Meglio i benefit dei soldi
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Meglio i benefit dei soldi

Spesso le persone faticano a sfruttare tutti i vantaggi inclusi nei programmi di welfare aziendale, quindi preferiscono benefit come l’assistenza sanitaria piuttosto che i buoni spesa, soprattutto negli Stati Uniti

 

Secondo i risultati di un recente sondaggio dell’American institute of certified public accountants (Aicpa), l’associazione professionale dei commercialisti statunitensi, l’80% delle persone intervistate ha dichiarato che se dovesse scegliere tra una posizione lavorativa che offre benefit legati al welfare e la stessa posizione con uno stipendio maggiorato del 30%, ma senza benefit, sceglierebbe la prima. Gli intervistati che hanno partecipato allo studio hanno dunque mostrato di preferire servizi in grado di fornire sicurezza finanziaria a breve e lungo termine mettendo in secondo piano invece la possibilità di un immediato salario più alto.

 

C’è però da dire che nella ricerca dell’Aicpa l’età costituisce un discrimine significativo. I lavoratori più giovani tendono infatti a concentrarsi sul rimborso del debito che molti studenti statunitensi si trovano a sobbarcare per il loro percorso universitario, rinunciando al massimo investimento sui piani pensionistici offerti dal datore di lavoro. I lavoratori più anziani, d’altro canto, sono più interessati all’assicurazione sanitaria e alla pensione, dal momento che la mancanza di sicurezza da quel punto di vista potrebbe significare per loro grossi rischi finanziari sia sul breve che sul lungo periodo.

 

Le conseguenze del crollo delle certezze

 

Dietro i numeri, hanno fatto notare esperti del settore citati da Human Resource Executive, c’è la continua insicurezza finanziaria che persiste nella percezione collettiva, specie perché si tratta di materie poco immediate e non sempre comunicate al meglio dalla dirigenza: spesso le persone faticano a sfruttare nella loro totalità i vantaggi inclusi nei programmi di welfare aziendale, senza dunque trarre il massimo vantaggio da ciò di cui avrebbero diritto.

 

“L’americano della classe media si sente ancora al limite”, ha dichiarato Steven Nyce, a capo del centro di ricerca e innovazione della multinazionale britannica di Risk management Willis Towers Watson commentando il report dell’Aicpa il cui sondaggio risulta essere in linea con i dati analizzati da Nyce. Individuando l’origine di questo trend nel crollo delle certezze della crisi finanziaria del 2008, l’esperto fa notare come davanti all’instabilità che caratterizza su larga scala i posti di lavoro, le carriere e gli stipendi sia una logica conseguenza per le persone cercare di orientarsi in primo luogo sulla sicurezza. Anche perché secondo il rapporto del 2018 dell’associazione statunitense Council for affordable healthcare coverage, le persone che si collocano nella metà inferiore della distribuzione salariale non vedono un reale aumento del loro stipendio dai primi Anni 2000 perché il rialzo dei premi e dei costi sanitari continua a rendere nulli gli aumenti che ottengono.

 

È in questo contesto che negli Stati Uniti più persone con un elevato utilizzo dell’assistenza sanitaria stanno rifiutando piani con franchigia elevata e premi mensili bassi a favore di una maggiore stabilità finanziaria e un minore impatto sulle proprie spese, e questo non solo per quanto riguarda benefit legati a pensione e assistenza sanitaria, ma anche relativamente a servizi come sussidi per il pendolarismo, agevolazioni per le attività sportive, tariffe scontate per la telefonia, sconti per negozi al dettaglio, assistenza per bambini o persone anziane. In un mercato del lavoro in cui trovare i talenti adatti alle proprie esigenze si è fatto complesso lo spettro di vantaggi legati alla sfera del welfare potrebbe essere un canale preferenziale non solo per garantire maggiori tutele alle persone ma anche per rendere più appetibile la propria azienda.

 

Fonte: Human Resource Executive

 

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