#Conciliamo, il bando welfare apre anche alle piccole imprese
Riapre il bando che finanzia progetti di welfare in favore della conciliazione vita-lavoro. La novità è la divisione in scaglioni in base alle dimensioni delle imprese.
Il bando welfare #Conciliamo apre anche alle piccole imprese. Da qualche giorno è stato riaperto con un aggiornamento il bando che destina 74 milioni di euro per finanziamenti alle aziende che realizzano progetti di conciliazione vita-lavoro.
Si tratta di finanziamenti a fondo perduto erogabili, con una minima compartecipazione alle spese da parte delle aziende, per interventi che promuovano un welfare su misura per le famiglie e per migliorare la qualità della vita dei genitori lavoratori. Il bando ha come obiettivi specifici il rilancio demografico; l’incremento dell’occupazione femminile; il riequilibrio dei carichi di lavoro fra uomini e donne; il sostegno alle famiglie con disabilità; la tutela della salute e il contrasto all’abbandono degli anziani.
#Conciliamo era stato pubblicato a fine agosto e poi sospeso per approfondimenti tecnico-giuridici. La novità principale rispetto alla prima pubblicazione prevede l’abbassamento del valore minimo dei progetti presentabili: inizialmente era stato fissato a 500mila euro; invece nel nuovo bando è differenziato in base alla dimensione delle aziende. Il cambiamento facilita in modo significativo la partecipazione anche di realtà di piccole dimensioni, come quelle con meno di 10 dipendenti.
Ecco i nuovi scaglioni:
– Da 15mila a 50mila euro per imprese con meno di 10 dipendenti e ricavi fino a 2 milioni di euro nell’ultimo esercizio contabile. Il richiedente deve contribuire per il 10% dell’importo;
– Da 30mila a 100mila euro per aziende tra i 10 e i 50 dipendenti e ricavi fino a 10 milioni. Il richiedente deve contribuire per il 15% dell’importo;
– Da 100mila a 300mila euro per imprese tra i 50 e i 250 dipendenti e ricavi fino a 50 milioni. Il richiedente deve contribuire per il 20% dell’importo;
– Da 250mila a 1,5 milioni di euro per aziende con oltre 250 dipendenti e ricavi superiori a 50 milioni. Il richiedente deve contribuire per il 30% dell’importo.