Smartworking sempre più diffuso: anche la casa si trasforma
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Smartworking sempre più diffuso: anche la casa si trasforma

Lo smartworking è sempre più diffuso in Italia e sei italiani su dieci hanno deciso di adeguare la propria casa per lavorare meglio

 

Sono milioni gli italiani che lavorano, integralmente o in forma ibrida, da casa ogni giorno. Passata l’emergenza pandemica lo smartworking, in moltissime realtà, non solo è rimasto, ma si è strutturato in forma definitiva o quasi. Di pari passo anche i lavoratori italiani sembrano essersi messi all’opera per adeguarsi alle nuove esigenze. Secondo un’indagine condotta da GPF Inspiring Research per Taskrabbit sei smart workers su dieci hanno effettuato interventi di qualche tipo per adeguare la propria casa al lavoro.

 

I numeri

Un lavoratore su tre (33%) ha dichiarato di aver adibito una stanza a ufficio, mentre il 23% ha acquistato una sedia ergonomica per poter lavorare con più comfort e minimizzando problemi posturali. Addirittura il 7% ha investito nell’insonorizzazione di una stanza per poter lavorare meglio.  Numeri questi che fotografano le nuove esigenze di chi lavora da remoto e che fanno il paio con quel 56% di intervistati che si dice pronto a cambiare appartamento per avere una connessione wi-fi migliore, una percentuale superiore a quel 50% che si trasferirebbe in un’abitazione situata in una zona più bella. Da segnalare anche che il 46% degli intervistati vorrebbe uno spazio più comodo per lavorare, mentre il 44% sarebbe pronto a trasferirsi per accorciare il tragitto casa-lavoro. Un dato, quest’ultimo, che schizza al 53% a Roma, contro il 40% di Milano e che contribuisce a spiegare anche come lo smartworking sia apprezzato dal 68% dei cittadini romani contro il 40% dei milanesi.

 

Smartworking rosa

Dall’indagine di GPF Inspiring Research per Taskrabbit emerge anche come le donne preferiscano maggiormente lo smartworking (72%) rispetto agli uomini (63%). Non mancano le sorprese legate all’età dei lavoratori. A preferire maggiormente il lavoro da remoto sono i lavoratori nella fascia 55-64, con il 77% degli intervistati favorevole a questa modalità di lavoro, un numero che cala al 58% nella fascia 35-44%.

 

(S)Bilanciamento vita-lavoro

Se per moltissimi lavoratori lo smartworking è una grande opportunità, per una grossa fetta degli italiani è anche un problema. Il “NFON Survey Attack Rapporto sul benessere nel lavoro da casa 22”, studio condotto in Italia, Germania, Austria, Spagna, Gran Bretagna, Francia, Polonia e Portogallo, dimostra come solamente il 36% dei lavoratori abbia trovato un maggior equilibrio tra vita privata e vita professionale; inoltre il 28% degli intervistati dichiara di avere un carico di lavoro superiore e il 25% afferma di lavorare più ore rispetto al passato. Infine, il 37% del campione preso in esame sostiene di sentirsi stressato per svariati motivi; fra questi il 35% lamenta la mancanza di interazioni sociali, mentre il 30% dichiara di avere difficoltà nel bilanciare vita privata e lavoro.

 

 

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