La fuga delle pensioni

La fuga delle pensioni

Sono più di 370mila gli assegni pensionistici pagate oltrefrontiera. Australia, Germania, Svizzera, Canada, Belgio, Austria, Portogallo, Tunisia e Canarie le mete preferite dai senior a caccia di un costo della vita più basso e di allettanti vantaggi fiscali. A dirlo è il Quinto Rapporto Itinerari Previdenziali.

Numeri che disegnano un fenomeno ancora poco rilevante per dimensioni ma indubbiamente di interesse sociale. In particolare nel 2016 sono state 373.265 le prestazioni pensionistiche liquidate all’estero, da ripartire tra cittadini italiani (l’82,6%) e stranieri (il 17,4%): circa 160 le nazioni coinvolte per un importo complessivo di 1.057.428.584 euro.
Di queste oltre 373.265 prestazioni sono pensioni di vecchiaia (227.367), seguite per numerosità da pensioni ai superstiti (132.479) e da pensioni di invalidità (13.419). Tutte calcolate “in regime di convenzione internazionale”, vale a dire frutto di contributi versati in parte in Italia e in parte all’estero (le convenzioni tra l’Italia e gli altri Paesi rendono di norma possibile la totalizzazione), mentre il restante 16%, pari a 59.537 prestazioni, riguarda le pensioni calcolate in “regime nazionale”, la cui contribuzione è stata cioè interamente versata in Italia.

 

L’intero onere fiscale grava su quasi il 20% dei pensionati

 

La fetta di pensionati a cui conviene fare le valige e partire sono quelli con pensioni medio alte su cui le tasse pesano di più. Per il 2016 l’ammontare totale dell’Irpef sulle pensioni è stato infatti pari a 49,773 miliardi di euro: su poco più di 16 milioni di pensionati, oltre 8,2 milioni evidenziano però prestazioni tra 1 e 2,5 volte il minimo sulle quali, per via anche delle detrazioni, non pagano imposte; altri 2 milioni (tra 2,5 e 3 volte il minimo) pagano un’imposta modestissima. Il successivo scaglione (da 3 a 4 volte il minimo), con oltre 2,5 milioni di pensionati, versa in media un’imposta appena sufficiente a pagarsi la sanità pubblica (1.850 euro pro capite la media italiana).
Questo significa che sono poco più di 3 milioni i pensionati pubblici e privati, secondo il Rapporto, sui quali pesano i circa 49,8 miliardi di Irpef, cui si aggiungono i 3,4 miliardi di addizionale regionale e 1,4 miliardi di addizionale comunale: l’intero onere fiscale grava su quasi il 20% dei pensionati, in particolare, su 1,4 milioni che hanno pensioni sopra i 3mila euro lordi al mese.

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