Eudaimon lancia Altuofianco

Eudaimon lancia Altuofianco

Un servizio di supporto ai lavoratori nella gestione delle situazioni di fragilità familiari.  

 

La popolazione aziendale invecchia e di conseguenza cambiano anche i bisogni dei lavoratori. Così se fino a qualche anno fa tra i servizi di welfare aziendale più richiesti c’era il babysitting ora stanno lievitando le domande per avere una badante, servizi per la non autosufficienza, piuttosto che richieste per sussidi e finanziamenti, consulenze psicologiche o educative. A dirlo è Aiwa, l’Associazione che rappresenta oltre l’80% degli operatori del welfare aziendale made in Italy. Non a caso Eudaimon, società che fornisce servizi per il welfare aziendale, ha da poco lanciato Altuofianco un servizio di supporto ai lavoratori nella gestione delle situazioni di fragilità familiari (necessità socio-assistenziali personali e dei famigliari, bisogni educativi dei propri figli, disorientamento nella gestione di situazioni legate al quotidiano). Il tutto incrociando i bisogni del lavoratore con le risorse e le proposte del territorio, orientando alla rete di servizi (pubblici e privati) e alle risorse economiche disponibili sul territorio.

 

Le aree di intervento

 

Gli ambiti d’intervento del servizio sono doversi, si va dalla richiesta di informazioni riguardo a specifici interventi assistenziali, fino alla ricerca di agevolazioni economiche e sussidi; ricerca di babysitter e servizi di cura per i più piccoli; assistenza specializzata – medica o infermieristica – per gli anziani o disabili; consulti psicologici ed educativi.

 

Come funziona

 

Una volta attivato il servizio, un tutor o care manager, incontra la persona interessata e dopo aver analizzato la problematica, co-progetta un servizio su misura corrispondente al bisogno, alle caratteristiche e agli orari richiesti. Attraverso contatti periodici, accompagna poi il lavoratore anche dopo l’attivazione del servizio, «che è stato sviluppato in partnership con Rete ComeTe, diffusa su tutto il territorio direttamente o grazie a percorsi di collaborazione con altri consorzi e reti di cooperative», ha spiegato Alberto Perfumo, Amministratore delegato di Eudaimon.
«Quello che proponiamo è un modello di welfare aziendale basato su una logica di “restituzione al territorio”, che genera un circolo virtuoso per le risorse e gli attori che entrano nel sistema di welfare stesso». A lui ha fatto eco Alessandro Micich, Direttore di Rete ComeTe che ha precisato: «La cooperazione sociale diventa sempre più un anello di congiunzione tra il welfare territoriale, espressione dei servizi pubblici locali in cui opera in regime di convenzione/accreditamento, e la ricerca di soluzioni professionali e qualificate nell’ambito del mercato privato mediante il sostegno ed il contributo delle imprese. Il punto d’approdo è la ricomposizione delle risorse complessive a disposizione dei sistemi territoriali nella logica del principio di sussidiarietà».

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