Di fronte al rapido mutare dello scenario economico e politico e culturale e tecnologico, di fronte al frequente cambiamento del mercato e delle strategie aziendali, serve sviluppare la capacità di ‘continuare ad imparare’, lungo l’arco dell’intera vita, e tramite qualsiasi mezzo, dall’aula all’autoformazione sulla Rete. Non si apprende ad apprendere, e non si continua ad imparare, se non scatta la molla del piacere.
Perciò ogni formatore è chiamato a coltivare nelle persone il piacere di apprendere. E qualsiasi prodotto formativo acquista maggiore efficacia se ha in sé elementi di gioco.
In ogni attività o situazione formativa, esplicata tramite qualsiasi mezzo, destinata a qualsiasi scopo specifico, ritroviamo un nucleo originario: la coltivazione di noi stessi. Non c’è formazione senza autoformazione. L’autoformazione riguarda innanzitutto la percezione di noi stessi, degli altri e del mondo. Dunque, la ricerca di una sempre più piena consapevolezza. Consapevolezza: osservare con attenzione, con curiosità, con ansia, con intimo trasporto, con ammirazione e meraviglia. Osservare innanzitutto noi stessi, poi gli altri e il mondo.
Lo sviluppo di questa attitudine è indispensabile oggi, visto che siamo chiamati ad agire in terreni e luoghi e contesti sempre nuovi – in mondi che non possiamo illuderci di conoscere di già.