Welfare aziendale: come funziona il bonus carburante da 200 euro
Details from gas station. Gasoline pistols close up shot.

Welfare aziendale: come funziona il bonus carburante da 200 euro

Un bonus carburante da 200 euro per i dipendenti del settore privato, abbiamo chiesto a Paolo Stern, presidente NexumStp e autore di Giuffrè Francis Lefebvre, di parlarci dell’efficacia un provvedimento che ha fatto molto rumore: 

 

Con il decreto approvato lo scorso 23 maggio, il governo ha introdotto un bonus carburante fino a 200 euro, esente da imposte e contribuiti per i dipendenti del settore privato. L’incentivo è valido solo per il 2022 è  è fruibile sotto forma di voucher benzina. Una misura che ha fatto molto discutere e che presenta alcune criticità. Abbiamo chiesto un commento a Paolo Stern, presidente di NexumStp.

 

Il recente Decreto energia ha introdotto un bonus carburante esentasse fino a 200 euro. Come funziona?

 

Il Legislatore spesso interviene in emergenza con provvedimenti tampone che hanno un sicuro effetto mediatico ma che poi determinano una serie di problematiche interpretative e operative che possono ridurre l’efficacia anche delle migliori intenzioni. E’ il caso dei “famosi” buoni carburante da 200 euro. Si tratta di una possibilità, non di un obbligo, che qualunque datore di lavoro ha nei confronti dei propri dipendenti. Non essendo obbligo, il datore di lavoro può scegliere discrezionalmente a chi erogare i buoni e che valore debbano avere, con il tetto dei 200 euro annui. Questi buoni non costituiscono reddito e pertanto non sono soggetti a tasse e contributi.

Questi buoni sono in conflitto con altri tipi di fringe benefit?

 

E’ bene ricordare che esistono altri buoni spesa che sono già a disposizione del datore di lavoro e che non sono soggetti a tasse e contributi, si tratta dei fringe benefit entro il tetto dei 258,00 euro ad anno. E qui le cose si complicano. In un ginepraio burocratico come il nostro, ogni norma deve essere interpretata, valutata e pesata. Sarebbe stato molto più semplice incrementare il valore di questi buoni spesa, con i quali si può comprare anche il carburante, come già avvenuto nel periodo covid.

 

Ci sono altri bonus magari poco conosciuti al grande pubblico ma comunque utili, che vale la pena offrire in un programma di welfare?

 

Il paniere dei servizi acquistabili con il credito welfare è molto ampio e consiglio a ogni lavoratore di valutare bene le proprie convenienze. Molti portali offrono anche consigli e consulenze per indirizzare gli acquisti. Personalmente mi orienterei verso opzioni che rispondano prevalentemente alle esigenze familiari, di mobilità o di salute piuttosto che orientarmi su un “welfare di mero consumo”. Il datore di lavoro può anche procedere con analisi dei bisogni del proprio staff per orientare meglio i servizi posti a disposizione ma ritengo che il miglior giudice in questo caso sia sempre il singolo lavoratore e quindi maggiore libertà di scelta si offre e più efficace sarà il servizio di welfare aziendale.

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