Intesa tra Inps e Casse professionali al rallenty

Intesa tra Inps e Casse professionali al rallenty

A un anno e mezzo dal riconoscimento del cumulo tra i due enti, l’assegno è nelle tasche di  50 effettivi pensionati su circa 9 mila domande giacenti.

 

Gli ostacoli sul cammino del cumulo gratuito tra Inps e Casse professionali sembrano non finire mai. Una situazione di stallo che ha portato il comitato “Cumulo e professioni”, che conta oltre 800 aderenti, a scendere in piazza nei giorni scorsi per protestare contro la lentezza con cui si stanno erogando le pensioni in cumulo e i ritardi nella ratifica della convenzione con l’Inps da parte di alcune Casse.
I numeri parlano chiaro. A oggi, infatti, dopo un anno e mezzo dal riconoscimento del cumulo tra Inps e Casse Professionali, l’assegno è nelle tasche di solo 50 effettivi pensionati su circa 9 mila domande giacenti.

 

Nuovi rallentamenti all’orizzonte

 

Riconosciuto dal 1° gennaio 2017 con la legge di Bilancio che ha, appunto, esteso la possibilità di sommare gratis spezzoni contributivi agli iscritti alle Casse professionali, soltanto dopo più di un anno è stata raggiunta l’intesa quadro tra Inps e Adepp per regolamentare gli aspetti pratici. Ma senza risolvere il nodo dei costi di gestione delle pratiche.  E il futuro non si presenta roseo. Il contratto di Governo tra Lega-M5S, infatti, prevede la reintroduzione di «quota 100» come somma di età e contributi per andare in pensione e i calcoli di convenienza per il cumulo potrebbero essere da rifare.

 

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