Ascoltare le persone per costruire il welfare di domani

Ascoltare le persone per costruire il welfare di domani

Per ottenere il massimo dai propri lavoratori è necessario che le aziende offrano servizi per la cura del benessere fisico e mentale. Partendo dall’ascolto si possono ripensare i programmi di welfare e raggiungere l’obiettivo condiviso.

 

Non si può scindere la performance dell’azienda dal benessere, fisico e mentale, dei suoi lavoratori. E, poiché in media le persone trascorrono un terzo delle loro giornate nel luogo di lavoro, sempre più imprese sentono l’esigenza di favorire il benessere e la salute dei loro dipendenti e, con questo obiettivo in mente, stanno ripensando e riorganizzando i propri programmi di welfare.

 

Il welfare aziendale del futuro, focalizzato su prevenzione e wellness è stato il focus della seconda giornata di WellFeel, Benessere organizzativo e welfare aziendale, l’evento promosso dalla casa editrice ESTE l’11 e 12 giugno 2019 presso il Palazzo delle Stelline a Milano, e di cui Tuttowelfare.info è stato media partner.

 

Benessere psicologico, fisico e sociale sono strettamente correlati. Perciò la cura della salute e del wellbeing delle persone viene affrontata dalle aziende con un approccio a tutto tondo che coinvolge il corpo, la mente e anche le relazioni. Per cercare di coinvolgere la più ampia popolazione aziendale possibile e non solo una fascia e per cercare di mettere insieme esigenze diverse, la riforma del welfare in una logica di benessere parte dall’ascolto delle necessità e criticità dei dipendenti.

 

Da questo confronto si possono scoprire cose interessanti, come ha raccontato Valentina Conte, Training & Development Organization Expert di Ideal Standard: “Da summit e focus group abbiamo rilevato quattro bisogni nella popolazione aziendale: avere tempo da dedicare ad attività per la cura di sé; relazionarsi, stare insieme e conoscere i colleghi; essere coinvolti rispetto all’azienda, conoscerne la storia e i prodotti; una migliore conciliazione vita-lavoro”.

 

La risposta a queste esigenze, quindi, passa da alcune attività da svolgere in azienda, durante l’orario lavorativo. Le opzioni presentate durante la kermesse di WellFeel sono molte: dalle palestre aziendali al supporto alla genitorialità, dalla comunicazione su salute e prevenzione all’alimentazione sana, dai corsi di Mindfulness al supporto di uno psicoterapeuta, e l’elenco potrebbe continuare.

 

I benefici che le imprese ottengono in cambio di questo investimento nel benessere dei loro dipendenti sono misurabili non solo nel miglior rendimento lavorativo, ma anche nel minor assenteismo per malattie, nel turnover più basso, nella maggior disponibilità dei dipendenti ad andare incontro alle necessità dell’azienda e nel loro maggior coinvolgimento nelle attività proposte, dentro e fuori il luogo di lavoro.

 

Ottenere l’eccellenza attraverso il benessere

 

Marco Mordente, ex capitano della Nazionale di basket e ora speaker ispirazionale e business coach, utilizza la propria esperienza ai più alti livelli della carriera sportiva e la applica al contesto dei dipendenti di un’azienda per aiutare le persone a raggiungere i propri obiettivi con i propri mezzi. “Per rimanere al top, continuare a vincere e battere la concorrenza bisogna essere eccellenti. E per eccellere bisogna curare il proprio benessere a 360 gradi: quindi curare il proprio corpo, la mente, le relazioni, imparare a conoscersi ed ascoltarsi”. Secondo il campione di pallacanestro, il benessere passa dalla consapevolezza di sé, di chi si è e di cosa si può fare; dall’integrazione corpo e mente e dall’allenamento come strumento per costruire la disciplina necessaria per raggiungere i propri obiettivi.

 

Per ragioni culturali, in Italia si fa fatica a parlare di benessere psicologico: avere bisogno di questo tipo di sostegno è ancora visto come qualcosa di cui vergognarsi e da fare quasi di nascosto. Infatti, i servizi di supporto psicologico devono garantire come condizione imprescindibile l’anonimato per avere qualche possibilità di essere utilizzati e nonostante ciò ancora faticano a decollare.

 

PSYA mette a disposizione delle aziende un numero verde che i dipendenti possono chiamare per avere lo supporto di uno psicoterapeuta nell’affrontare le sfide e le difficoltà di tutti i giorni, al lavoro e nella vita privata. “Le aziende possono essere un veicolo per portare questo tipo di servizio, fondamentale ma fino ad oggi piuttosto trascurato, alle persone” ha spiegato Andrea Bertoletti, Business Development Manager di PSYA.

 

Il sostegno alla genitorialità in azienda

 

Avere figli è per i genitori, e in particolar modo per le madri, una grande sfida, complessa e rischiosa. “Il modo in cui i dipendenti affrontano il Change management nell’equilibrio della loro vita privata ha un impatto anche sull’azienda”, è questa la premessa da cui la CEO di MasterMamma Sabrina Colombo è partita per presentare la piattaforma elearning che fornisce, per l’appunto, corsi medici e psicologici su come affrontare la genitorialità e che accompagna le neomamme e i neopapà dal momento in cui si inizia a pensare di avere dei figli fino alla seconda fase più delicata dopo l’età pediatrica: l’adolescenza. “Invece che lasciare i genitori soli e senza un’assistenza adeguata, le aziende possono offrire misure di welfare a supporto della genitorialità per tutti i dipendenti che hanno figli, accompagnando le madri al rientro dalla maternità con percorsi di coaching e creando una cultura aziendale inclusiva”.

 

Tra le aziende che già stanno lavorando perché la famiglia e la genitorialità siano percepite come un elemento positivo e arricchente, c’è l’Hotel Principe di Savoia. “Abbiamo lavorato con le organizzazioni sindacali per includere nel contratto aziendale la possibilità di avere un part-time agevolato fino al terzo anno di età del figlio. Abbiamo promosso iniziative per gestire il rientro delle dipendenti dalla maternità e uno sportello di ascolto per supportare le famiglie nelle varie situazioni di crisi e difficoltà”, ha raccontato Paola Iemmallo, Director People and Culture.

 

“La Digital transformation che caratterizza l’epoca che stiamo vivendo ha un impatto nei comportamenti delle persone, riducendo la capacità attentiva. Come conseguenza siamo più distratti, confusi, preoccupati, iperattivi e meno capaci di concentrarci e relazionarci”, ha spiegato Marco Poggi, autore del libro Mindfulrevolution (ESTE, 2018). Un problema che si traduce anche nel mondo del lavoro, con lavoratori e manager sovraccarichi di impegni, stress e preoccupazioni, facilmente distraibili e carenti di relazioni sociali. “La Mindfullness è in grado di potenziare e riequilibrare il funzionamento della nostra attenzione e può utilizzata nelle aziende, per esempio per accompagnare il processo di Smart working”.

 

Leggi l’analisi della prima giornata di Wellfeel: “Verso una nuova fase del welfare aziendale”

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