Buoni pasto elettronici, si punta su App e servizi mobile
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Buoni pasto elettronici, si punta su App e servizi mobile

La legge di Bilancio 2020 ha reso più conveniente la formula digitale. I player del settore non si sono fatti trovare impreparati, anche se criticano una defiscalizzazione ancora limitata e tempistiche da rivedere. L’opinione di Pellegrini, Edenred, Sodexo, Up Day, BluBe

 

 

Con le modifiche apportate dalla legge di Bilancio, è forte l’accelerazione sul fronte dei buoni pasto elettronici, una misura inserita nel più ampio processo di digitalizzazione del Sistema Italia e della maggiore tracciabilità delle transazioni. Il comma 677 dell’articolo 1 della legge di Bilancio 2020 diminuisce l’importo non soggetto a tassazione e a contribuzione dei buoni cartacei e, allo stesso tempo, aumenta quello non imponibile in capo al lavoratore per i buoni in forma elettronica.

 

Il processo che porta dal cartaceo all’elettronico, in realtà, è già partito da diversi anni, ma in queste settimane è lecito aspettarsi un forte rialzo nella scelta dei buoni pasto elettronici. Per conoscere meglio le ultime novità, abbiamo contattato i cinque player attivi nel mercato dei buoni pasto per sapere come intendono adeguarsi alla nuova normativa.

 

Scaramuzza (Pellegrini): “Ai clienti piace la migrazione verso il digitale”

 

“Abbiamo accolto con grande soddisfazione questa novità, poiché valorizza il servizio del buono pasto elettronico”, spiega Davide Scaramuzza, Direttore Divisione Welfare Solutions di Pellegrini. “Dal 2015 abbiamo accordi con tutti i vari gestori terminali bancari per usare il Pos delle banche. Se c’è un Pos bancario, non abbiamo l’esigenza di attivarne uno ulteriore e questo ha reso la nostra soluzione particolarmente gradita ai clienti e agli esercenti. Avevamo già fatto migrare la nostra clientela almeno all’80% dal buono cartaceo al buono elettronico”.

 

“Da quest’anno ci aspettiamo che la percentuale aumenti ancora, fino ad arrivare al 95% circa”, continua Scaramuzza. “Ci siamo mossi nei tempi giusti, poiché già dal 2015-2016 il ricorso al buono elettronico è esploso, grazie alla normativa che l’ha distinto dal cartaceo. Oltre alla possibilità di usare il buono elettronico su Pos bancario, abbiamo lanciato un’App per utilizzare il Pos tramite telefono, perché ai clienti piace questa migrazione verso il digitale”.

 

Palermo (Edenred): “Continueremo a migliorare in ottica full mobile e friendly

 

“La modifica introdotta con la nuova normativa favorisce la diffusione della cultura cashless, spingendo la società a un’evoluzione sempre più marcata verso il digitale. Edenred era già pronta”, assicura Luca Palermo, Amministratore Delegato di Edenred Italia. “Già prima della normativa, infatti, i nostri beneficiari hanno effettuato oltre 10 milioni di transazioni mensili tramite tessere digitali o smartphone. Questi dati dimostrano la forza del buono pasto elettronico nel trainare la dematerializzazione dei pagamenti in Italia”.

 

Secondo l’AD di Edenred Italia, “la nuova normativa favorisce il lavoro che da anni stiamo portando avanti, permettendoci di creare soluzioni digitali per migliorare la qualità di vita delle persone. Non potrà che avere un impatto positivo sul nostro business, favorendo una visione che avevamo già reso concreta. Naturalmente non ci fermiamo: continueremo a lavorare per il miglioramento delle feature dei nostri prodotti, in ottica full mobile e user friendly”.

 

Satriano (Sodexo): “Le soluzioni digitali sono un pilastro della nostra offerta”

 

“Da diversi anni abbiamo scommesso sulla digitalizzazione dei servizi, tanto che, oltre alla lettura ottica dei buoni cartacei, l’85% degli ordini viene processato in automatico”. Sergio Satriano, Managing Director di Sodexo Benefits & Rewards Services Italia, è convinto dell’importanza di avere forti soluzioni digitali e un profilo univoco di gestione e identificazione degli utenti. “Sono i pilastri della nostra offerta. Il 70% dei volumi è digitalizzato e siamo convinti che, grazie a questa normativa, la quota di servizi digitalizzati aumenterà tanto, con l’ausilio di sistemi digitali, App e piattaforme”.

 

“La novità va cavalcata e governata all’interno degli accordi contrattuali con i clienti”, puntualizza Satriano. “Come Sodexo stiamo lavorando per accompagnare i nostri clienti nella valutazione della migliore soluzione per le loro esigenze organizzative, fornendogli informazioni e il nostro supporto per gestire i cambiamenti dovuti alla normativa. L’aggiornamento del nostro ecosistema digitale è stato pensato ponendo al centro degli sviluppi l’esperienza d’uso del beneficiario, infatti metteremo a disposizione degli utilizzatori sia la tradizionale card elettronica, che risulta di gran lunga lo strumento più utilizzato sul mercato e più richiesto dalle aziende pubbliche e private, sia un’App mobile attraverso la quale si potranno fare transazioni”.

 

Bertolini (Up Day): “Dispiace che la defiscalizzazione sia stata aumentata solo di un euro”

 

“Aumentare il potere d’acquisto tramite la defiscalizzazione del buono pasto elettronico è un forte incentivo verso un sistema più innovativo”, ammette Mariacristina Bertolini, Direttore Generale e Vice Presidente di Up Day. “Dispiace soltanto che sia stata aumentata solo di un euro la defiscalizzazione sul buono pasto elettronico e che si sia attuato un sistema ‘punitivo’ nei confronti del cartaceo, abbassando da 5,29 a 4 euro una defiscalizzazione che era ferma da 20 anni”.

 

Up Day ha immesso sul mercato il buono pasto elettronico da circa 20 anni. “Abbiamo avuto una forte accelerazione, come immagino tutti i player del mercato, ma è un’accelerazione che ci ha trovato pronti: già da dicembre avevamo iniziato un’attività di comunicazione tramite newsletter ai clienti per preannunciare la novità”, continua il Direttore Generale di Up Day. “Il nostro sistema è basato sulla classica card con micro chip e su un’applicazione per smartphone che prevede un utilizzo molto più semplice del buono pasto. Siamo un’azienda che da sempre mette al centro l’utilizzatore: semplificare la vita, la fruibilità dei buoni pasto, fa parte del nostro Dna”.

 

Gismondi (BluBe): “Tempistiche da rivedere, ma gli investimenti erano già pronti”

 

Le nuove disposizioni sono in linea con la volontà, già manifestata dal legislatore qualche anno fa, di favorire un utilizzo digitale del servizio. “Nel 2015 fu introdotta una modifica che favoriva l’utilizzo del buono pasto elettronico”, ricorda Riccardo Gismondi, National Key Account Director BluBe (Divisione Welfare di CIRFOOD). “Il nostro portafoglio clienti è già da qualche anno prettamente elettronico. Le nuove disposizioni daranno un’ulteriore spinta e probabilmente si arriverà al 95%, perché ci sono segnali importanti già in questo inizio d’anno”.

 

Le richieste, infatti, non tardano ad arrivare. “Centinaia di aziende ci chiedono di spostare il servizio dal cartaceo all’elettronico. Le tempistiche forse hanno messo un po’ in difficoltà i datori di lavoro, le aziende e, a cascata, anche gli operatori del mercato”, fa notare Gismondi. “Da settimane lavoriamo su questa migrazione accelerando le novità, ma le scelte e gli investimenti previsti per il 2020, che riguardano una card e un Pos bancario che accetti il pagamento della card, sono temi sui quali stavamo già lavorando da tempo”.

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