La produttività invade anche il tempo libero

La produttività invade anche il tempo libero

Per molti e molte anche il tempo libero deve essere utile, e l’idea di massimizzare i tempi di inattività con le scelte migliori sta rendendo i momenti di svago più stressanti che mai

 

Si presuppone che il tempo libero sia rilassante e gratificante, che tra le motivazioni che portano a lavorare sodo ci sia il poter godere nel modo più soddisfacente possibile delle ore extra lavorative. A volte è atteso con impazienza, credendo che più tempo abbiamo, migliore sarà la vita. Eppure, secondo alcune ricerche riprese dalla BBC, sia avere tempo libero sia decidere come trascorrerlo può essere molto stressante; e per alcune persone l’idea di massimizzare i tempi di inattività con le scelte migliori finisce per distruggere l’essenza stessa delle possibili ore di svago. Ci si è dimenticato di come goderci il tempo libero (e la vita)?

 

Il modo in cui percepiamo e valorizziamo il tempo libero è cambiato negli anni in una direzione che porta la questione della produttività anche nella sfera personale: per molti anche il tempo libero deve essere utile. “Questo tempo si è notevolmente evoluto nel corso dei secoli e attraverso le culture”, ha dichiarato alla BBC Brad Aeon, Assistente Professore presso la School of Management Sciences dell’Università del Québec a Montréal. Nell’antica Grecia, spiega Aeon, il tempo libero era uno stato mentale attivo: “Tempo libero di qualità significava praticare sport, imparare la teoria musicale, discutere con i colleghi e fare filosofia”. Dal punto di vista di Aeon si è verificato un cambiamento quando i Romani iniziarono a considerare il tempo libero come un modo per recuperare in preparazione per il lavoro, una transizione che ha subito un’accelerazione significativa durante la rivoluzione industriale.

 

Tornando al presente, nel suo libro Spending time: the most valuable resource, l’economista statunitense Daniel Hamermesh spiega che la nostra capacità di acquistare e godere di beni e servizi è aumentata molto più rapidamente della quantità di tempo a nostra disposizione per goderne. Questo si manifesta nelle nostre decisioni. Spiega Aeon: “Sentiamo di voler avere il miglior rapporto qualità-prezzo in relazione al tempo a disposizione quindi investiamo più denaro nel tempo libero. Hotel migliori, esperienze cinematografiche migliori… tutto migliore”. Tutto ciò può portare le persone a studiare per ore, per esempio, le recensioni, pianificando diligentemente le attività del tempo libero. Il modo in cui inseguiamo esperienze di svago di prim’ordine ha reso la ricreazione più stressante che mai, anche perché le grandi aspettative possono scontrarsi con la nostra realtà vissuta.

 

Dal tempo libero al cv esperienziale

 

Anat Keinan, Professore Associato di Marketing presso la Questrom School of Business della Boston University, ha condotto ricerche approfondite sul valore simbolico del tempo. In una ricerca che ha diffuso nel 2011, l’esperto ha fatto notare che lavorando attraverso la nostra lista di controllo esperienziale invece di cercare semplicemente di goderci il momento costruiamo il nostro ‘cv esperienziale’. Proprio come un curriculum tradizionale, in cui mostriamo il meglio di noi stessi, questo può diventare un terreno fertile per la competizione. Keinan crede poi che i social media esacerbino la nostra attenzione al tempo libero produttivo e suggerisce che le persone abbiano iniziato a esibire il loro status e i loro risultati in domini alternativi, come appunto l’uso del loro tempo libero.

 

Secondo Selin A Malkoc, Professore Associato di Marketing presso il Fisher College of Business della Ohio State University e coautore dello studio, le convinzioni negative sul tempo libero sono associate a una minore felicità segnalata e a maggiore depressione, ansia e stress. Circa il 30% della popolazione mondiale, stando alle stime dell’esperto, sostiene in media la credenza che il tempo libero sia uno spreco, una visione che però varia notevolmente tra le culture, arrivando fino al 55% nel sottocampione indiano e scendendo fino al 15% nel campione francese.

 

Fonte: BBC

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