La Fondazione Carisbo vira su welfare, ricerca e innovazione

La Fondazione Carisbo vira su welfare, ricerca e innovazione

Nel programma per il 2019  della fondazione che fa capo all’istituto bancario bolognese sono previste erogazioni, bandi, progetti diretti e fondi di garanzia per almeno 18 milioni da distribuire sul territorio cittadino per il benessere della collettività

 

In tempi in cui il welfare pubblico è sempre più in affanno si cercano canali di collaborazione per il  bene della collettività tra il sistema delle imprese, quello delle organizzazioni pubbliche e quello delle società del terzo settore con l’obiettivo di  unire le forze, integrare risorse e obiettivi per intervenire sulle aree scoperte e più sensibili per la società.  In questo quadro il ruolo delle Fondazioni ha assunto sempre più importanza negli ultimi anni, tanto che il loro numero in Italia è in costante crescita e oggi  se ne contano circa 6.000 su tutto il territorio nazionale. Il trend ha dato una vigorosa spinta al settore del no profit.  Ma le potenzialità inespresse nel mondo della filantropia da parte delle Fondazioni aziendali per creare più benessere per i cittadini è ancora molto elevato. Ne è un esempio la Fondazione Carisbo che recentemente ha presentato il suo programma 2019 prevedendo più welfare, più ricerca e nuovi investimenti. Nel dettaglio questo significa erogazioni, bandi, progetti diretti e fondi di garanzia per almeno 18 milioni. Così Palazzo Saraceni intende muoversi su Bologna nei prossimi dodici mesi.
La bozza del documento programmatico previsionale è già stata approvata dal Cda e tra le attività da finanziare prevede il sostegno all’inserimento lavorativo, l’housing sociale  e la collaborazione, con 3,5 milioni, alle azioni di sistema in collegamento con Arcidiocesi, Comune e Regione.

 

Meno fondi per la cultura, più per educazione e innovazione

 

Per la cultura, invece, sono previsti meno fondi, ma non è stata dimenticata. Anzi, sono previsti interventi come l’attività ordinaria del percorso museale di Genus Bononiae e il recupero del patrimonio e la valorizzazione della Rocchetta Mattei, con il Mercantone restaurato che ospiterà gli antichi strumenti musicali della collezione Marini.
Crescono invece i fondi dedicati all’educazione. Un milione per aggiornare le dotazioni didattiche disponibili delle scuole della provincia, altri 200 mila per le borse di studio dei ragazzi che prevedono di passare all’estero l’anno scolastico. Altri 500mila euro saranno indirizzati, invece, alla ricerca e in particolare  “ai progetti innovativi di rigenerazione, recupero, riuso e riattivazione di spazi fisici per funzioni di tipo sociali, culturale e ricreativo”, così si legge nel documento che riporta il programma. Un milione e 200 mila euro, infine, alimenteranno quelle che vengono chiamate le “azioni di sistema” con l’Università per migliorare le strutture dedicate alla didattica.  Un’attenzione particolare è stata dedicata infine alle università soprattutto alle start-up tecnologiche in ambiti dove la Fondazione potrà partecipare come co-investitore a sostegno dei vari percorsi.

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