Quando la solidarietà diventa welfare

Quando la solidarietà diventa welfare

Cameo ha attivato una strategia di welfare ad ampio raggio che dall’interno dell’azienda si dirige verso l’esterno investendo soprattutto le aree delle pari opportunità, della conciliazione casa-lavoro e delle prospettive occupazionali per i più giovani.

 

 

Federica Ferrari

Cameo – protagonista mondiale della produzione e commercializzazione di dolci e pizze – da tempo dedica attenzione a tematiche come il lavoro e il disagio giovanili; la parità di genere e la conciliazione fra casa e lavoro, specie a favore delle madri.  E in questa direzione vanno anche  le due ultime iniziative di solidarietà e welfare messe in campo, a partire dalla decisione di supportare il programma Professione Mamma – Tagesmutter Domus® promosso dall’Associazione nazionale DoMus. Si rivolge alle donne inoccupate o a quante a seguito di una maternità sono spinte a cambiare lavoro proprio per dedicarsi con più attenzione ai figli.
A loro l’azienda propone un percorso di formazione, tutoraggio, affiancamento e certificazione che culmina nell’iscrizione all’Albo delle Tagesmutter Domus® (cioè: mamme di giorno).
Questo le rende preparate e pronte a gestire l’affidamento stabile e continuativo di gruppi fino a cinque bambini, su incarico delle rispettive famiglie in collegamento e in collaborazione con enti e associazioni no-profit.
Il ruolo di Cameo è in questo contesto quello di sostenere i corsi di formazione per aspiranti mamme di giorno che DoMus sta seguendo dal 2007 e hanno portato all’attivazione di 250 domus sul territorio nazionale – più altre 35 in progress – in accordo con 15 diversi gestori.
«Valori come la famiglia, la fiducia e la responsabilità», ha detto a Tuttowelfare.info la responsabile per le relazioni esterne di Cameo Federica Ferrari, «sono parte integrante della visione del gruppo Dr Oetker al quale Cameo fa capo. Il progetto Tagesmutter è in linea con questa filosofia, poiché coinvolge donne o mamme adeguatamente formate che si prendono cura, a casa loro, di un gruppo di bambini. Grazie al supporto tecnico–gestionale offerto alle singole educatrici all’interno della rete delle Tagesmutter Domus® presenti nell’intera Penisola, si ottimizza l’utilizzo delle risorse disponibili e si garantiscono standard di qualità delle prestazioni lavorative superando il problema dell’isolamento di queste stesse figure».

 

Obiettivo: una rete assistenziale e di solidarietà estesa

 

Cameo, prima realtà alimentare italiana a ottenere la Certificazione della parità di genere, partecipa a Professione Mamma con stanziamenti economici e l’impegno a dare al piano tutta la visibilità che merita. «Ma l’obiettivo di medio termine», ha detto Ferrari, «è di estendere il servizio delle Tagesmutter Domus® attraverso convenzioni dedicate ai nostri collaboratori; e di contribuire a costruire una rete assistenziale e solidarietà sempre più estesa e ramificata». Il reclutamento delle mamme avviene alla luce di criteri e procedure rigorosi, come ha spiegato Federica Ferrari, che prevedono una selezione di partenza e quindi 200 ore di training frontale completate da un corso di primo soccorso pediatrico. Seguono poi «50 ore di tirocinio professionale organizzate dai 15 enti gestori aderenti al network nazionale Domus». Le iscritte acquisiscono così «competenze e conoscenze» di ordine pedagogico, organizzativo, ludico, imprescindibili per una realtà come Domus il cui albo è pienamente riconosciuto dal ministero per lo Sviluppo economico.
Per le sue risorse umane di sesso femminile Cameo sta inoltre approntando ulteriori novità. «Fra le altre iniziative di welfare e conciliazione fra vita privata e lavoro», ha detto Ferrari, «è attivo un progetto di inserimento post-maternità, è stato istituito un orario flessibile ed è stata data ad alcuni collaboratori la possibilità di usufruire dello smart working, benché a oggi ci si trovi ancora in fase-pilota».

 

Il centro del Villaggio

 

Prosegue, intanto, la partnership con Sos Villaggi dei bambini, avviata nel 2012 e concretizzatasi di recente con il programma di integrazione sociale e acquisizione di skill denominato Progetto Giovani verso l’AutonoMIA. Nel 2018 poco meno di 90 dei ragazzi, che hanno trovato accoglienza nei villaggi Sos del Paese ha raggiunto la maggiore età. Di concerto con gli operatori dei villaggi, l’azienda ha supportato la presentazione delle attività di orientamento al lavoro – per esempio la redazione di un curriculum – e più in generale alla gestione del al di fuori dei Villaggi, sette in Italia. In 62, è il risultato, «hanno beneficiato del supporto all’orientamento per l’acquisizione degli skill fondamentali al raggiungimento della propria autonomia e della percezione di sé all’interno dei contesti professionali. 25 hanno avuto accesso diretto a tirocini e borse lavoro, cui sono seguite cinque assunzioni con contratti di apprendistato». Pure in questa circostanza la coerenza con l’approccio aziendale al welfare appare evidente. «Riteniamo che le persone siano il nostro capitale più importante: un capitale fatto di competenze, esperienze ed emozioni che vanno coltivate e alimentate ogni giorno. Perché la qualità dei nostri prodotti e del nostro servizio dipende anche dal benessere dei nostri collaboratori e di tutte le persone che in qualsiasi modo e misura entrano in contatto con cameo», ha concluso Federica Ferrari.

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