Il welfare senza tempo di Fincantieri

Il welfare senza tempo di Fincantieri

Il modello di welfare aziendale di Fincantieri ha una tradizione storica: dopo la recente introduzione della flessibilità oraria, è allo studio la realizzazione di un servizio di asili nido aziendali

 

Fincantieri è un’azienda pubblica italiana operante nel settore della cantieristica navale ed è il più importante gruppo navale d’Europa. Ha oltre 230 anni di storia, più di 7mila navi costruite, 8.900 dipendenti e un indotto che impiega quasi 50mila addetti solo in Italia. E ha anche una storica tradizione nell’ambito delle iniziative di welfare.

 

“Le attività della rete dei circoli aziendali presenti nei territori ne sono un esempio, perché da sempre organizzano iniziative capaci di andare incontro alle esigenze dei dipendenti con attività di doposcuola, centri estivi, attività in ambito ricreativo, sportivo e culturale, colonie, supporto all’acquisto dei testi scolastici per i figli dei dipendenti, convenzioni con asili nido e così via”, spiega Umberto Mazzoleni, Responsabile Affari Generali e Normative del Lavoro di Fincantieri.

 

La più recente iniziativa aziendale è stata quella di introdurre strumenti di flessibilità dell’orario in entrata e uscita, insieme con nuove modalità di esecuzione della prestazione lavorativa. È stato infatti sottoscritto un accordo con i lavoratori in ambito ‘ferie solidali’, che consente ai dipendenti di donare volontariamente ore di ferie e permessi retribuiti da loro maturati a colleghi che necessitano di assistere i figli per particolari condizioni di salute. Inoltre, con l’insorgere della fase emergenziale, si è fatto ricorso al lavoro da remoto in tutti i casi possibili e successivamente, a luglio 2020, è stato implementato il lavoro agile in azienda in modo strutturale sottoscrivendo un accordo con le organizzazioni sindacali nazionali, che entrerà in vigore alla fine della fase pandemica.

 

“L’obiettivo del nostro welfare è quello di cogliere le moderne dinamiche del mercato del lavoro e dell’impresa e rispondere alle nuove domande e bisogni dei dipendenti, tenendo conto del benessere complessivo delle risorse con particolare riferimento alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e al maggior potere d’acquisto attraverso i flexible benefit”, racconta Mazzoleni.

 

Un dipendente su quattro converte il Pdr in welfare

 

Il modello di welfare di Fincantieri era stato aggiornato già cinque anni fa, con l’Accordo Integrativo del 24 giugno 2016, rivolto alla generalità dei dipendenti e ai lavoratori somministrati. L’accordo ha previsto un premio on top, denominato “Premio sociale”, erogato annualmente ed esclusivamente in servizi di welfare, e la possibilità di conversione in welfare del premio di partecipazione o quota dello stesso. Il Premio sociale è di circa 800 euro a dipendente. “Gli eventuali importi residui, alla fine del periodo di fruizione, possono essere destinati al fondo di previdenza complementare. Tale possibilità ha contribuito ad incrementare in modo significativo il numero di iscritti al fondo Cometa, in modo particolare tra le risorse più giovani”, specifica Mazzoleni.

 

Fincantieri, inoltre, ha un Premio di risultato (Pdr) legato a due indicatori: efficienza e partecipazione. È prevista la possibilità di convertirlo in welfare e ai dipendenti che decidono di utilizzare questa opportunità l’azienda riconosce un ulteriore incremento corrispondente al 10% del valore convertito. Questa soluzione è vantaggiosa per entrambi, come ha già spiegato a Tuttowelfare.info Diego Paciello, Responsabile dell’area fiscale, Welfare, Compensation and Benefits di Toffoletto De Luca Tomajo e Soci.

 

Gli eventuali importi residui, alla fine del periodo di fruizione, possono essere destinati al fondo di previdenza complementare o in alternativa liquidati in forma monetaria al netto dell’incremento riconosciuto per la conversione in welfare. Mazzoleni rivela che nel 2020 il 25% del Pdr è stato convertito in servizi welfare.

 

In materia di assistenza sanitaria integrativa, invece, l’azienda nel 2018 ha aderito al Fondo sanitario del settore Metalmeccanico, MètaSalute, con un piano di assistenza sanitaria integrativa rafforzata da un’ulteriore coperturastabilita specificatamente dall’azienda con il gestore, che garantisce l’erogazione di prestazioni sanitarie diversificate e con massimali molto elevati, con particolare riferimento al sistema delle prestazioni in strutture convenzionate. “Il modello Fincantieri consente anche ai pensionati la possibilità di continuare a usufruire dell’assistenza sanitaria integrativa, con contribuzione a proprio carico, anticipando quanto è stato definito dal recente rinnovo contrattuale dei Metalmeccanici del 5 febbraio 2021”, aggiunge il manager.

 

Comunicazione efficace e piani futuri per il pacchetto di servizi

 

Per la fruizione del pacchetto welfare, il gruppo si è dotato di un apposito portale attraverso il quale il dipendente accede a beni, prestazioni e servizi. Tra questi: famiglia (formazione dei figli, rimborso spese scuola materna, elementare, media e superiore, Università e master, testi scolastici, assistenza ai familiari); buoni acquisto e cofanetti, carte regalo nel limite del fringe benefit; voucher spendibili anche presso esercizi che il dipendente stesso ha chiesto di convenzionare con conseguenti ricadute sul territorio (palestre, associazioni sportive, e così via); programma sanitario; previdenza complementare; rimborso spese per il trasporto pubblico; altre categorie (corsi di formazione, viaggi e vacanze, rimborso mutui, tempo libero, sport e benessere).

 

Nella fase iniziale dell’adozione del pacchetto, Mazzoleni ricorda che è stato molto importante l’attuazione di un piano di comunicazione capillare che ha illustrato alle persone il modello di welfare adottato e i relativi vantaggi. “Il piano di welfare, attraverso il portale, è stato fortemente customizzato in base all’analisi dei fabbisogni e delle esigenze dei dipendenti. Inoltre, un elemento che si è dimostrato particolarmente interessante per incentivare la diffusione del welfare è rappresentato dalla possibilità per i dipendenti di convenzionare strutture locali con importanti ricadute anche sul territorio”, spiega.

 

Un altro progetto che il gruppo sta portando avanti è lo studio per la realizzazione di un servizio di asili nido aziendale, al fine di supportare la gestione dei figli durante l’orario di lavoro. L’intenzione è di partire con un progetto pilota su alcune sedi. “In questo ambito ricordo il contributo fornito da Fincantieri alla completa ristrutturazione e all’adeguamento di un edificio nel Comune di Monfalcone (provincia di Gorizia) destinato a scuola dell’infanzia a favore della comunità locale”, conclude Mazzoleni.

 

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