e l’auto aziendale a uso promiscuo, ovvero utilizzata sia per ragioni lavorative sia nel tempo libero. “L’uso personale dell’auto aziendale, infatti, viene tuttora sempre tassato perché tale valore su base annua va solitamente a superare i 516 euro”, ricorda Troilo.

 

Il welfare aziendale è nato come tutela, non come sistema premiante

 

I beni e servizi che sono inclusi nella tasca fiscale dei benefit è comunque ampia, e comprende anche i buoni acquisto, ma per Troilo svaluta in alcune circostanze le finalità e i principi alla base del welfare aziendale: “È auspicabile che l’eventuale intervento strutturale sulla norma di riferimento, oltre a valutare la non concorrenza al reddito fino a 516 euro tassando solo l’eccedenza, vada a razionalizzare i beni e servizi riconducibili al fringe benefit, per includere strumenti sempre più orientati a forme di tutela dei lavoratori e delle famiglie”.

 

Ad oggi emerge infatti un cambio di rotta radicale sulle finalità dei piani di welfare aziendale, sia di quelli che erano già stati avviati, sia in quelli di recente introduzione che ora sono sempre più spinti verso la tutela della famiglia e della salute. È l’osservazione di Troilo, che prima vedeva le aziende focalizzarsi più su piani premianti. Il welfare aziendale dell’ultimo anno, insomma, riscopre la vera natura di queste iniziative. “Oggi il welfare non può essere più visto come uno strumento di premialità, ma come una vera necessità di cura dei dipendenti e delle loro famiglie”, sottolinea.

 

La situazione contingente ha portato infatti a rivedere l’organizzazione della famiglia, soprattutto per garantire la cura di bambini e anziani. Per questo motivo, Assiteca ha rivisto e adattato i propri servizi sui rischi connessi alla vita aziendale e al suo capitale umano, e ha definito iniziative di consulenza dedicate. Le necessità delle imprese e le loro vulnerabilità sono cambiate, quindi è importante offrire prevenzione e protezione per ogni tipologia di rischio: “Dalla responsabilità del datore di lavoro nel tracciare gli ingressi e mantenere il distanziamento all’interno della propria organizzazione, alla cybersecurity necessaria anche per il massivo utilizzo dello Smart working, dall’adeguamento di procedure e misure organizzative per prevenire e contenere il rischio di diffusione epidemiologica, a nuove coperture sanitarie fino alla definizione di programmi di welfare bilanciati, che combinino efficienza economica con prestazioni di alto valore per i dipendenti”, specifica Troilo.

About the Author /

elisa.marasca@este.it