Imparare a stare bene lavorando da casa

Imparare a stare bene lavorando da casa

Ripensare la sicurezza del lavoratore in azienda e a casa sarà il tema predominante dei prossimi mesi: la formazione riparte da corsi sulla postura, la gestione dello stress, l’ascolto e la prevenzione del burnout

 

Ora che il ritorno in ufficio è ancora avvolto in un’aura di incertezza e le aziende che possono permettersi di farlo preferiscono consentire ai dipendenti di continuare a lavorare da casa, nonostante l’emergenza coronavirus abbia superato la sua fase più intensa, sapere come auto-gestirsi in Smart working è sempre più importante. Non si tratta solo di assimilare nuovi modelli organizzativi, ma anche di sapere qual è la corretta postura da tenere al computer, come mangiare in modo equilibrato e come tenere sotto controllo lo stress.

 

Atoma, società che eroga corsi di formazione online e in presenza, già da tempo aveva ampliato la propria offerta introducendo contenuti specifici legati ai temi del welfare. Ora, causa Covid, ha indirizzato le attività più specificatamente sui nuovi bisogni emersi relativamente allo Smart working. “Sarà questo il tema predominante del 2020 e probabilmente anche del 2021”, ne sono convinti Luca Gambazza e Giulia De Sanctis, rispettivamente Responsabile Commerciale e General Manager di Atoma.

 

Dalla prevenzione del burnout allo Smart working

 

L’attenzione di Atoma per il benessere dei dipendenti non nasce con la pandemia. Lo spunto arriva, nel 2019, dalla decisione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di considerare il burnout, ovvero le conseguenze di uno stress cronico sul posto di lavoro, come una vera e propria sindrome. “Da lì siamo partiti con corsi sulla gestione dello stress, sull’ascolto e sulla prevenzione del burnout”, spiega De Sanctis.

 

Oggi quei contenuti sono stati integrati con altri più legati al contesto attuale: “Abbiamo approfondito i temi con nuovi corsi, per esempio sulla comunicazione a distanza, sull’alimentazione ai tempi del coronavirus, sulla gestione di tempi e spazi in Smart working o ancora su come affrontare il passaggio alla ‘fase 3’ dell’emergenza”, prosegue la General Manager di Atoma.

 

Il format, pur trattandosi di corsi online, vuole unire alla teoria un po’ di pratica: le lezioni con lo psicologo, per esempio, coinvolgono i partecipanti in esercitazioni, mentre i corsi sulla postura vengono tenuti da un fisioterapista che propone dimostrazioni pratiche. Il periodo, ne è convinta Atoma, può essere l’occasione per avvicinare anche le aziende medio-piccole a queste tematiche, in genere prima appannaggio prevalentemente delle realtà più strutturate.

 

“In questo momento tutte le aziende devono cercare di ridurre al minimo le problematiche legate alla sicurezza e allo stesso tempo garantire la produttività dei dipendenti”, sintetizza Gambazza. “Il nostro obiettivo è quello di accompagnare impresa e lavoratore in un contesto di grande confusione, trovando la soluzione migliore per tutti”.

 

Fare di tutto per tutelare i propri dipendenti

 

La sicurezza dei lavoratori è, infatti, un tema destinato a diventare sempre più centrale per le imprese. “Le aziende si stanno dimostrando molto interessate a questi corsi: sono spaesate, hanno paura soprattutto sugli aspetti legati alla sicurezza”, spiegano ancora Gambazza e De Sanctis.

 

Il contagio da Coronavirus sul posto di lavoro può determinare una responsabilità civile e penale per il datore di lavoro che non abbia rispettato tutti i protocolli in vigore. “Questo fa sì che le imprese siano più aperte a parlare di benessere e salute dei dipendenti. C’è il timore diffuso di fare troppo poco per proteggere i propri lavoratori, e si vuole dimostrare di aver messo in campo tutti gli strumenti possibili per tutelarli”.

 

Si agisce, quindi, solo per paura di ricadute penali? “No, l’emergenza ha avuto il lato positivo di aver aumentato l’attenzione delle imprese su questi temi, ma la strada verso una maggiore considerazione del benessere dei dipendenti era già tracciata. È un aspetto che ormai sta a cuore alle aziende: basti pensare a come sono cambiati negli ultimi anni i posti di lavoro, con aree di svago e disconnessione e con un’alimentazione più curata. Questo periodo sarà un incentivo per un ulteriore miglioramento”, dice Gambazza”.

 

Un rischio è che le Piccole e medie imprese, target a cui si rivolge Atoma (ma i corsi sono fruibili anche dai singoli), abbiano nei mesi a venire un budget più ridotto da dedicare a queste attività, considerato l’impatto economico della pandemia. “È vero e per questo stiamo proponendo corsi con costi contenuti e personalizzabili”, proseguono Gambazza e De Sanctis. “Ma è anche vero che le aziende sanno che, mai come ora, devono puntare sul personale. Le imprese sono fatte dalle persone che ci lavorano, e questo ora è diventato ancora più evidente”.

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manuela.gatti@tuttowelfare.it