Parità di genere e sostegno alle famiglie, il welfare aziendale anticipa il welfare State

Parità di genere e sostegno alle famiglie, il welfare aziendale anticipa il welfare State

HPE, azienda leader nel settore della tecnologia, dimostra come un piano di benessere focalizzato sulle diversità generi valore. Con particolare attenzione alla genitorialità.

 

“Quando si mette al centro la persona, il welfare viene di conseguenza”. È questo il ‘segreto’ di Hewlett Packard Enterprise, raccontato da Sonia Stucchi, HR Manager dell’azienda nata nel 1939 e, oggi, leader mondiale del settore tecnologico.

 

È una cultura di inclusione, di equità e di parità di genere a guidare le recenti innovazioni aziendali in ambito welfare. La più significativa è senz’altro quella dedicata ai neopapà. HPE, infatti, ha introdotto la possibilità per i nuovi genitori, con almeno un anno di servizio, di beneficiare di 26 settimane di congedo retribuito al 100% entro i primi 12 mesi dopo la nascita o l’adozione di un figlio, senza distinzioni tra le mamme e i papà.

 

Se si pensa che la legge di Bilancio 2020 prevede ‘appena’ sette giorni di congedo paterno, i conti sono presto fatti. Non solo: HPE Italia offre ai nuovi genitori l’opportunità di lavorare part-time fino a 10 anni dopo la nascita o l’adozione di un bambino.

 

Secondo Stucchi, queste idee sono maturate in modo molto naturale: l’azienda, infatti, offre da sempre percorsi paritetici a uomini e donne. “Usufruire del periodo di maternità, da noi, non è mai stato un problema per nessuno”, racconta la manager. Al rientro dal congedo, le mamme di HPE, continuano a essere valutate “per il loro percorso di carriera complessivo, offrendo loro le stesse opportunità dei colleghi uomini in termini di formazione, retribuzione, avanzamento di carriera”.

 

Lavoro organizzato per obiettivi

 

Questo è possibile anche perché in HPE il lavoro è organizzato prevalentemente per obiettivi e non su base oraria. Ecco perché non costituisce un problema nemmeno concedere il part time o la flessibilità oraria, che è quasi scontata: a seconda delle mansioni, si va dalla classica flessibilità di un’ora e mezza in entrata e in uscita, alla possibilità di lavorare da remoto fino a una settimana al mese.

 

I risultati? “Eccellenti”, osserva Stucchi, che elenca numerose altre iniziative di welfare che producono benefici per i lavoratori, ma anche per l’azienda. La manager, infatti, osserva “un maggiore engagement, dato dalla soddisfazione personale, che si traduce non solo in un aumento della produttività, ma anche nella possibilità che il lavoro si trasformi davvero in passione ed autorealizzazione”.

 

Non a caso i dipendenti, interpellati a riguardo, riconoscono come valore questa vocazione aziendale, tanto da impegnarsi personalmente nel proporre sempre nuove iniziative e nel mettere a disposizione diverse ore del proprio tempo nel volontariato aziendale: HPE, d’altra parte, retribuisce anche queste.

 

Piano di welfare composto da varie attività

 

L’azienda applica il CCNL Terziario, Distribuzione e Servizi e il piano di welfare di HPE rientra nella tipologia on top: si compone di una serie di programmi e benefit sia integrativi sia aggiuntivi, il cui unico filo conduttore è, appunto, la persona, considerata nella sua completezza e nel suo protagonismo.

 

É così che nasce, per esempio, il Wellness Friday: il secondo venerdì del mese tutti i dipendenti escono dal lavoro fino a 3 ore prima, con piena retribuzione, affinché possano dedicarsi a una attività che li fa stare bene, sia essa la visita a una mostra, la visione di un film, un pomeriggio al parco con i figli, perché pensare un po’ di più a se stessi aiuta a pensare meglio anche al proprio lavoro.

 

A questa iniziativa se ne sommano numerose altre, che vanno dai percorsi nutrizionali, ai corsi di ergomotricità con esercizi durante l’orario di lavoro fino ad arrivare al supporto fornito ai dipendenti e ai loro familiari attraverso un servizio di counseling gratuito.

 

Ma il sostegno alla genitorialità resta il punto forte. Ai genitori sono dedicate sessioni formative specifiche e sia alle neomamme sia ai neopapà viene donato un libro che li aiuti a gestire il cambiamento di vita. D’altra parte, se il passaggio viene affrontato positivamente, questa serenità si ripercuoterà anche sul lavoro.

 

Essendo i team sempre molto variegati per genere ed età, ogni assenza può essere tranquillamente supportata e sopperita dai colleghi. “In HPE desideriamo che tutti possano esprimere il proprio potenziale pienamente. Ciò significa supportarli anche quando si prendono cura delle proprie famiglie” spiega Stucchi. Che, a fronte delle tante definizioni esistenti del welfare – e di quello aziendale in particolare – trova un aggettivo del tutto calzante alla cultura di HPE: ‘valoriale’.

 

D’altra parte, è solo l’investimento sulle persone in quanto tali, secondo la manager, che consente il raggiungimento del vero equilibrio tra la sfera lavorativa e quella personale, dunque del vero benessere, con beneficio reciproco.

About the Author /

chiara.pazzaglia@este.it