L’attenzione alla salute mentale entra in azienda

L’attenzione alla salute mentale entra in azienda

Tra gli strumenti a disposizione per agevolare l’accesso al supporto psicologico non c’è solo il bonus psicologo: anche le aziende introducono nei loro piani di welfare la possibilità di usufruire di un servizio di supporto psicologico. Come ci racconta Mario Alessandra, Fondatore e Amministratore Delegato di Mindwork, in molti paesi anglofoni e del nord Europa l’attenzione alla dimensione emotiva e psicologica – fuori e dentro l’azienda – era presente anche in epoca pre-pandemica. In Italia, invece, il Well-being in azienda era generalmente visto come un “di più”, magari non essenziale, rispetto alla strategia studiata e gestita dalle direzioni Risorse Umane. Con la pandemia tutto è cambiato ed è risultato evidente quanto la salute psicologica di ogni persona sia un elemento essenziale per la sostenibilità dell’azienda stessa.

 

Inizialmente le aziende che prevedevano un supporto psicologico gestivano internamente la funzione di ascolto e attenzione ai dipendenti. Successivamente, per garantire maggior privacy, qualità e piena accessibilità al servizio, hanno preferito affidarsi a società esterne specializzate, anche per potersi appoggiare a professionisti del settore.
Mindwork è una di queste società: mette a disposizione delle aziende clienti un team di oltre 100 psicologhe e psicologi, con specializzazioni e orientamenti differenti. Con la loro piattaforma, ogni persona può intraprendere un percorso di supporto psicologico in videochiamata, riservato e confidenziale, disponibile 7 giorni su 7 da ogni parte del mondo, scegliendo il professionista di riferimento in base alle proprie necessità.

 

Il supporto psicologico è “un lusso” che possono permettersi solo le aziende più grandi? Oppure questa cultura si sta diffondendo anche nelle PMI e nelle imprese più piccole?

 

La dimensione dell’azienda è ancora un fattore dirimente. Nelle PMI e nelle imprese più piccole non mancano le resistenze legate alla scelta di investire in questa tipologia di servizio. Con le grandi aziende, spesso multinazionali, il dialogo è più facile.
Tuttavia, uno dei principali obiettivi di Mindwork è la promozione di una cultura del benessere psicologico all’interno di ogni contesto di lavoro – indipendentemente dalla dimensione. Oltre al servizio di supporto psicologico, progettiamo insieme alle nostre aziende clienti piani di comunicazione, sensibilizzazione, e psicoeducazione utili a potenziare la consapevolezza sui temi di Wellbeing e Mental Health. Ad oggi, questo tipo di iniziative sono quelle che attraggono maggiormente le PMI.

 

● Quali sono le problematiche psicologiche più comuni tra i lavoratori che affrontano in queste sedute?

 

Come Mindwork guardiamo alla persona nel suo complesso, assumendo una prospettiva che abbracci ogni aspetto della sua vita. Ciò significa che durante i colloqui di supporto psicologico in videochiamata, ogni persona può affrontare insieme al professionista o alla professionista di riferimento, ambiti e tematiche che ritiene più urgenti o che ha desiderio di approfondire. Si possono dunque affrontare dinamiche personali, relazionali, familiari e/o lavorative.
Negli ultimi anni – complice il complesso momento storico che stiamo vivendo – notiamo una particolare attenzione alla sfera personale: il numero di persone che richiede supporto per la gestione di vissuti di ansia, stress e preoccupazione generale è cresciuto notevolmente.

 

● Quali sono le figure professionali che più si avvalgono del supporto psicologico? Anche manager e figure apicali? Principalmente di quali settori, età e sesso?

 

Il nostro servizio di supporto psicologico è messo a disposizione di ogni persona, indipendentemente da ruolo e mansione.
A usufruire del servizio sono quindi sia impiegati, che quadri e dirigenti. I tassi più alti di utilizzo arrivano da multinazionali afferenti all’ambito della moda, del lusso, delle banche e dell’energia. Per quanto riguarda l’età, i lavoratori e le lavoratrici appartenenti alle nuove generazioni – come Millennials e Gen Z – mostrano uno spiccato interesse alle tematiche di Well-being, utilizzando maggiormente il servizio. In generale, però, la fruizione del servizio è ben distribuita sia per età che per sesso e il numero di persone interessate ai servizi di supporto psicologico in azienda è in forte crescita.

Secondo il nostro recente Osservatorio sul benessere psicologico delle lavoratrici e dei lavoratori in Italia condotto per il terzo anno in collaborazione con BVA-Doxa, nelle aziende in cui non è presente, il 75% delle persone valuterebbe positivamente la messa a disposizione di un servizio di supporto psicologico. Un segnale, dunque, che conferma il sempre più marcato interesse verso strumenti utili a prendersi cura di sé e del proprio benessere psicologico.

 

● Per l’azienda che mette a disposizione dei suoi dipendenti questo servizio di welfare ci sono evidenze concrete (dati, numeri, ecc) che dimostrano un impatto positivo sul clima aziendale e/o sulla produttività?

 

L’attivazione di servizi di supporto psicologico in azienda ha importanti e documentati vantaggi, tanto a livello individuale, quanto a livello organizzativo. È ormai evidente, infatti, che il benessere psicologico e il benessere organizzativo siano legati a doppio filo.

Secondo quanto riportato dall’American Psychological Association, le aziende che non hanno sistemi per supportare e migliorare il benessere psicologico delle proprie persone riscontrano un più alto tasso di turnover e livelli di produttività più bassi.

 

Inoltre, le dimensioni di Mental Health e Well-being, risultano essere importanti leve strategiche in termini di recruitment, engagement, retention ed employer branding, soprattutto per le nuove generazioni, quali Millennials e Gen Z.
Dall’edizione 2022 dell’Osservatorio Mindwork-BVA Doxa, emerge, per esempio, che più di 9 persone su 10 vorrebbero che la propria azienda si occupasse di benessere psicologico e che, in caso di ricerca di nuovo lavoro, il 66% preferirebbe aziende e organizzazioni attente a tale aspetto.

 

Secondo una prospettiva di ritorno economico, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima un ROI pari al 300%: ogni euro investito nel trattamento delle problematiche più comuni, come ansia e depressione, genera un ritorno di 4 euro in una migliore capacità di lavorare e migliore salute psicofisica.
Alla luce di ciò, appare evidente, quindi, quanto i servizi di supporto psicologico in azienda costituiscano una risorsa fondamentale in termini di sostenibilità umana, sociale ed economica.

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