Imparare a costruirsi la pensione
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Imparare a costruirsi la pensione

Ancora poco diffusa, l’educazione finanziaria può essere utile per gestire il proprio denaro in maniera consapevole, e lungimirante. Anche in vista del futuro ritiro dal lavoro, quando sarà fondamentale aver allocato un po’ di risorse per assicurarsi la serenità.

 

L’educazione finanziaria come leva per il benessere individuale, ma anche per un nuovo modello di crescita inclusiva. E pure per comprendere come mettere da parte i soldi per la pensione. Con ritardi e fatica anche in Italia il tema sta rientrando nei piani di welfare aziendale, proposto ai lavoratori in momenti complicati della loro vita, quando devono compiere, per esempio, scelte delicate che richiedono una comprensione della materia più approfondita.

 

“Dallo scoppio delle crisi finanziarie in poi, l’enfasi sull’educazione finanziaria è andata crescendo. Ci sono ben pochi dubbi sul fatto che saper gestire il proprio denaro in maniera consapevole, e lungimirante, sia non solo utile al benessere individuale, ma anche un fattore essenziale per non essere esclusi dai meccanismi di ripartizione della ricchezza, dalla mobilità sociale e dalla crescita inclusiva”, è la tesi di Giovanna Paladino, Direttrice del Museo del Risparmio di Torino, l’unico esistente in Italia, allestito con il contributo di Intesa Sanpaolo.

 

“A partire dall’investimento in capitale umano, per arrivare alle scelte di allocazione della ricchezza e del tipo di fondo pensione, siamo tutti chiamati, in momenti diversi della nostra vita, a prendere decisioni complesse sulla base di competenze e conoscenze limitate. Incomprensibilmente, però, la maggior parte di noi non sente la necessità di approfondire”.

 

Uno dei progetti di welfare focalizzato sull’educazione finanziaria è partito all’inizio del 2019 grazie all’accordo tra il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria – a cui partecipa il Ministero dello Sviluppo Economico – e l’Inail. Il protocollo per la realizzazione di iniziative in tema di educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale interessa agli oltre 8.600 dipendenti dell’Istituto presente su tutto il territorio nazionale con 272 unità organizzative.

 

Si tratta del primo accordo di collaborazione su larga scala siglato dal Comitato con un ente pubblico per la formazione sui temi dell’educazione finanziaria. Il progetto è finalizzato a diffondere competenze in materia di economia e finanza utili, sia in ambito personale sia professionale, per un approccio sereno alla gestione dei propri soldi. L’iniziativa sarà realizzata, insieme con Inail, da quattro delle 10 istituzioni che compongono il Comitato: Banca d’Italia, Consob, Ivass e Covip. Previsti diversi moduli formativi su temi quali la moneta e i metodi di pagamento, nonché approfondimenti sugli strumenti previdenziali, assicurativi, di finanziamento e di investimento. L’attività pilota inaugura anche uno studio sugli effetti dell’educazione finanziaria all’interno dei luoghi di lavoro che servirà a sviluppare successive iniziative in questo campo.

 

La conoscenza per migliorare il proprio futuro

 

Nonostante il livello di educazione finanziaria tra gli adulti, nel mondo e in Italia, sia particolarmente basso, questa fascia della popolazione rimane spesso esclusa dai programmi educativi che si concentrano per lo più sugli studenti. “Le attività svolte all’interno del posto di lavoro e mirate a esigenze specifiche (decisione sui piani pensione e forme di indebitamento) non solo aumentano la quota d’accantonamento del risparmio pensionistico e del risparmio, in generale, ma migliorano anche la sua gestione dal punto di vista della diversificazione”, ha scritto Paladino in una ricerca sull’educazione finanziaria in Italia pubblicata di recente per l’Università Cattolica del Sacro Cuore.

 

Numerosi studi empirici, infatti, evidenziano una relazione positiva tra il livello di conoscenze finanziarie e la probabilità di pianificare e ottenere un accumulo pensionistico più elevato. Accanto ai temi pensionistici, i lavoratori mostrano interesse ai temi del budgeting e dell’indebitamento per scelte come l’acquisto dell’abitazione. “Inoltre ci sono evidenze che mostrano che famiglie non abbienti, ma finanziariamente alfabetizzate, calcolano meglio il livello massimo di debito che possono sopportare e sono più capaci nella negoziazione, ottenendo contratti con interessi passivi più bassi. Si tratta di fattori in grado di agevolare la restituzione del debito e aumentare il merito di credito”, sottolinea ancora l’economista.

 

Paladino, quindi, si dice convinta dell’efficacia di corsi aziendali da inserire nei programmi di welfare ma, sostiene, “ci sono ancora diverse remore da parte dei dirigenti aziendali perché, nonostante il costo di iniziative del genere sia molto basso, temono non vengano apprezzate abbastanza dai lavoratori. Quindi nell’ultimo anno siamo stati contattati da più aziende, ma per ora i programmi non si sono finalizzati”.

 

Tra le imprese che per prime ha sperimentato i vantaggi di questa offerta è stata Arkema di Rho, azienda specializzata nella produzione di metilmetacrilato, polimetilmetacrilato, solfato di ammonio e perossidi organici, che impiega 250 dipendenti. Grazie a Fondazione Cariplo sono stati attivati dei corsi sul budgeting e sul risparmio. Una decisione presa a seguito della necessità reale riscontrata dall’ufficio delle risorse umane che si è dovuto confrontare con un incremento delle richieste di anticipo del Tfr e di cessione del quinto dello stipendio da parte dei dipendenti.

 

Faccio Tesoro, invece, è un’iniziativa di educazione finanziaria realizzata da Crif, azienda fondata a Bologna nel 1988 e specializzata in servizi di informazione e soluzioni per la gestione del credito. Il progetto si fonda proprio sulla volontà di portare maggiore consapevolezza sui temi del credito e della gestione delle proprie finanze. A questo riguardo sono stati coinvolti nel progetto Massimo Esposti e Paolo Zucca, due giornalisti esperti di economia, risparmio e investimenti.

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claudia.luise@tuttowelfare.info