Il livello di welfare aziendale cresce anche tra le PMI e aiuta ad aumentare il fatturato

Il livello di welfare aziendale cresce anche tra le PMI e aiuta ad aumentare il fatturato

Nel 2022 il welfare aziendale ha raggiunto un alto livello di maturità e, dati alla mano, ha contribuito all’aumento della produttività e alla ripresa nel periodo post Covid. È quanto emerge dalla settima edizione del Rapporto Welfare Index PMI 2022, promosso da Generali Italia con la partecipazione delle principali confederazioni di rappresentanza, e che ha visto quest’anno la partecipazione di oltre 6.500 imprese (il triplo rispetto alla prima edizione) di tutti i settori produttivi, di tutte le dimensioni e di ogni parte del Paese.

 

Sempre più imprese offrono un buon livello di welfare

 

Continua a crescere la consapevolezza del ruolo sociale nelle PMI, tanto che oggi oltre il 68% delle piccole e medie imprese italiane ha superato il livello base di welfare aziendale. Raddoppia inoltre il numero di PMI con livello molto alto e alto, passando dal 10,3% del 2016 al 24,7% del 2022. Cresce anche il numero di microimprese che puntano sul welfare, passando dal 7,7% del 2017 al 15,1% del 2022.
L’incremento del numero di imprese che presentano buoni livelli di welfare aziendale è dovuto soprattutto alla semplificazione delle normative e alle risorse pubbliche stanziate per la protezione sociale, incoraggiando le aziende, anche le più piccole, a impegnarsi a propria volta a sostegno delle famiglie.

 

Il welfare contribuisce all’aumento di produttività e fatturato

 

Per la prima volta l’analisi dimostra che il welfare aziendale è un fattore di resilienza e un aiuto nell’aumento della produttività e del fatturato. Lo studio infatti analizza la correlazione degli indici di welfare con i bilanci di un campione di circa 2.600 imprese nell’arco di tre anni (2019, 2020 e 2021, ossia il periodo segnato dalla pandemia Covid e dalla successiva ripresa). Il fine è quello di valutare il contributo dato dal welfare aziendale alla resilienza del sistema produttivo. Si osserva così che le imprese con un welfare più evoluto ottengono performance di produttività decisamente superiori alla media, crescono molto più velocemente nei risultati economici e nell’occupazione. Nel 2021 l’utile sul fatturato delle aziende con livello di welfare molto alto è stato doppio rispetto a quello delle aziende a livello base: 6,7% contro 3,7%. E altrettanto grande è risultato il divario nel MOL (Margine Operativo Lordo) pro capite che misura la produttività per singolo addetto. Tra le imprese con livello molto alto di welfare aziendale l’indice di produttività MOL / fatturato è cresciuto da 9,4% nel 2019 a 11% nel 2021, rispetto a un incremento dello 0,2% tra le imprese ad un livello base di welfare. Anche gli indici di redditività seguono la stessa dinamica.

 

Il welfare aziendale a supporto del rinnovamento del welfare pubblico

 

Un’altra novità del Rapporto è la presentazione del primo Position Paper, dal quale emerge che il welfare aziendale può rappresentare uno strumento decisivo attraverso il quale investire maggiori risorse in settori chiave nei progetti del PNRR: sanità, formazione, inclusione sociale.
Oggi infatti le aree di welfare aziendale dove le imprese risultano più impegnate sono: Sicurezza e condizioni lavorative (74% delle PMI con livello alto e molto alto), Welfare di comunità (66,5%), Diritti, diversità e inclusione (47,8%) e Formazione e sviluppo del capitale umano (40,6%). Gli ambiti di impatto sociale più importanti sono la promozione del lavoro e della mobilità sociale, la possibilità offerta ai giovani di raggiungere un’occupazione stabile, il sostegno ai diritti e alle pari opportunità per le donne lavoratrici.

 

È quindi evidente che il welfare aziendale non è più solo un settore complementare del welfare pubblico, ma un vero e proprio fattore di innovazione dei sistemi tradizionali, in grado di generare nuovi modelli di servizio e accelerare la transizione verso modelli di sviluppo sostenibili.

 

Grazie alla loro vicinanza alle famiglie, le imprese sono in grado di interpretarne i bisogni e fornire risposte dirette e immediate. Il welfare aziendale, aprendosi al territorio, può costituire la base di un nuovo welfare di comunità.
Grazie alle partnership tra le aziende del territorio, le strutture della sanità, dell’assistenza e dell’istruzione, oltre che le organizzazioni del terzo settore, è possibile creare una rete che metta a fattor comune competenze specialistiche e di relazione, a favore dell’intera comunità.

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