Formazione Finanziata: di cosa si tratta e perché è utile
La formazione è da sempre uno strumento di crescita sia a livello personale che professionale. Nello scenario lavorativo di oggi la formazione rappresenta una risorsa strategica indispensabile alle aziende e investire nella crescita dei propri dipendenti è un’opportunità che porta a una maggiore produttività, a un maggior coinvolgimento del singolo dipendente negli obiettivi dell’impresa e a un suo sviluppo personale. In una parola permette all’azienda di avere un vantaggio competitivo.
La Formazione Finanziata
In Italia la formazione aziendale non è molto diffusa e spesso è sottovalutata dalle aziende stesse. Secondo lo studio “Formazione e lavoro: la situazione in Italia” di Enzima12, l’Italia si posiziona al diciottesimo posto in Europa per attività formative erogate, dato questo che rispetto agli anni passati è in calo.
Nel nostro paese solamente il 39,3% della popolazione adulta partecipa ad attività formative di cui il 17,1% tra i 25-34 anni, il 9,8% dai 35 ai 44 e l’8,7% dai 45 ai 64 anni. Inoltre, un dato interessante è quello relativo alla partecipazione ai corsi di formazione aziendale in relazione alla dimensione dell’azienda. Secondo lo studio Enzima12, le piccole e medie imprese spesso non hanno il potere economico o la volontà di offrire opportunità di formazione ai dipendenti, al contrario le big company sono più propense a investire nei propri dipendenti. Si stima che l’11% degli adulti che lavorano in aziende con 10-49 dipendenti partecipano ad attività formative, percentuale che sale al 13% tra quelle delle imprese con 50-249 addetti e al 15% per quelle con più di 249 addetti.
Anche per colmare questo gap con gli altri Paesi europei, la formazione aziendale è al centro di maggiore supporto sia dalle aziende stesse che dallo Stato o dalle Regioni attraverso bandi pubblici dedicati. Un esempio concreto è la “formazione finanziata” che permette di progettare e svolgere corsi di formazione per il personale dell’azienda e anche a liberi professionisti senza sostenere dei costi. Questo è possibile grazie a un finanziamento totale delle spese da parte dello Stato.
La formazione del personale viene in questi casi finanziata attingendo ai Fondi Interprofessionali, ossia il principale supporto economico in ambito di formazione esistente in Italia, istituito per aiutare nelle spese le aziende e i liberi professionisti che vogliono erogare corsi di formazione ai propri dipendenti. Ogni azienda ha un fondo interprofessionale di categoria, in base al proprio settore di appartenenza, ma può liberamente scegliere di aderire a un fondo differente in maniera del tutto gratuita e volontaria. Leggi anche “L’impatto del welfare aziendale sul business. I numeri del Rapporto Welfare Index PMI di Generali”
Il funzionamento di questi fondi è semplice: le singole aziende possono scegliere il Fondo Interprofessionale a cui aderire, sarà poi l’INPS a versare al fondo prescelto la quota che le aziende già pagano pari allo 0,30% della retribuzione dei lavoratori, come “contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria”.
Perché è importante
L’obiettivo della formazione finanziata è quindi permettere un aggiornamento delle competenze dei dipendenti abbattendo i costi che i corsi di formazione implicano per le aziende. Parliamo di un importante strumento strategico, che permette da un lato alle imprese di investire nella crescita professionale dei propri collaboratori e dall’altro di risparmiare sui costi.
Questa tipologia di formazione copre una vasta gamma di attività formative, che possono riguardare sia le competenze specifiche del settore di appartenenza dell’impresa, sia le competenze trasversali e generali, utili a tutti i lavoratori.
Tra le tipologie di formazione finanziabili, ci sono: corsi di lingue straniere, informatica, sicurezza sul lavoro, normativa, master, corsi di specializzazione, aggiornamento professionale, attività di e-learning, webinar e videoconferenze. Insomma un ventaglio molto ampio che va a coprire qualsiasi esigenza e qualsiasi settore possibile, lasciando alle aziende il solo compito di attivare questo strumento.
Insomma, investire nel proprio personale in un periodo in cui il contesto lavorativo è mutevole diventa un plus soprattutto agli occhi dei giovani lavoratori; oggi la formazione è uno strumento molto ricercato dalle nuove leve che lo vedono come un impegno che l’azienda prende nei loro confronti, un modo per aumentare l’engagement e il senso di appartenenza insomma un elemento imprescindibile per la crescita come professionisti.