Benessere, per 4 italiani su 5 è influenzato dalla felicità al lavoro
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Benessere, per 4 italiani su 5 è influenzato dalla felicità al lavoro

Per il 78% dei lavoratori italiani c’è una correlazione tra il proprio benessere generale e la felicità sul luogo di lavoro. A svelarlo è una ricerca di GoodHabitz, in collaborazione con l’agenzia Markteffect. Dall’indagine, condotta su un campione composto da 1277 lavoratori di età compresa tra i 25 e i 65, emerge anche una stretta correlazione tra il benessere del singolo dipendente e la forza e la positività del suo rapporto con manager e colleghi, elemento ritenuto importante dal 77% del campione, come anche il sentirsi parte della cultura aziendale (73%).

 

Inoltre, la maggioranza dei lavoratori italiani (63%) ritiene importante che il proprio manager verifichi regolarmente il suo livello di benessere: “I numeri riflettono ciò che vedo come professionista HR – commenta a questo proposito Sandrien Boogaard Direttore HR, GoodHabitz – credo che le aziende oggi debbano riconoscere il legame intrinseco che c’è tra il benessere generale e la felicità sul luogo di lavoro dei propri lavoratori. È fondamentale che i manager seguano una formazione che consenta loro di gestire e sostenere efficacemente questo legame, favorendo un ambiente di lavoro positivo e stimolante”. A questo proposito, però, la ricerca di GoodHabitz mette anche in evidenza la difficoltà, da parte dei lavoratori, di chiedere un aiuto ai superiori quando si tratta di salute mentale.  L’indagine svela come un lavoratore su due decida di affrontare da solo problematiche di questo tipo, mentre l’altra metà si senta fortemente a disagio nel parlare di stress, ansia, attacchi di panico e altri disturbi all’interno dell’azienda.

 

Per quanto riguarda il rapporto tra lavoro e stress, si nota come il 13% dei lavoratori italiani dichiari di aver sperimentato dei sintomi da forte stress o burnout; in particolare le donne (17% contro il 10% del campione maschile).  A questo proposito la gestione dello stress viene indicata dal 35% degli intervistati come competenza in grado di influire positivamente sui propri livelli di benessere. A sorpresa, anche le competenze digitali arrivano al 35% in questa classifica, precedendo la capacità di comunicazione (28%), il coaching e la leadership (28%) e la gestione del tempo (26%), tutti elementi comunque importanti per i lavoratori italiani quando si parla di benessere personale e felicità sul lavoro: “I dati raccolti in Italia parlano chiaro: la “crisi silenziosa” messa in atto dalla metà delle risorse è un fenomeno iper-diffuso a livello culturale su cui non si può chiudere un occhio. Diventa allora essenziale per i manager delle aziende investire nella crescita personale, aiutando ogni risorsa a raggiungere il proprio potenziale e costruendo così un ambiente di lavoro sano e positivo” ha affermato Paolo Carnovale, Country Manager di GoodHabitz.

 

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