ok home office, senza dimenticare però salute e sicurezza

ok home office, senza dimenticare però salute e sicurezza

Lavorare da casa è una misura di flessibilità che piace ai lavoratori italiani. È importante, però, essere ben informati sui criteri in materia di sicurezza e prevenzione.

 

Il telelavoro (home office) è una forma di flessibilità che si sta diffondendo sempre più anche in Italia, trovando riscontro positivo da parte sia del dipendente sia del datore di lavoro.
Riconosciuta come una modalità specifica di svolgimento della propria attività lavorativa – e non come un contratto atipico – prevede che il telelavoratore fruisca dei medesimi diritti, garantiti dalla normativa e dal contratto collettivo, previsti per un collega comparabile che lavora presso i locali dell’impresa.
Ma lavorare da casa non esonera neppure dall’osservanza degli stessi doveri che vengono rispettati all’interno del luogo di lavoro da entrambe le parti.

 

La normativa

 

In materia di sicurezza e tutela della salute, si fa riferimento alle norme riassunte nel Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (TUSL), ovvero il D.Lgs 81 pubblicato nel 2008 e aggiornato successivamente, che è valido per ogni ambiente di lavoro, quindi anche per l’home office.
Pertanto, ai telelavoratori si applicano le norme vigenti previste per i dipendenti che svolgono la medesima attività lavorativa in azienda o in ufficio (Articolo 7 dell’Accordo interconfederale). Il datore di lavoro è considerato ugualmente responsabile della tutela della salute e della sicurezza professionale del telelavoratore, come da direttiva 89/391/CEE e da contratti collettivi. In particolare, il dipendente deve essere informato, dal datore, sulle politiche aziendali a riguardo e vede garantita la formazione, in particolar modo in merito

  • al corretto uso dei videoterminali
  • al diritto di usufruire delle pause stabilite dalla legge
  • all’obbligo di sottoporsi a visita medica di controllo

Inoltre, le autorità competenti, il datore di lavoro, le rappresentanze dei lavoratori sono autorizzati, secondo l’art. 7 dell’Accordo interconfederale e previo consenso del lavoratore, all’accesso al luogo in cui viene svolto il telelavoro per verificare la corretta applicazione della legislazione in merito.

Requisiti postazione da videoterminalista

 

Per predisporre la postazione di lavoro dotata di videoterminale vi sono chiari requisiti di sicurezza ed ergonomia che le aziende sono tenute a rispettare e che deve seguire anche il telelavoratore. Qui presentiamo le principali.

La sedia

  • L’altezza deve essere tale da poter appoggiare completamente i piedi sul pavimento, mentre le cosce e la parte inferiore delle gambe devono formare un angolo di almeno 90°.
  • La seduta deve essere regolabile in maniera tale da premere leggermente con la schiena contro lo schienale.
  • Lo schienale deve essere regolato in modo da permettere di spostare il busto all’indietro senza sforzo. Ciò nonostante, la sua curvatura dovrebbe garantire una resistenza sufficiente a sostenere la zona lombare in posizione seduta diritta.

La scrivania

  • L’altezza deve essere regolabile tra i 65 e gli 85 centimetri, in modo da poter essere adattata individualmente alla statura del singolo.
  • Per la scelta del piano è preferibile evitare materiali freddi (come i metalli) e riflettenti. La superficie di lavoro deve avere di dimensioni minime comprese tra 80 e 160 centimetri, e in ogni caso lo spazio deve essere adeguato a sistemare schermo, tastiera e mouse in maniera ergonomica.

Il computer

  • Lo schermo deve essere posizionato di fronte al lavoratore. L’altezza deve essere regolata in modo che il bordo superiore dello schermo si trovi alla distanza di un palmo sotto gli occhi del lavoratore. La distanza tra occhi e schermo deve corrispondere invece alla lunghezza di un braccio, un po’ di più se il monitor è di grandi dimensioni.
  • La tastiera deve essere posizionata di fronte al lavoratore. La distanza dal bordo della scrivania deve essere compresa tra i 10 e i 15 cm, in modo da potervi appoggiare facilmente i palmi delle mani. Il mouse deve essere tenuto più vicino possibile alla tastiera.

Ulteriori accorgimenti

  • Mantenere distinta l’area lavoro dal resto della casa per non confondere le zone relax/vita privata con l’attività lavorativa, spesso fonte di stress.
  • Evitare di avere la finestra alle spalle o di fronte, i riflessi sul monitor o la ridotta illuminazione possono affaticare inutilmente gli occhi.
  • Prediligere le lampade fluorescenti sia bianche neutre sia calde.
  • Poggiare bene i piedi a terrao su un poggiapiedi; distribuire uniformemente il peso sullo schienale e sulla seduta della sedia da lavoro.
  • Verificare che, una volta seduto, l’altezza del gomito corrisponda all’altezza dei tasti centrali della tastiera; cercare di tenere una posizione comoda e naturale per i polsi.
  • Avere cura di allontanarsi dal monitor secondo quanto prescritto dalla legge (15 minuti ogni 120 minuti di lavoro).
  • Tenere puliti occhiali da vista e il monitor.

 

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valeria.gelosa@tuttowelfare.info