Gruppo Mastrotto, il welfare che crea engagement
Cobbler tools in workshop on a wooden table . Top view.

Gruppo Mastrotto, il welfare che crea engagement

L’azienda promuove la considerazione del prossimo come valore per un’azienda. Migliorare il work-life balance dei dipendenti, valorizzare categorie più fragili, sostenere l’accoglienza e iniziative umanitarie, salvaguardare l’ambiente, sono i punti di partenza delle strategie di welfare del Gruppo.

 

Arzignano, paesone industriale di 25mila abitanti nel Vicentino, è famoso per la concia delle pelli: da solo rappresenta il 52% della produzione nazionale e l’8% di quella mondiale. Non solo: produce l’1,6% del Prodotto interno lordo nazionale grazie a più di 400 aziende, che danno lavoro a circa 8mila dipendenti, esportando in tutto il mondo, Cina inclusa.

 

In questa realtà veneta, a discapito dei pregiudizi, si integra perfettamente un 20% di popolazione immigrata: quasi un record nazionale. Un piccolo ‘Stato’, insomma, in cui anche il welfare, spesso, si ‘fa da sé’, bypassando i servizi pubblici, che faticano a stare al passo con la ricchezza, vera, tangibile, di queste aziende. Su tutte, spicca il Gruppo Mastrotto, colosso della concia, i cui numeri sono davvero notevoli.

 

Più di 2.400 dipendenti nel mondo, un fatturato superiore a 473 milioni di euro l’anno, 18 stabilimenti attivi, di cui 14 solo nel distretto della pelle di Arzignano, uno in Brasile, uno in Tunisia, uno in Indonesia e uno in Messico, uno in apertura a Santa Croce sull’Arno. Negli ultimi anni, in particolare, l’azienda ha creato un piano di welfare piuttosto articolato.

 

Migliorare la qualità della vita (anche delle famiglie)

 

“Il nostro piano di welfare intende in primo luogo mettere al centro le persone”, racconta Chiara Mastrotto, Presidente del Gruppo omonimo. “Non è un caso che abbiamo scelto di raggruppare tutte le iniziative, finalizzate a valorizzare al meglio il capitale umano dell’azienda, sotto un’unica strategia che prende il nome di People, Next Level, di cui il piano di welfare rappresenta solo una parte”.

 

Secondo la Presidente, infatti, il merito del successo, ormai sessantennale, dell’azienda è da attribuirsi alle persone che vi lavorano: “Abbiamo ritenuto che fosse nostro dovere mettere in campo un programma articolato e coordinato di iniziative che potesse aiutare tutti i dipendenti a migliorare la qualità della loro vita e di quella delle loro famiglie, premiandone i comportamenti virtuosi e il raggiungimento di obiettivi condivisi, che potesse al tempo stesso accogliere e includere continuativamente dipendenti con disabilità, arrivando a creare un nuovo reparto produttivo interno all’azienda”.

 

È proprio per i dipendenti con disabilità che il Gruppo Mastrotto ha un’attenzione particolare: per loro è stato avviato un progetto specifico di inclusione sociale e lavorativa. “Attraverso di esso la nostra azienda ha voluto rispondere al bisogno delle persone diversamente abili di inserirsi in modo stabile e continuativo nel mondo del lavoro. Abbiamo quindi deciso di aprire un nuovo reparto produttivo per l’assemblaggio di campionari in pelle che, a partire da settembre 2018, accoglie quattro nuovi collaboratori, tutti diversamente abili”.

 

L’obiettivo è realizzare un “reparto con un livello di produttività in grado di renderlo sostenibile nel tempo”. Un’idea ambiziosa, che offre possibilità di impiego a persone fragili e, allo stesso tempo, “promuove valori di accoglienza, di confronto costruttivo, di valorizzazione della diversità, di etica del lavoro grazie ai quali la fragilità diventa ricchezza emotiva”, prosegue la Presidente.

 

Questi lavoratori “testimoniano ogni giorno, con il loro impegno, una determinazione straordinaria nel perseguire il proprio sogno di autonomia personale, che rappresenta un modello per tutti i colleghi”: una sfida importante per un’azienda che, ovviamente, ha come primo obiettivo quello di generare profitto, mantenersi competitiva e garantire standard e ritmi di produzione elevatissimi.

 

Dare valore a tutte le diversità

 

Ma che cosa spinge il Gruppo, dunque, ad avventurarsi in questa azione di inclusione sociale? “Abbiamo sempre cercato di avere uno sguardo diverso, anticipatore in tutto ciò che facciamo. Abbiamo creduto da subito nel valore dei nostri dipendenti. In questi anni abbiamo messo a sistema, potenziandole e diversificandole ulteriormente, una serie di iniziative dedicate proprio a loro e che, un tempo, erano indicate con Gruppo Mastrotto Ti dà Valore. Per il futuro intendiamo continuare su questa strada, che mette al centro le persone, stimolando il loro coinvolgimento e il senso di appartenenza all’azienda”.

 

La Responsabilità sociale del Gruppo non si ferma, però, al welfare aziendale e all’inclusione lavorativa di persone disabili: infatti, tramite la Fondazione Arciso Mastrotto, che prende il nome dal fondatore, sostiene iniziative umanitarie, nel territorio e nei Paesi in via di Sviluppo, “con l’obiettivo di diffondere i valori della solidarietà, della tolleranza e del rispetto reciproco”.

 

Vari gli ambiti di intervento in cui si esplicita questa attività, dalla sanità alla cultura, passando dall’istruzione. Anche la salvaguardia dell’ambiente rientra tra le priorità del gruppo: esso, infatti, è una delle cinque realtà scelte per far parte del progetto Green Life (Green leather industry for the environment), finanziato dalla Commissione europea. Il progetto ha come obiettivo primario la riduzione dell’impatto ambientale della filiera conciaria in vari segmenti.

 

L’azienda detiene numerose certificazioni e riconoscimenti in materia di tutela ambientale: a questi si aggiungono, ora, quelli che premiano la messa a sistema delle azioni di welfare aziendale, consentendo di avere un basso livello di turnover, dato molto importante soprattutto nelle mansioni che richiedono un’elevata specializzazione.

About the Author /

chiara.pazzaglia@este.it