L’adesione consapevole alla previdenza complementare

L’adesione consapevole alla previdenza complementare

Il Regolamento della Covip, emanato a dicembre 2020, stabilisce un’informativa sempre più chiara, semplice e corretta per chi aderisce alla previdenza complementare. Anche via web

 

L’adesione a un fondo pensione rappresenta il primo passo ‘for a long run’, una scelta cioè che proietta i propri effetti in un orizzonte temporale protratto nel tempo, nella generalità dei casi il pensionamento. Considerando poi il frequente e continuo innalzamento dell’età pensionabile in ragione del progressivo invecchiamento del nostro Paese, la ‘lunghezza’ del periodo di partecipazione tende, in modo elastico, ad ampliarsi ulteriormente. Utile ricordare che la prestazione di un fondo pensione può essere richiesta normativamente quando si sia raggiunto il requisito previsto dal proprio regime pensionistico obbligatorio di appartenenza (Inps per lavoratori dipendenti e autonomi; Casse di previdenza per i liberi professionisti) con almeno cinque anni di partecipazione.

 

Pur nella consapevolezza che l’iscrizione a un fondo previdenziale sia sempre più ‘cosa buona e giusta’, considerando la tendenziale riduzione, per effetto del metodo di calcolo contributivo, del ‘quanto’ verrà erogato in quiescenza dalla previdenza di base, appare necessario essere consapevoli che cosa significhi attivare un piano pensionistico.

 

Nell’ottica di stimolare una conoscenza più approfondita del fondo pensione, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) ha di fatto riveduto e corretto le proprie disposizioni sulle modalità di adesione, anche in considerazione del dovere ottemperare all’adeguamento della disciplina interna all’avvenuto recepimento della direttiva Iorp II. È bene sottolineare che il nuovo Regolamento della Covip, emanato a dicembre 2020, si ponga in un ‘combinato disposto’ con le nuove Istruzioni di trasparenza pubblicate in contemporanea che tendono a una informativa sempre più chiara, semplice e corretta.

 

Gli step per formalizzare l’adesione

 

In una lettura incrociata dei due provvedimenti, va evidenziato come prima della formalizzazione della adesione si preveda l’obbligatorietà della consegna della specifica documentazione precontrattuale rappresentata dalle informazioni chiave per l’aderente, un simil KIID della previdenza complementare. Tutto questo avviene in analogia a quanto avviene nel collocamento delle soluzioni di risparmio gestito e della neointrodotta Appendice alla nota informativa recante la informativa sulla sostenibilità, documento clarificatorio dell’eventuale approccio ESG della forma pensionistica complementare evidenziando una tendenza al flight to quality, stimolata dalla evoluzione normativa soprattutto di matrice comunitaria (anche il Next Generation Eu pone il Green New Deal tra i propri principali drivers) verso un investimento che guarda sempre più a stili compliant alla finanza Environmental, Social and Governance.

 

Proseguendo nella disamina del processo di adesione, va sottoscritto lo specifico modulo compilando poi un questionario di autovalutazione che si pone l’obiettivo di supportare ‘in modo gentile’ l’iscritto ad approfondire le proprie conoscenze sul sistema previdenziale di base e sui meccanismi di funzionamento dei fondi pensione con attenzione anche ai profili finanziari e fiscali.  Attenzione particolare viene ancora rivolta al profilo della onerosità delle forme previdenziali il cui livello impatta sulla entità della futura prestazione pensionistica integrativa.

 

Il risparmiatore previdenziale viene tutelato poi dalla previsione da parte della Covip di specifiche prescrizioni per i soggetti che raccolgono le adesioni con riferimento al ‘come comportarsi’. Oltre a dover rispettare le disposizioni normative è necessario attenersi a principi di correttezza, diligenza e trasparenza nei confronti dei potenziali aderenti, occorre agiscano in modo da non recare pregiudizio agli interessi degli stessi, forniscano ai potenziali aderenti, in una forma di agevole comprensione, informazioni corrette, chiare e non fuorvianti.

 

È importante ancora evidenziare, per quel che riguarda i lavoratori dipendenti destinatari di una forma pensionistica collettiva (fondi pensione preesistenti; fondi pensione negoziali; fondi pensione aperti ad adesione collettiva), che è necessario nel caso in cui venga loro proposta la adesione a una forma pensionistica individuale (fondi pensione aperti individuali; piani individuali di previdenza di tipo assicurativo) che vengano edotti che in questo modo rinuncerebbero al contributo del datore di lavoro che la contrattazione collettiva destina piuttosto alla previdenza complementare su base collettiva (l’eventuale versamento del contributo datoriale ad una forma pensionistica individuale richiede che il datore di lavoro sia d’accordo).

 

Last but least, chi può raccogliere le adesioni? Per quel che riguarda le forme pensionistiche collettive la adesione può avvenire nelle sedi del fondo, nelle sedi dei soggetti sottoscrittori delle fonti istitutive (associazioni datoriali e sindacati), nei luoghi di lavoro, da parte del datore di lavoro, di suoi dipendenti e/o addetti, ovvero di incaricati del fondo o dei soggetti sottoscrittori delle fonti istitutive, nelle sedi dei patronati a ciò incaricati dal fondo, da parte di loro dipendenti e/o addetti.

 

Con riferimento alle forme pensionistiche individuali la raccolta delle adesioni può essere svolta all’interno delle sedi legali o delle dipendenze dei soggetti istitutori da parte di addetti a ciò incaricati, ovvero avvalendosi delle reti di distribuzione utilizzabili nel settore operativo di appartenenza (disciplina Ivass o Consob). Il nuovo Regolamento della Covip introduce poi la possibilità di aderire via web, profilo di sicuro interesse teso soprattutto a stimolare la adesione delle giovani generazioni, native digitali.

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