Buoni pasto, dal 1 gennaio 2020 il digitale conviene

Buoni pasto, dal 1 gennaio 2020 il digitale conviene

Con le modifiche apportate dalla legge di Bilancio, cambiano le soglie di esenzione fiscale: scende da 5,29 a 4 euro quella per i ticket cartacei, mentre sale da 7 a 8 euro quella per il formato elettronico.

 

Il mercato dei buoni pasto vale oggi circa 3 miliardi di euro l’anno. Molti lavoratori usufruiscono di questo strumento per acquistare pasti e prodotti alimentari. Lo fanno tradizionalmente utilizzando ticket restaurant cartacei, ma dal 1 gennaio 2020, con le modifiche apportate dalla legge di Bilancio, la versione elettronica è diventata più conveniente.

 

Infatti, il comma 677 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2020 diminuisce l’importo non soggetto a tassazione e a contribuzione dei buoni cartacei e, allo stesso tempo, aumenta quello non imponibile in capo al lavoratore per i buoni in forma elettronica.

 

Nel dettaglio, se per il formato cartaceo la soglia di esenzione fiscale è scesa da 5,29 a 4 euro al giorno, per quello digitale è aumentata da 7 a 8 euro. Di conseguenza, il buono pasto elettronico risulta più conveniente sia per i lavoratori (fino alla nuova soglia di 8 euro non concorre a formare reddito da lavoro dipendente) sia per le imprese (è totalmente deducibile e l’Iva, al 4% per le aziende e al 10% per titolari, soci e professionisti, è detraibile).

 

L’accelerazione sul fronte dei buoni pasto elettronici si inserisce nel processo più ampio di digitalizzazione del Sistema Italia e della maggiore tracciabilità delle transazioni. Le imprese ora sono chiamate ad adeguarsi alla nuova normativa e a ‘migrare’ progressivamente verso il formato elettronico che (dati alla mano) risulta più conveniente per tutti.

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