Welfare aziendale: Fringe benefit lo strumento più utilizzato
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Welfare aziendale: Fringe benefit lo strumento più utilizzato

Nonostante nel 2023 il limite per l’erogazione esentasse sia sceso a 600 euro per tutti i lavoratori e portato contestualmente a 3.000 euro per i soli dipendenti con figli a carico, i fringe benefit sono stato lo strumento di welfare aziendale più utilizzato dai lavoratori nel corso dell’anno. Le particolari condizioni normative, hanno portato a un calo dell’utilizzo dello strumento dal 60% a poco più del 40% sul totale del  “credito welfare” pro capite. Di pari passo, invece, sono cresciute le spese in flexible benefit, in particolare quelle legate all’istruzione e alle attività di caregiving. Al terzo posto di utilizzo le spese legate a divertimento e viaggi, diffuse soprattutto tra i lavoratori Millennials e della Generazione X. A svelarlo è il rapporto 2024 dell’Osservatorio di DoubleYou, società del gruppo Zucchetti che progetta e sviluppa piani di welfare, che preso in esame un campione di oltre 2.500 società.

 

Dal rapporto DoubleYou emergono anche altri dati molto interessati, ad esempio quello legato al “credito welfare” medio disponibile per ogni lavoratore, che è cresciuto del 10% rispetto a 2021, arrivando a superare il tetto dei 900 euro pro capite. Inoltre, è possibile notare come il credito sia più elevato all’aumentare dei famigliari a carico, un dato che dimostra come viene percepito il welfare aziendale, ovvero come uno strumento a carattere sociale, utile soprattutto per rispondere alle necessità di cura e assistenza delle famiglie.

 

Aumenta il credito welfare? Calano i fringe benefit

In precedenza abbiamo parlato di come i fringe benefit rappresentino la voce di spesa principale per i dipendenti, ma lo studio di DoubleYou mette in relazione il tipo di spese sostenute con il totale del “credito welfare” a disposizione del lavoratore. In questo modo diventa evidente come i fringe benefit, la cui erogazione media ha un valore inferiore ai 100 euro, vengano scelti soprattutto quando si ha a disposizione un credito welfare modesto e che, al contrario, tendano a cedere il passo ad altri tipi di prestazioni con l’aumentare dell’importo a disposizione. Al contrario, si registra un aumenta delle spese per tempo libero e divertimento, ma anche quelle per correlate alle prestazioni sociali.

 

Guardando alla dimensione delle singole prestazioni, invece, notiamo come al primo posto si trovino le prestazioni di previdenza complementare. Una singola prestazione di questo tipo, in media, vale 536 euro, a seguire troviamo i rimborsi legati al caregiving (342 euro), quelli per l’istruzione (241 euro), la sanità integrativa (206 euro) e infine i fringe benefit.

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