Smartworking più facile da settembre: ecco le nuove regole
Business owner discussing ideas with colleagues on video call, communication, brainstorming

Smartworking più facile da settembre: ecco le nuove regole

Smartworking più facile da settembre dopo l’approvazione del decreto del ministero del lavoro

 

 

In arrivo nuove regole, che snelliscono la burocrazia, per quanto riguardo lo smartworking. Regole che rendono il lavoro fuori sede strutturale dopo il termine dell’emergenza pandemica. Si torna infatti alle norme vigenti prima della pandemia, d’ora in poi saranno a normare lo smartworking saranno nuovamente singoli accordi tra i dipendenti e il datore di lavoro, ma la novità risiede nello snellimento della procedura, da settembre infatti i lavoro non dovranno comunicare l’adesione allo smartworking dipendente per dipendente, basterà di inviare in modo semplificato i nominativi. Tutti i lavoratori che non aderiranno all’accordo, invece, dovranno lavorare in presenza, anche perché al momento non sono previsti meccanismi automatici per lavoratori fragili o con figli under 14.

 

 

A stabilirlo, negli scorsi giorni, è stato il Ministero del Lavoro con un decreto ministeriale pubblicato in gazzetta ufficiale lo scorso 19 agosto. Con una nota, il ministero spiega le nuove modalità dello smartworking: “Con la modifica si prevede la riformulazione della rubrica dell’articolo 23 della legge 22 maggio 2017 e del primo comma della medesima disposizione. Il precedente obbligo di comunicazione dell’accordo individuale sarà sostituito quindi, con decorrenza dal 1° settembre, da una mera comunicazione dei nominativi dei lavoratori e della data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile, da trasmettersi in via telematica al Ministero del lavoro e delle politiche sociali”.

 

 

Questo invece il commento del ministro del Lavoro Andrea Orlando: “L’esigenza di semplificazione degli obblighi di comunicazione nasce dalla necessità di rendere strutturale una procedura già ampiamente sperimentata nel periodo emergenziale in considerazione di un sempre maggiore utilizzo di questa modalità di svolgimento del lavoro. In questo modo si snelliscono le procedure per i datori di lavoro e non si aggravano gli uffici ministeriali di adempimenti amministrativi ritenuti non necessari”.

 

 

Non perderti il nostro SPECIALE SOSTENIBILITÀ

About the Author /

redazione@mediainteractive.it