Il volontariato lo paga il welfare aziendale

Il volontariato lo paga il welfare aziendale

Il volontariato d’impresa è un fenomeno in aumento e, come dimostrano le aziende dove si pratica, porta benefici a tutti i livelli. E, soprattutto, presenta nuove sfide e opportunità per imprese e lavoratori.

 

Fare del bene come strumento per creare coesione in azienda e favorire la volontà dei lavoratori impegnati nel sociale. Anche il volontariato diventa a tutti gli effetti uno strumento di welfare aziendale e lo dimostrano le esperienze delle imprese, dai grandi gruppi alle ditte con pochi dipendenti, che hanno scelto di incoraggiare e incanalare la voglia di aiutare il prossimo in progetti condivisi da tutta la struttura aziendale.

 

“Il volontariato d’impresa, inteso come progetto in cui l’impresa incoraggia, supporta o organizza la partecipazione attiva e concreta del proprio personale alla vita della comunità locale o a sostegno di organizzazioni non profit, durante l’orario di lavoro, è un significativo nuovo trend emergente in Italia che presenta sfide così come opportunità per tutti gli stakeholder coinvolti”, spiegano dalla Fondazione Sodalitas, che supporta da tempo le proprie imprese nell’intervento nella Comunità.

 

Per avere un’idea di quanto sia diffuso questo strumento basta considerare che aderiscono alla Fondazione oltre 100 imprese leader del mercato italiano, che esprimono un valore economico pari a circa il 40% del Pil e danno lavoro a circa 1 milione di persone.

 

Fenomeno in crescita

 

Secondo una ricerca realizzata proprio da Sodalitas, in collaborazione con GfK Italia, il 61% delle imprese promuove – o ha promosso – attività di volontariato d’impresa e una buona parte di queste lo fa da almeno cinque anni. Un’azienda su tre è una PMI.

 

Dall’analisi delle finalità emergono due aree motivazionali, una verso l’esterno e una verso l’interno. Le finalità che si rivolgono all’esterno si concentrano in particolare su tre fattori: contribuire a sostenere progetti di enti non profit o di altre organizzazioni verso la comunità (64%); sviluppare reti sociali sul territorio di riferimento per portare valore di lungo periodo (34%); favorire la propria visibilità e consolidare la reputazione aziendale (49%).

 

Quelle rivolte all’interno puntano sul favorire una forza lavoro motivata e coesa (47%) e sviluppare delle competenze dei dipendenti, seppure questo aspetto abbia un peso ancora marginale (14%). L’analisi dei benefici riscontrati fa emergere molto forte l’importanza della dimensione interna: il 60% delle aziende sottolinea infatti il maggior coinvolgimento dei dipendenti e il 49% il miglioramento del clima aziendale.

 

“Il volontariato d’impresa è un fenomeno in crescita nel nostro Paese: la nostra ricerca condotta sulle aziende è stato uno stimolo per quelle imprese che avevano domande su avvio e gestione di progetti e volevano metterne a fuoco i benefici”, spiega Alessandro Beda, Consigliere Delegato di Fondazione Sodalitas. Dalla ricerca emerge anche che i progetti di volontariato d’impresa sono gestiti in primis dalla funzione CSR (38% delle imprese), seguita al secondo posto dalla funzione Risorse Umane (21%).

 

Quanto alle tematiche affrontate, vi è particolare attenzione all’ambiente e al sociale verso molteplici target quali giovani, infanzia, persone con disabilità, senzatetto. Per realizzare i programmi le imprese mettono a disposizione risorse e spesso anche servizi aggiuntivi.

 

Innanzitutto, il tempo messo a disposizione dei dipendenti è in maggioranza tempo retribuito: l’86% delle aziende rispondenti utilizza infatti questa tipologia e il 71% la considera prevalente. Oltre al tempo dei dipendenti, il 90% delle aziende mette a disposizione anche altre risorse, economiche (65%) e donazione di prodotti (51%).

 

Un programma fedeltà per le donazioni

 

Di esempi ce ne sono a decine, uno degli ultimi è Fondazione Vodafone Italia e Airc che hanno deciso di mettere a disposizione l’App DreamLab, che trasforma lo smartphone in uno strumento che può accelerare la ricerca sul cancro. La App consente di sfruttare la potenza di calcolo degli smartphone, che viene utilizzata per velocizzare la ricerca oncologica nell’ambito del progetto Genoma in 3D condotto dall’Ifom (Istituto Firc di oncologia molecolare).

 

AdvisorEat, invece, è un programma fedeltà rivolto a consulenti e professionisti del mondo business che consente di scegliere tra i migliori ristoranti e accumulare crediti con cui effettuare donazioni o riscattare gift card. È attivo da pochi mesi, ma conta già oltre 12mila utenti iscritti ed è stato accolto in maniera favorevole da molte aziende di rilievo che lo hanno inserito nei loro piani welfare, come PwC, KPMG, Orrick, Boston Cons e Mediobanca.

 

“Queste forme di riconoscimento sono molto apprezzate sia dalle aziende, sia dai dipendenti, che in questo modo possono ricevere suggerimenti su dove mangiare bene in pausa pranzo, in trasferta per lavoro o nel tempo libero e accumulare punti da donare in beneficenza oppure da convertire in gift card”, spiega Stefano Travaglia, CEO di AdvisorEat.

 

Gli iscritti possono beneficiare di un reward program che consente di trasformare il conto del ristorante in crediti utilizzabili per acquistare gift card dei principali eshop o per fare una donazione benefica.

 

A marzo Esprinet, il più grande distributore di informatica ed elettronica di consumo in Italia e in Spagna, ha deciso di estendere su base annuale il progetto Esprinet4others sperimentato nel corso del 2018, rivolto ai dipendenti di tutte le società del Gruppo in Italia, invitandoli a dedicare una giornata lavorativa in attività di solidarietà.

 

“L’iniziativa ci permette di coinvolgere le nostre persone in progetti rivolti alla comunità, attraverso non solo il trasferimento delle proprie competenze, ma diventando gli ambasciatori della nostra cultura aziendale”, commenta Giovanni Testa, Business Operations Manager del Gruppo Esprinet in Italia.

 

Sono 700, invece, i dipendenti di Enel che partecipano al programma di volontariato del Gruppo per il 2019 dedicando una giornata di lavoro a uno dei progetti realizzati in collaborazione con quattro importanti organizzazioni non profit italiane. “In realtà le richieste di partecipazione sono state 7mila, a conferma del successo del programma e dell’entusiasmo con il quale è stata accolta questa novità in azienda. Tanto che – spiega Carlo Tamburi, Direttore Enel Italia – dal 2020 sarà esteso ad altre associazioni”.

About the Author /

claudia.luise@tuttowelfare.info