Se l’azienda tace, la menopausa allontana le donne dal mondo del lavoro

Se l’azienda tace, la menopausa allontana le donne dal mondo del lavoro

A volte la menopausa diventa la motivazione che costringe le donne a lasciare il lavoro. Ma in questa scelta quanto peso ha il mancato supporto da parte del contesto lavorativo?

 

La menopausa è un’esperienza spiacevole. I dati, per esempio, rilevano che tre donne su quattro soffrono di vampate di calore improvvise, talvolta percepite come motivo d’imbarazzo. Le vertigini e le difficoltà nella concentrazione sono altri effetti diffusi. Inoltre la maggior parte delle donne in menopausa soffre di insonnia, almeno in modo occasionale. Questo può avere un impatto sia sulle prestazioni lavorative sia sull’atteggiamento nei confronti del lavoro da parte delle donne che si trovano in questa fase: addirittura ci sono casi in cui diventa la motivazione che le costringe a lasciare il posto di lavoro. Ma quanto il problema è la causa di questa situazione e quanto è piuttosto il mancato supporto da parte del contesto lavorativo?

 

Un sondaggio del 2014 del magazine dedicato alle madri lavoratrici Working mother media e dell’azienda farmaceutica Pfizer aveva rilevato che quasi la metà delle donne ritiene che i propri sintomi rendano più difficile la vita lavorativa e una su cinque ha affermato di aver modificato, per questa ragione, la propria routine. Uno studio ben più recente (2020) citato dal giornale statunitense Washington Post ha mostrato che più problemi hanno le donne con la menopausa più le loro prestazioni lavorative ne risentono.

 

Un’ulteriore ricerca del 2018, pubblicata sul giornale dedicato, tra gli altri temi, a donne, salute e menopausa Women’s midlife health ha invece messo in luce che sperimentare le vampate di calore sul posto di lavoro aumentava l’intenzione di lasciarlo; ma lo studio mostrava anche che il disagio era in buona parte correlato allo stress e alla mancanza di supporto da parte della propria azienda. Non si tratta dunque solo di vampate di calore a far abbandonare il posto di lavoro.

 

Le donne riferiscono abitualmente più stress sul lavoro rispetto agli uomini, non solo a causa di una maggiore difficoltà nel coniugare l’attività lavorativa e la vita privata, ma anche per quanto riguarda le interazioni con clienti e colleghi. Sempre il Washington Post ha riportato studi che riferiscono che per le donne la valutazione delle competenze sul posto di lavoro non finisce mai, mentre per gli uomini queste sono più frequentemente date per assodate.

 

Un legame con la discriminazione in base all’età

 

C’è poi il problema della discriminazione in base all’età, a cui la menopausa è strettamente legata. Uno studio della no profit statunitense National bureau of economic research del 2017 sulle pratiche di assunzione ha rilevato che le donne più anziane hanno maggiori probabilità di subire discriminazioni nel processo di assunzione rispetto ai loro coetanei maschi e che i segni dell’età più visibili dal punto di vista fisico potrebbero esserne la causa. “I dati raccolti evidenziano che l’aspetto fisico è più importante per le donne e che l’età influisce sul modo in cui una persona è percepita più per le donne che per gli uomini”, è stato scritto nel report della ricerca.

 

La discriminazione in base all’età inizia a colpire le donne anni prima della menopausa, già a partire dai 40 anni. Diversi esperti hanno evidenziato che non è raro che i lavoratori tentino di nascondere la loro età nella speranza di sembrare più giovani a coloro che sono incaricati di assumere e licenziare. “Oggi i dipendenti più anziani finiscono in un angolo più o meno allo stesso modo in cui accadeva con i dipendenti omosessuali”, ha dichiarato al Wall Street Journal nel 2019 Ruth Finkelstein, Direttrice Esecutiva del Brookdale Center for Healthy Aging presso l’Hunter College.

 

Sebbene Paesi come, per esempio, Gran Bretagna e Stati Uniti abbiano intrapreso iniziative per cambiare le cose – per citarne alcune la flessibilità di programmazione per i lavoratori e i gruppi di supporto sponsorizzati dall’azienda – ancora in troppi luoghi di lavoro l’argomento non è discusso e, d’altro canto, la discriminazione in base all’età rimane estremamente difficile da dimostrare. Forse se tutto questo cambiasse le donne troverebbero più facile gestire la menopausa sul posto di lavoro, senza dover arrivare a pensare di abbandonare la propria attività.

 

Fonte: Washington Post

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