Dainese, il welfare a misura di dipendente

Dainese, il welfare a misura di dipendente

Smart working, flessibilità e benessere psicofisico. Sono le parole chiave delle strategie di benessere dell’azienda veneta che dall’abbigliamento sportivo outdoor oggi veste anche gli astronauti.

 

 

Il claim associato al marchio Dainese è molto suggestivo: “Inspired by humans”. Secondo Nicola Alessi, Direttore delle Risorse Umane dell’azienda veneta, questo slogan vale anche per il welfare aziendale, che è “Inspired by you”, dove “you” si riferisce ai dipendenti. In realtà Dainese non si è (ancora) dotata di un vero e proprio piano di welfare, ma ascolta le esigenze del personale e cercando di rispondere in modo efficace ed anche innovativo.

 

L’azienda, dunque, non si appoggia alla contrattazione aziendale né utilizza (più) piattaforme fornite da provider, ma si affida a un welfare on top che tenta di trovare soluzioni sempre nuove a situazioni reali. La sanità integrativa è compresa nel Contratto collettivo nazionale dei Tessili, quello applicato da Dainese, attraverso Sanimoda e l’adesione dei dipendenti è molto alta.

 

Tuttavia, gli inizi sono stati un po’ faticosi: Alessi ricorda che i primi tempi i dipendenti si sono trovati molto in difficoltà con l’utilizzo, definito “un po’ macchinoso”, della piattaforma. Forse anche questo non semplice approccio iniziale ha fatto sì che, a un’altra piattaforma per il welfare, si preferisse un’azione più diretta e immediata.

 

Gruppi di corsa e yoga per il team building

 

Dunque, il welfare di Dainese è andato strutturandosi su tre pilastri. Il primo è quello della salute attraverso la pratica sportiva. Inevitabile pensarci, forse, per un’azienda che si occupa di abbigliamento sportivo outdoor. Ma sbaglia chi si immagina i dipendenti compiere evoluzioni sulle piste da sci o in moto: la proposta riguarda gruppi di running e di yoga. Le persone si radunano subito fuori dall’azienda per chi corre, nell’atrio per chi pratica yoga. “Sono anche ottimi strumenti di team building” osserva Alessi.

 

Partiti alla fine del 2019, dunque con l’aggravante delle temperature invernali, sono circa 50 i dipendenti che hanno aderito, su 330 presenti nei due stabilimenti di Vicenza e Molvena in provincia di Vicenza. Non solo: per tutti è a disposizione, nel sito di Vicenza, una palestra aperta dalle 7 alle 21. I dipendenti della sede di Molvena possono ovviamente allenarsi a Vicenza. A Molvena, è prevista la costruzione della palestra entro il 2020.

 

Molvena ospita la parte più operativa e di staff, la ricerca e sviluppo, il settore amministrativo e di gestione del personale, cui si affianca una piccola parte di produzione, quella più artigianale e ‘di lusso’, ovvero quella delle tute da gara dei piloti di moto più famosi. Il resto della produzione, invece, è per lo più esternalizzata. Vicenza ospita invece la parte commerciale, retail, logistica.

 

Flessibilità nell’organizzazione del lavoro

 

Il secondo pilastro si potrebbe riassumere nell’espressione “family feeling”. Dainese ha cercato il modo di esprimere la propria vicinanza alla vita e alle famiglie dei dipendenti, con lo scopo che anch’essi si sentano in famiglia all’interno dell’azienda. È così che sono nati i regali di compleanno per i dipendenti (in buoni sconto sostanziosi per l’acquisto di prodotti aziendali), il regalo per le nascite e i matrimoni (spesso sono fiori: Alessi racconta di “un giovane dipendente che si commosse perché non aveva mai ricevuto fiori prima di allora”), le cene per le ricorrenze aziendali (recente quella per il 25esimo di 11 dipendenti), ma anche la flessibilità in entrata e uscita e lo Smart working.

 

La flessibilità permette di entrare tra le 8 e le 9.30 e di uscire di conseguenza. Questa flessibilità, al momento, non coinvolge produzione e logistica. L’esigenza nasce dal fatto che sono sempre di più i pendolari che lavorano nei due stabilimenti di Dainese. Pensando più che altro a loro si è introdotta questa possibilità, collegata a quella dello Smart working.

 

Il lavoro agile è stato subito regolamentato: un giorno a settimana, da autorizzare con consono anticipo da parte del manager responsabile. A oggi ne usufruisce più di un terzo dei dipendenti (120 su 330). Questa novità ha richiesto un investimento economico importante da parte dell’azienda, perché ogni dipendente è stato dotato di tutti gli strumenti tecnologici idonei a lavorare allo stesso modo dall’ufficio e da casa.

 

“Abbiamo sostituito quasi tutti i Pc fissi con i dispositivi portatili e, anche se costano un po’ di più, riteniamo che l’investimento sia stato ampiamente ripagato”, spiega Alessi. Infatti, l’azienda ha riscontrato “non solo un aumento della soddisfazione e della puntualità dei dipendenti, ma anche della produttività e basti pensare al risparmio di tempo dello spostamento”. Allo stesso modo, “ne hanno beneficiato l’ambiente e il potere di acquisto dei dipendenti, visto che lasciare l’auto in garage un giorno in più a settimana fa bene ad entrambe le cose”.

 

Aumentare il potere d’acquisto del personale

 

Infine, l’ultimo pilastro è quello che riguarda l’aumento del potere di acquisto del personale. L’azienda si è dotata di un sistema di convenzioni molto vantaggiose, che consentono di usufruire di sconti reali e consistenti in una serie di esercizi di vicinato, premiando la prossimità e, dunque, con ricadute positive sul territorio di appartenenza.

 

Si va dalla parrucchiera alla lavanderia, dal piccolo supermercato al cinema, tutti vicini alle sedi: per questo si è fatto ricorso a una piattaforma, cui l’azienda si è abbonata, ma in cui non vengono versate cifre (né erogazioni né Premi di risultato) in un portafoglio per ogni dipendente. Semplicemente, attraverso la piattaforma gli interessati possono scaricare buoni sconto per importi, dicevamo, piuttosto significativi.

 

Non ci sono solo i piccoli esercenti, chiaramente, ma anche grossi player, multinazionali e big del commercio elettronico. “Siamo pienamente soddisfatti di queste scelte e possiamo dire che lo sono anche i dipendenti, visto che utilizzano molto tali possibilità”, spiega Alessi.

 

La comunicazione del welfare

 

Ma come vengono comunicate tali possibilità ai dipendenti? E i lavoratori partecipano in qualche modo alle scelte di welfare aziendale? “A tutti vengono inviate email specifiche. Inoltre, molto tradizionalmente, per ogni iniziativa appendiamo l’avviso in bacheca (cartaceo per quella fisica, online in quella virtuale collegata al portale delle timbrature e delle paghe)”, riferisce il Direttore delle Risorse Umane. Il passaparola fa il resto: “Lo ‘sporting club’ che pratica yoga e corsa, ma anche la palestra, parlano con l’esempio: speriamo che, vedendoli, molti altri colleghi si uniscano ai nostri sportivi”.

 

Inoltre dal 2015, cioè da quando Dainese è stata acquisita da un fondo di investimento, viene operata ogni anno un’analisi clima attraverso un partner specializzato. È somministrata ai dipendenti una survey in cui possono inserire anche richieste in tema di welfare. La partecipazione dei dipendenti supera il 70%, dunque si tratta di un valido campione.

 

Inoltre, anche accanto ai timbratori sono presenti suggestion box per esprimere il proprio parere: il claim è “inspired by you”, per fare eco allo slogan aziendale. “Di suggerimenti ne arrivano tanti. Per esempio molti dipendenti si sono mostrati sensibili ai temi ambientali e dunque è stato proprio raccogliendo alcuni di questi suggerimenti che, a Natale, abbiamo deciso di regalare a tutti le borracce plastic free”.

 

Infine, per rendere la vita più facile ai dipendenti vengono offerti altri benefit come l’assistenza fiscale interna all’azienda nel periodo delle dichiarazioni dei redditi, ma anche una polizza infortuni che permette di estendere le coperture al di fuori dell’impresa a prezzi molto vantaggiosi: piccole cose, forse, ma sono in fondo quelle cui pensa una famiglia, dalle ricorrenze speciali alle incombenze fiscali. L’insieme dà la dimensione family feeling di Dainese.

About the Author /

chiara.pazzaglia@este.it