Welfare Acea, chi lo conosce lo apprezza

Welfare Acea, chi lo conosce lo apprezza

Attivo da luglio 2019, il nuovo piano di benessere è stato scelto dal 18% dei lavoratori del Gruppo. E tra loro otto su 10 hanno optato per la conversione totale.

 

Quasi 2 milioni di euro di Premio di risultato (Pdr) convertiti in welfare aziendale in meno di un anno, con oltre il 18% dei dipendenti che ha scelto di aderire all’iniziativa destinando il 100% del proprio premio.

 

È il primo bilancio del credito welfare del Gruppo Acea Spa – la multiservizi che fornisce acqua, luce, gas e waste to energy – da quando, a luglio 2019, ha introdotto la piattaforma di EasyWelfare per fornire ai propri lavoratori un’innovativa opportunità. Un successo confermato dai numeri che hanno superato le previsioni le stime di adesione che in contesti aziendali simili si fermavano di norma ad appena l’11% di adesioni.

 

“Il nostro nuovo piano di welfare ha due peculiarità”, esordisce Giovanni Airoldi, Responsabile delle Relazioni Industriali del Gruppo Acea, con Tuttowelfare.info. “Il valore del Pdr può essere convertito, su base volontaria, secondo diverse percentuali da un minimo del 25% fino al 100%, inoltre l’accordo prevede un’aggiunta economica cha va dal 12% al 16% dell’importo convertito del premio e per chi ne destina parte o tutto alla previdenza complementare è prevista una quota economica aggiuntiva che va da 10 a 40 euro”.

 

“Ciò al fine di incentivare i giovani a costruirsi una previdenza integrativa. I risultati sono tangibili, se prima infatti il tasso di adesione alla previdenza complementare si assestava attorno al 50%, ora sfiora il 60%. Tale risultato è stato determinato dalla scelta operata dal 50% degli aderenti di destinare tutto o quota parte del proprio premio al Fondo di previdenza”.

 

Una realtà che dà lavoro a oltre 9mila persone quella di Acea, dove ai dipendenti sono applicati prevalentemente il Ccnl degli addetti al Settore Elettrico e il Contratto e Il Ccnl degli addetti al Settore Idrico.

 

“Il dato più incoraggiante è che, tra chi si è iscritto alla piattaforma di EasyWelfare, otto dipendenti su 10 hanno scelto di convertire l’intero Pdr”, fa eco al collega Beatrice Lanciotti, Responsabile delle Relazioni Sindacali e per il Welfare Contrattuale. “Significa che i colleghi hanno capito la bontà della nostra proposta e, soprattutto, si sono resi conto che possono contare sul piano di welfare aziendale per far fronte a spese familiari che avevano già messo in conto”, prosegue la manager.

 

Un welfare partecipato

 

Quello di Acea è un piano di welfare partecipato dalle parti sociali, raggiunto grazie alla collaborazione attiva di un comitato bilaterale dove hanno interagito tutte le sigle sindacali, i rappresentanti della presidenza del Circolo Ricreativo Aziendale e un referente per ogni società controllata dal Gruppo. Ci sono voluti dieci mesi di lavoro per progettare, implementare e soprattutto per fare in modo che i dipendenti fossero consapevoli di quello che stava accadendo.

 

Ascolto, consapevolezza, formazione. Ecco le parole chiave del nostro nuovo welfare. Abbiamo proposto circa 40 sessioni di formazione sul tema: ci hanno permesso di incontrare direttamente quasi la metà dei dipendenti. E dove non potevamo arrivare direttamente, abbiamo inviato degli ambassador”, racconta Lanciotti.

 

La manager riconosce poi che la prima reazione dei dipendenti è stata di diffidenza. Ma, se qualcuno all’inizio ha pensato che Acea introducesse queste novità per risparmiare, “la proposta ha cominciato ad avere successo quando abbiamo deciso di metterci la faccia, parlando con i colleghi di persona”, sottolinea Lanciotti.

 

Airoldi incalza: “A chi sceglie di convertire interamente il Pdr, l’azienda ha messo a disposizione più opzioni di scelta oltre a un bonus fino la 16% dell’importo convertito e un’ulteriore somma a favore della previdenza integrativa. Il Gruppo Acea è caratterizzato già da un basso turnover e con queste misure di welfare puntiamo ad attrarre nuovi talenti e a incrementare il senso di appartenenza di chi lavora già con noi”.

 

Per individuare i servizi più preziosi tra quelli già disponibili e offrirne di nuovi è stato somministrato un questionario di ascolto a 4.600 dipendenti. A guadagnarsi i maggiori interessi sono stati l’assistenza sanitaria, il supporto alla famiglia (asilo, centro estivo per i figli, sportello di aiuto nello studio o per imparare lingue straniere, assistenza agli anziani) e la previdenza integrativa.

 

Il credito welfare per il 2019 è utilizzabile fino a fine novembre 2019. “Fino ad allora è operativo in azienda uno sportello – My Welfare – per supportare chi ha bisogno di chiarimenti nell’utilizzo dei servizi. Abbiamo iniziato questo nuovo percorso insieme e al fianco dei dipendenti, mettendoci sempre la faccia, e saremo con loro fino alla chiusura del nostro primo piano welfare”, conclude Lanciotti.

 

Sanità, famiglia e previdenza

 

Oltre al credito welfare, tra le novità più apprezzate, e già inserite nel piano di welfare aziendale, ci sono lo Smart working un giorno a settimana, un permesso di quattro ore che possono richiedere mamme o papà per accompagnare i figli il primo giorno di scuola e l’istituzione della cosiddetta “Banca ferie solidali”: un meccanismo per cui chi vuole può  donare i propri giorni di ferie in più (cioè quelli che superano le quattro settimane previste dalla legge) ai colleghi che ne hanno più bisogno, per esempio a chi deve prendersi cura di un parente non autosufficiente.

 

Un altro servizio pensato per disabili o familiari anziani che a breve sarà avviato è il “Taxi sociale”: l’azienda metterà a disposizione un automezzo che, su prenotazione, potrà accompagnare dove serve i familiari dei dipendenti Acea. Una sorta di misura di conciliazione vita-lavoro che può incrementare il benessere dei dipendenti ed il senso di appartenenza al Gruppo.

 

Conclude Airoldi: “Con il nuovo piano welfare è stata offerta ai dipendenti una polizza long-term care (assistenza a lungo termine), che copre le spese a seguito di infortunio o malattia permanente riconoscendo al dipendente una rendita vitalizia. Inoltre, è stato consentito di portare a rimborso le spese sanitarie come integrazione della polizza sanitaria di cui godono già i dipendenti”.

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