Walà, il welfare ad alto valore sociale e territoriale

Walà, il welfare ad alto valore sociale e territoriale

Walà favorisce la collaborazione tra iniziative private e politiche pubbliche, tra enti del Terzo settore e mondo profit, con l’intento di rispondere ai bisogni reali dei cittadini e di generare impatti sociali positivi

 

Si chiama Walà ed è la prima società benefit specializzata nell’accompagnamento di imprese, Pubbliche amministrazioni ed enti del Terzo settore per la costruzione e lo sviluppo di progetti ad elevato valore sociale e territoriale, con particolare attenzione ai temi del benessere diffuso e della sostenibilità. L’idea è di Martina Tombari, che ha raccolto attorno a questa nuova realtà soci e collaboratori che hanno maturato solide esperienze in contesti d’impresa e in realtà del Terzo Settore (ambito da cui arriva la stessa Co-Fondatrice, affiancata nell’avventura imprenditoriale da Domenico De Liso) in cui hanno saputo, nel corso degli anni, promuovere e sviluppare percorsi d’innovazione per quanto riguarda i sistemi di welfare sia nel pubblico, sia nel privato.

 

L’obiettivo è favorire la collaborazione tra iniziative private e politiche pubbliche, tra enti del Terzo settore e mondo profit, con l’intento di rispondere ai bisogni reali dei cittadini e di generare impatti sociali positivi, inclusivi e duraturi. Walà persegue questo modello di welfare ‘integrato’ attraverso progetti che coinvolgono territori e imprese di diverse dimensioni, oltre che realtà provenienti dal mondo accademico e delle consulenze, facendo di questi diversi attori sociali un unico ecosistema e provando a dimostrare empiricamente il valore positivo di un approccio multistakeholder.

 

Tombari, che al ruolo di Co-Fondatrice affianca anche quello di Amministratrice Unica, ha spiegato: “La mission è generare innovazione sociale attraverso l’adozione di prospettive di valutazione dei singoli casi e di progettualità capaci di cogliere le reali necessità sulla base di approcci non standardizzati ed altamente personalizzati“. Rispetto all’approccio utilizzato, ha aggiunto: “Il nostro approccio facilita questo impegno, perché la relazione con il cliente è costruita sulla base di coprogettazioni capaci di rafforzare la condivisione di obiettivi, strategie e sinergie sul territorio”.

 

Anche De Liso, conosciuto nel settore per essere il creatore della piattaforma Comeback welfare, si è detto orgoglioso dell’operazione: “Rendiamo disponibile a una vasta platea di beneficiari un mix di soluzioni progettuali capaci di accrescere il capitale sociale dei territori e dei suoi attori grazie a interventi che strutturano reali sinergie tra le policy di welfare aziendale e quelle del welfare pubblico”.

 

Il welfare più inclusivo e rispettoso

 

La prima apparizione ufficiale di Walà è stata a fine novembre 2021 nel corso della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’occasione è stata l’organizzazione di un webinar – che rientra nel più ampio progetto ‘Blù’ rivolto alle donne – per tutti i collaboratori e le collaboratrici di Engie (società leader della decarbonizzazione e dell’efficienza energetica) sul tema dell’educazione finanziaria come strumento di contrasto alla violenza di genere (l’incontro è realizzato in partnership con eQwa, una delle organizzazioni con le quali la nuova realtà del welfare ha intenzione di collaborare per realizzare i suoi progetti).

 

Il webinar è stato quindi l’inizio dell’avventura di Walà, che per il futuro si è posta l’obiettivo di essere un modello nel campo del welfare, considerato una leva strategica per rafforzare il capitale sociale e trasformare il modo delle persone di agire nella società, in un’ottica più inclusiva e rispettosa. Di certo questo intento è in linea con le sei missioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute. Non solo, un sistema di valori come quello del nuovo player di welfare pare avvalorare la tesi che il mondo post pandemia sia un mondo nuovo, segnato da una ‘Grande trasformazione’ dal punto di vista del lavoro, dei desideri individuali e dell’organizzazione sociale.

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