Caring da remoto e servizi personalizzati: l’evoluzione assicurativa

Caring da remoto e servizi personalizzati: l’evoluzione assicurativa

A causa dell’emergenza sanitaria, sono in aumento i servizi di telemedicina e le attività assicurative erogate da remoto. Con l’effetto di aumentare l’interesse delle aziende – e non solo – verso l’offerta di percorsi personalizzati

 

Focus sulla sicurezza, caring delle persone anche a distanza e personalizzazione dei servizi. Sono questi i tre fronti che interesseranno maggiormente il welfare del prossimo futuro secondo Generali Welion, la società di welfare e servizi innovativi di Generali Italia. Sin dallo scoppio del primo focolaio in Italia, il gruppo ha messo a punto un pacchetto di soluzioni assicurative pensate per offrire supporto alle persone coinvolte, con servizi di assistenza post ricovero covid, supporto medico, baby sitter e colf, servizi di consulto medico a distanza. “Abbiamo lavorato tenendo a mente tre linee guida: rapidità di esecuzione, semplicità di fruizione e accessibilità dei servizi”, spiega Marco Giovannini, Head of Business Development, Product, Marketing & Sales di Generali Welion.

 

“Innanzitutto, la velocità di azione: abbiamo capito che la tempestività nel garantire soluzioni assicurative che supportassero le persone durante la fase di emergenza –e non solo– era fondamentale. Il secondo aspetto che ci ha guidato è stato quello funzionale: abbiamo progettato un prodotto indennitario chiaro nei contenuti e nel perimetro, con un elenco preciso di sevizi fruibili. Infine, ma non per ultima, la scelta di poter raggiungere il maggior numero di persone, adattando il pacchetto a diverse esigenze di spesa”.

 

Le ragioni della sicurezza hanno portato a un ripensamento generale sulla presenza fisica del lavoratore in azienda e di conseguenza sul futuro del welfare. Il lavoro smart richiederà, infatti, nuovi modi per stare vicino alle persone, conservando il cosiddetto human touch anche nella distanza. “Siamo convinti che si manterrà una commistione tra presenza fisica e lavoro da remoto e che questo, cambiando le abitudini lavorative tradizionali, renderà il tema della copertura welfare ancora più attuale”, continua Giovannini.

 

Cresce l’interesse per il caring delle persone: i temi della prevenzione e di uno stile di vita salutare sono elementi sempre più importanti nei pacchetti welfare. Lo dimostra l’esempio della stessa Generali, che, non potendo più fruire dell’Energy Lab, ha adattato le sue iniziative di wellbeing al lavoro da remoto, con una piattaforma ricca di consigli nutrizionali, attività fisica in streaming, webinar e sessioni informative con un focus particolare sul mondo medico.

 

Anche sul fronte dei contenuti, la tendenza è verso le attività sanitarie erogate da remoto. “Sono in aumento i servizi di telemedicina, una crescita legata all’immediato stop delle prestazioni mediche”, spiega Giovannini. Si stima che in Italia la sospensione di tre mesi di attività diagnostiche e visite specialistiche abbia avuto un impatto superiore ai tre miliardi di euro in termini di domanda non soddisfatta. “Chi poteva fornire gli stessi servizi a distanza ha trovato una domanda infinita da soddisfare. Ciò ha fatto sì che le aziende iniziassero a investire su questo settore, dalle startup agli operatori tradizionali, tanto che il mercato della telemedicina ha iniziato a manifestare segnali di frenesia”.

 

Infine, la tendenza a non voler appesantire il ricorso al Servizio sanitario nazionale ha avuto l’effetto di aumentare l’interesse delle aziende verso l’offerta di percorsi personalizzati: invece del classico check up standardizzato e di massa, si preferisce customizzare il servizio per il singolo dipendente sulla base di piani di prevenzione e cura individuali. Magari redatti a partire da una prima anamnesi virtuale. “Crediamo che il settore privato continuerà a essere complementare a quello pubblico, potendo dare una mano importante nell’ambito delle cure extra ospedaliere e delle visite specialistiche”, conclude Giovannini. “La telemedicina tenderà a semplificare o a soddisfare meglio la domanda nel caso in cui ce ne fosse la necessità, sempre nell’ottica di ottimizzare il rapporto pubblico-privato”.

 

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giorgia.pacino@tuttowelfare.it