Stress fisico e mentale correlato al lavoro: un sondaggio negli USA
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Stress fisico e mentale correlato al lavoro: un sondaggio negli USA

Scadenze, riunioni interminabili, carichi di lavoro troppo pesanti. Non dormire abbastanza, saltare i pasti, non avere tempo per ricaricarsi. Secondo il rapporto di Gallup dal titolo “State of the Global Workplace 2022”, lo stress tra i lavoratori di tutto il mondo, attualmente, è ai massimi storici. ilCVPerfetto, una società con diverse sedi internazionali che offre strumenti per la ricerca del lavoro, ha deciso di indagare la situazione attuale nella società degli Stati Uniti attraverso un sondaggio online a mille partecipanti.

 

Dalla ricerca è emerso che il 75% ritiene “buona o molto buona” la propria salute mentale, ma sempre il 75% ritiene che un proprio problema di salute sia legato al lavoro e l’84% dichiara di assumere medicinali per qualche malessere dovuto all’attività lavorativa.

 

In particolare, la metà degli intervistati soffre di stress legato al lavoro. Tra questi, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, sono i giovani, che denunciano in generale uno stress maggiore e situazioni di burnout legate al lavoro più frequenti rispetto alle generazioni più anziane. Il 68% delle persone che appartengono alla generazione Z e al gruppo dei millennial più giovani afferma di sentirsi stressato per la maggior parte del tempo. Questo dovrebbe rappresentare un campanello d’allarme per i leader, in quanto stress e burnout influenzano le prestazioni lavorative e la crescita della carriera a lungo termine (senza contare poi che il burnout è correlato a rischi per la salute fisica e a scarse relazioni personali).

 

Tra gli altri malesseri legati al lavoro, emergono la depressione (denunciata dal 46% degli intervistati), l’ansia (32%), l’insonnia (27%), comportamenti compulsivi (24%) e l’esaurimento (22%).

 

Agli intervistati è stato inoltre chiesto quali aspetti del lavoro potrebbero, a loro avviso, avere l’impatto peggiore sulla salute mentale. Tra le principali cause figurano: lo stress generale legato al lavoro (38%), il carico di lavoro eccessivo (37%), pettegolezzi sul posto di lavoro (23%), guadagni bassi (23%), cattiva gestione (18%), mancanza di comunicazione efficace (18%), conflitti sul posto di lavoro con i colleghi (17%), essere vittima di discriminazione e/o bullismo (13%).

 

Non bisogna però escludere dal quadro anche i malesseri fisici: tra i più comuni compaiono i problemi alla schiena (45%) e quelli alla vista (30%), seguiti da emicrania e problemi di udito. In generale, a soffrire di più di problemi legati alla salute fisica e mentale sono i lavoratori del settore manifatturiero rispetto a quelli dei servizi, a causa della natura del loro lavoro, ma queste problematiche rimangono comuni e diffuse tra tutte le diverse tipologie di lavoratori.

 

Quali soluzioni si potrebbero trovare a questi problemi considerati oggi sempre più importanti e urgenti? Più di 8 intervistati su 10 (83%) hanno affermato che un datore di lavoro dovrebbe fornire loro accesso gratuito ai professionisti della salute mentale.

Inoltre 1 partecipante su 3 (33%) ritiene che le modalità di lavoro flessibile siano il modo più efficace per sostenere la salute dei dipendenti, e l’82% ritiene che il lavoro in remoto abbia un’influenza positiva sulla salute mentale dei dipendenti.

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