Più welfare per i manager di Trasporti e Logistica
Il nuovo accordo tra Manageritalia e Confetra irrobustisce il sistema del welfare previdenziale, sanitario e occupazionale del Ccnl dei Dirigenti Trasporti e Logistica
Maggiore attenzione alle piccole aziende, più deciso supporto nella loro transizione occupazionale ai dirigenti licenziati e generale rafforzamento del welfare e delle politiche attive. Vanno in questa direzione le modifiche apportate da Manageritalia e Confetra al Contratto collettivo nazionale di lavoro dei Dirigenti Trasporti e Logistica, in attesa del rinnovo del contratto stesso rinviato al 2022.
L’accordo tra la Federazione nazionale dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato (dal 1946 Manageritalia rappresenta a livello contrattuale i dirigenti del terziario privato e dal 2003 include anche quadri ed executive professional) e la Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica è stato firmato il 13 luglio 2021 – l’Accordo riguarda 750 dirigenti e circa 250 aziende – e le novità introdotte nel Ccnl irrobustiscono il sistema del welfare previdenziale, sanitario e occupazionale.
In particolare sono quattro gli aspetti su cui si è focalizzata l’attenzione. Innanzitutto è stato introdotto un contribuito di 2.500 euro a carico dell’azienda per ogni dirigente licenziato da investire in percorsi che facilitino la transizione verso la nuova occupazione. Poi sono state estese anche alle piccole imprese con un solo dirigente le opportunità fiscali e commerciali derivanti dai Fondi contrattuali, ora integrati con l’attivazione di una piattaforma di welfare aziendale.
Rispetto alle questioni sanitarie, è stato deciso di integrare, da parte del Fondo sanitario Fasdac, la rendita erogata dal 2001 dall’Associazione Antonio Pastore per la Long Term Care, la polizza che protegge dal rischio di non autosufficienza in età avanzata. Infine sono stati introdotti maggiori vantaggi pratici ed economici per aziende e dirigenti per quanto riguarda gli infortuni professionali ed extraprofessionali.
Per il Presidente di Manageritalia Mario Mantovani, le novità introdotte fanno perno sui concetti di fiducia e sull’ideazione di strumenti utili: “L’attenzione riservata anche alle piccole aziende dinamiche e in crescita, che vogliono investire in competenze e managerialità, vuole accelerare il ritorno a un percorso di crescita economica e qualitativa di questi settori”. A sottolineare l’importanza della dimensione locale è stato invece Daniele Testolin, Responsabile delle Relazioni Sindacali di Manageritalia: “Supporteremo l’efficacia del nostro contratto operando sempre più anche a livello locale, con le nostre associazioni territoriali, per portare, nella logica di sindacato a chilometro zero, consulenza e supporto a manager e aziende”.
Ha fatto un passo oltre Guido Nicolini, presidente Confetra, che vede nel 2022 l’anno della ripresa, spiegando come l’Accordo voglia essere un messaggio per il futuro e non una semplice proroga: “Confidiamo tutti che il 2022 possa rappresentare l’anno della ripresa e consentire quindi un rinnovo a tutto tondo del contratto nell’interesse tanto delle aziende che dei dirigenti”.