Mai più senza… sport nei programmi di welfare

Mai più senza… sport nei programmi di welfare

Secondo i dati raccolti da Urban Sports Club, nell’ultimo trimestre in Italia le richieste da parte delle aziende di rendere l’attività fisica dei dipendenti parte dei propri piani di welfare sono triplicate

 

Era una delle poche attività che, anche se l’outdoor ha subito pesanti limitazioni, era concesso svolgere e ora che il periodo più duro dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19 (pare) superato, lo sport ha assunto una maggiore importanza per molti. E di tutto questo le aziende non possono più non tenerne conto. Anche perché si stanno moltiplicando i casi di persone che chiedono alla propria impresa di inserire attività sportive, motorie e di wellness nei propri programmi di welfare.

 

A testimoniarlo è una recente ricerca di Urban Sports Club – piattaforma di abbonamenti sportivi con più di 10mila strutture sportive partner in Italia, Germania, Francia, Spagna, Portogallo e Belgio – che ha condotto l’indagine tra aprile, maggio e giugno 2021 proprio per comprendere più a fondo il fenomeno. Secondo i dati raccolti, nell’ultimo trimestre nel nostro Paese le richieste da parte delle aziende di rendere l’attività fisica dei dipendenti parte dei propri piani di welfare sono triplicate.

 

Rispetto ai programmi sportivi, la ricerca evidenzia che il 23,1% delle persone ha scelto attività di fitness come pesi, cardio e attività a corpo libero; il 21,4% ha scelto l’elettrostimolazione muscolare; il 14,5% i corsi di functional training; il 12,4% le lezioni di yoga; il 9,3% il crosstraining, un tipo di allenamento che combina diverse attività sportive; il 2,6% il nuoto, disciplina che durante la pandemia ha subito pesanti limitazioni e che per ovvie ragioni non si è potuta praticare a distanza.

 

Il lockdown è stato un incentivo allo sport

 

Se per lungo tempo si è legato l’introduzione di attività sportiva nei programmi di welfare alla Responsabilità sociale dell’impresa, che quindi ha indotto le Risorse Umane a puntare su queste tematiche, in questo momento l’attenzione si è spostata sul legame con la produttività dell’impresa: appurati gli effetti benefici dell’attività fisica, un’azienda i cui dipendenti stanno bene è un’organizzazione più in forma da ogni punto di vista.

 

Dando uno sguardo ai dati analizzati dalla società di ricerca statunitense Comscore, si scopre che l’Italia è uno dei Paesi in cui durante il lockdown il numero delle visite a siti o applicazioni di dieta o fitness è aumentato di più: addirittura è cresciuto del 133% mentre in Francia si è fermato a +69%, in Germania +20%, in Spagna +31% e in Gran Bretagna +23%. Un trend che va di pari passo con l’aumento della pratica: restando in Italia, per citare solo alcune discipline, il ciclismo indoor è cresciuto del 309% e il running indoor del 130%. D’altra parte sono sempre di più le persone che svolgono Remote working: avere anche la ‘palestra’ a portata di mano li aiuta a restare in forma.

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erica.manniello@este.it