Innovare le soluzioni per vivere sani e in salute

Innovare le soluzioni per vivere sani e in salute

Secondo recenti studi di Generali Italia, per l’80% degli italiani la salute è la priorità; e il 75% ritiene che la prevenzione e il check up sono “importanti”

 

La salute è importante. In tempi di pandemia è tornata in agenda, ma in realtà questa consapevolezza è sempre stata presente, forse nel tempo era finita sullo sfondo, data praticamente per scontata. Oggi, invece, c’è un rinnovato interesse, testimoniato anche delle numerose iniziative sul tema. Lo confermano anche i numeri: per l’80% degli italiani la salute è la priorità; e il 75% ritiene che la prevenzione e il check up sono “importanti” (dati: Generali Italia).

 

La rilevanza della tematica trova rispondenza anche negli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): 20 miliardi di euro sono proprio destinati alla Missione 6, quella per la salute. In particolare, la prevenzione è fondamentale e, in questo senso, la tecnologia è un alleato per innovare e pianificare un modello di vita sano. “Stiamo vivendo un cambiamento demografico e, dunque, serve investire per avere un sistema sanitario che funzioni”, ha dichiarato Marco Sesana, Country Manager e CEO di Generali Italia e Global Business Lines nel corso dell’evento dal titolo Esserci per generare futuro – Dalle persone al Paese, organizzato da Generali Italia. Proprio per raggiungere questi obiettivi si punta alla tecnologia digitale. “Nella strategia dei prossimi anni sono centrali la prevenzione e l’assistenza; su questa sfida ci sentiamo di essere al fianco del Paese, garantendo stili di vita sani e accessibili a tutti”.

 

Alla luce di queste considerazioni, è stato reso noto che Generali nel prossimo triennio ha scelto di focalizzarsi su tre linee di sviluppo strategiche: educazione e prevenzione per stili di vita sani; accessibilità e supporto alle cure; active ageing, ovvero assistenza per la non-autosufficienza e per un invecchiamento in salute. “Le nostre linee guida partono da un bisogno chiaro dell’Italia e da un investimento che il Paese fa in questo settore. Il nostro modello mette al centro i bisogni delle persone e si basa su un approccio individuale, rivolto alle esigenze di ognuno; in questi anni abbiamo innovato, digitalizzato, fatto in modo che tutti i nostri servizi fossero fruibili, anche in una situazione in cui questa esigenza è stata stressata. Oggi siamo pronti a portare capacità di innovazione in questo settore”, ha continuato Sesana.

 

In questo contesto, un programma di life coaching digitale, per esempio, serve a stimolare le persone ad avere uno stile di vita meno sedentario, per essere consapevoli del proprio stato di salute. “In questo senso va Benefit, una soluzione assicurativa integrata, dedicata alle aziende, per la tutela della salute dei dipendenti e l’accesso ai servizi; in questo programma si possono collezionare punti per le attività, per cui ci sono poi delle ricompense. Lo metteremo a disposizione dei dipendenti delle nostre aziende clienti per aumentare l’ingaggio e la possibilità di vivere più sani”, ha spiegato Marco Giovannini, Head of Business Development, Sales and Marketing di Generali Welion, la società di servizi di Generali Italia dedicata al welfare integrato.

 

Insomma, ciò che è emerso è l’esigenza di educare e abituare le persone a pensare che la propria salute si costruisce giorno per giorno attraverso, per esempio, l’attività fisica e una corretta alimentazione. La traduzione di Generali è un nuovo modello ribattezzato Health&Welfare con cui si vuole dare aiuto per seguire indicazioni volte a sostenere uno stile di vita sano e a rendere salute e benessere alla portata di tutti: “Il modello si basa su open innovation, nuove competenze, nuova generazione di offerta, consulenza, assistenza sul territorio ed educazione”, ha spiegato Sesana. “Vogliamo fare in modo che l’assicurazione diventi uno strumento principale per pianificare e gestire la propria salute”, ha affermato Paolo De Santis, Chief Health&Welfare Officer Generali Country Italia.

 

Progetti innovativi per l’invecchiamento attivo

 

Il modello si basa dunque sulla diffusione della cultura della prevenzione, per poi arrivare all’innovazione anche nella cura, che si traduce con il cambio di modalità con cui si erogano i servizi, ancora piuttosto tradizionali. Un esempio è la telemedicina, finalmente uscita dall’anonimato con gli interventi svolti nel periodo pandemico e che oggi è stata potenziata dall’innovazione e dagli strumenti digitali.

 

Una rinnovata attenzione è quella destinata alla popolazione anziana (gli ultimi dati Istat disponibili indicano che in Italia sono circa 7 milioni gli Over 75, pari all’11,7% del totale), cui i player del mercato assicurativo dedicano progetti specifici con l’obiettivo di migliorarne le condizioni di vita. Infatti, a oggi, la speranza di vita è lunga: a 65 anni ci si aspetta di vivere una seconda vita, ma gli ultimi 20 anni, in fin dei conti, si vivono con delle limitazioni. Sempre secondo l’Istat, circa un terzo degli Over 75 presenta una grave limitazione dell’autonomia e per un anziano su 10 questa incide sia sulle attività quotidiane di cura personale sia su quelle della vita domestica.

 

“C’è un grande dibattito dedicato alle modalità di invecchiamento, da cui derivano le politiche di invecchiamo attivo”, ha spiegato De Santis. “A fronte di questo cerchiamo di accompagnare le persone nel costruirsi una ‘seconda vita’, in un contesto sicuro e protetto. Per esempio, mettiamo a disposizione servizi residenziali, ricreativi, bar, ristoranti, parrucchieri, centri e palestre, perché tutti possano essere in salute”. Si favorisce, in aggiunta, la condivisione di spazi fra giovani e adulti nelle residenze: “Vogliamo generare un interscambio generazionale fra giovani e meno giovani nelle residenze; è un modello che abbiamo appreso dal Giappone e dagli Stati Uniti e che vogliamo introdurre anche in Italia”.

 

In aggiunta, tramite l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale è stato introdotto, per esempio, il concetto di gamificationnelle piattaforme utilizzate. “La utilizziamo nei programmi di riabilitazione; le persone non si sentono frustrate nell’eseguire attività di cui magari non sono particolarmente entusiaste”, ha raccontato Giovannini. Si cerca, in generale, di semplificare il mondo sanitario, rendendolo accessibili al cliente per fare in modo che sia in grado di vivere il prodotto – o l’esperienza. Alla luce di questo, il ruolo del settore assicurativo dovrebbe essere quello di sintetizzare e offrire alle persone il meglio, attraverso un’esperienza semplice e intuitiva.

 

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