Il welfare che guarda all’assistenza psicologica e alla formazione
Positive blonde middle-aged woman psychologist talking to girl patient. Therapist hands gestures. Female talks in coworking office. Selective focus

Il welfare che guarda all’assistenza psicologica e alla formazione

La pandemia da Covid-19 ha fatto emergere quanto il benessere psicologico sia importante e impattante anche sul lavoro. Per questo Eapitalia World, società da sempre attenta ai temi del welfare aziendale, attraverso un team di esperti che comprende consulenti, psicologi, coach e formatori, supporta i dipendenti delle imprese nel migliorare il proprio equilibrio tra vita privata e lavoro. Lo racconta Laura Sinatra, amministratore delegato e partner di Eapitalia World, coach e trainer.

 

Confrontando il periodo pre e post Covid, avete notato delle mutate esigenze da parte sia di aziende che di dipendenti per quanto guarda il benessere aziendale?

 

La pandemia da Covid-19 ha prepotentemente messo in luce la vulnerabilità di ciascuno di noi a un virus sconosciuto e inatteso, facendo sì che qualcosa di invisibile ai nostri occhi soverchiasse le abitudini e le certezze più consolidate. La pandemia non ha, però, creato l’esigenza del welfare aziendale – poiché questa lettura negherebbe importanza a tutti quei vissuti personali di vulnerabilità e malessere precedenti al Covid – ma ha mostrato con la chiarezza e l’efficacia dei grandi numeri (in termini di richiesta di supporto) quanto il corretto svolgimento della propria attività professionale richieda di non concepire la dimensione lavorativa come una dimensione a sé stante.

 

 

 

Attualmente quali sono i vostri servizi più richiesti?

 

Eapitalia World lavora con le imprese su più fronti fornendo:

  1. una helpline, cioè una linea telefonica attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni l’anno, attiva per i dipendenti – e i loro familiari – per sessioni individuali di consulenza psicologica, relazionale e supporto ai manager
  2. sessioni in presenza o webinar – rivolte sia a manager, sia a dipendenti – che consentano momenti di formazione, condivisione e riflessione su tematiche inerenti al benessere lavorativo e psico-fisico, allo sviluppo di competenze adeguate per lo scenario ibrido che tutte le aziende stanno affrontando.

 

Sono più le grandi aziende o quelle medio-piccole a voler investire sul benessere dei lavoratori?

 

Tradizionalmente le grandi organizzazioni implementano piani di welfare strutturati e completi e contemplano, al loro interno, anche un programma di assistenza ai dipendenti. Tuttavia le scelte delle PMI hanno dimostrato – a più riprese – che anche queste realtà hanno sensibilità ed esigenze assolutamente similari ad organizzazioni numericamente più popolose. Infatti, proprio a seguito dell’emergenza sanitaria e dell’introduzione dello smart-working, anche le PMI hanno introdotto con determinazione e successo il loro EAP (programma di assistenza ai dipendenti), promuovendo una cultura aziendale orientata al benessere dei propri dipendenti. E’ in quest’ottica che Eapitalia ha proposto e continua a proporre progetti pilota che, attraverso l’aggregazione della domanda, consentano alle PMI di accedere a servizi di welfare avanzato a costi sostenibili.

 

Quale esigenze soddisfa un servizio di assistenza ai dipendenti?

 

Il servizio di assistenza ai dipendenti mira a valorizzare le risorse che ciascun dipendente porta come persona con la sua unicità, le sue complessità e soprattutto con le sue esigenze. Del resto un dipendente che vive una situazione familiare complessa, un dipendente malato o un dipendente che ha difficoltà a sintonizzarsi con il proprio team o il modo di lavorare ibrido, non sarà un dipendente sereno. Questa consapevolezza chiama le imprese a farsi carico del benessere dei propri dipendenti offrendo loro una risorsa per autodeterminarsi a prendersi cura di sé e delle proprie relazioni.

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