Così la mutualità sociale assicura da eventi non coperti dalle polizze
Si chiama Well-FARE ed è una piattaforma creata da due giovani italiani con l’obiettivo di creare una nuova mutualità sociale attraverso uno strumento potente come il web. Finanziata con campagne di crowdfunding. Ecco come funziona.
Utilizzare il welfare per proteggere i cittadini dagli eventi negativi contro i quali non è possibile assicurarsi. E’ l’idea di due giovani imprenditori italiani: Luca Piras e Marco Nari. Lo scorso anno hanno ideato Well-FARE, una piattaforma digitale che si propone di creare «una community online che condivida valori e finalità, costruendo così una nuova mutualità complementare al sistema attuale per tutti quelle situazioni che lo Stato o le altre istituzioni a oggi non tutelano o tutelano soltanto in parte e in modo non adeguato», come spiegano i due fondatori. Insomma, l’idea – pronta per essere lanciata ufficialmente il prossimo anno – è quella di aggirare i limiti dei sistemi di welfare e di assicurazione oggi esistenti per estendere le tutele dei cittadini.
«La nostra è una realtà innovativa perché permette di sfruttare una community digitale per creare un nuovo tipo di mutualità sociale, che inizialmente si concentrerà su alcuni eventi specifici come il bullismo, la violenza su soggetti più deboli: bambini, anziani e donne, ma anche su drop-out scolastico e mobbing», dicono. «Questo sistema farà leva sulla solidarietà e premierà, in termini di servizi e benefici, chi sarà più partecipe e solidale. Il nostro intento è, con la collaborazione degli attuali protagonisti del mondo del welfare, quello di integrare le nostre soluzioni con le loro, educare alla prevenzione e assistere chi ne ha bisogno nel post evento». La piattaforma è B2C, ma potrà essere anche B2B2C. «Il cliente finale è la persona e la famiglia. I loro bisogni da soddisfare sono al centro dei nostri interessi», proseguono i due giovani. «Dalle nostre ricerche di mercato abbiamo visto che ci sono circa 500 mila persone in Italia che potrebbero essere gli early adopters: cittadini sensibili ai rischi (solitamente pluri-assicurati), digitali e donatori».
Come funziona la piattaforma
Il funzionamento della piattaforma, nelle intenzioni dei due fondatori, è semplice: «Si accede con una semplice iscrizione e una piccola fee, accessibile a chiunque», spiegano. «A questo punto il cliente può accedere a una serie di servizi di base in materia di cultura e prevenzione degli eventi: video, convegni sui vari temi, assistenza telematica legale e psicologica tramite reti convenzionate o partner. Ci saranno poi servizi post-evento. In questi casi l’interessato potrà caricare i documenti che dimostrano l’accaduto in modo da poter accedere al fondo creato appositamente tramite le campagne di crowdfunding e di sensibilizzazione.
Tutti i pagamenti verranno recapitati direttamente a una onlus creata appositamente per gestire le somme, che fungerà da organo di controllo e di trasparenza. Così chi dona potrà usufruire anche dei benefici fiscali oltreché sentirsi partecipe di una società migliore in cui vi sia sempre più solidarietà». L’obiettivo è «creare una nuova mutualità attraverso uno strumento potente come il web. Vorremmo iniziare a coprire e assistere un numero sempre maggiore di persone, coinvolgendo nell’arco di quattro anni 860 mila iscritti per una raccolta pro-finalità mutualistica di 43 milioni 500 mila euro, ottenuti con le donazioni».
Idea made in Italy
L’idea è venuta ai due giovani cervelli italiani grazie all’esperienza maturata nel mondo delle assicurazioni. «Spesso ci trovavamo di fronte a rischi non assicurabili, o assicurabili soltanto in parte», raccontano. «Abbiamo approfondito il tema, ricercato casistiche, fatto indagini. Così abbiamo scoperto che anche lo Stato è spesso assente o non risponde adeguatamente ad alcune tematiche. Abbiamo così strutturato una possibile soluzione digitale. Partecipando alla Call for Ideas Welfare Together di Reale Mutua abbiamo avuto modo di confrontarci sul tema con Make a Cube³, Manageritalia e Reale Mutua stessa. In questo modo il progetto ha preso l’attuale disegno, che riteniamo assolutamente sostenibile, originale e di grande valore sociale. A seguito della presentazione del progetto al Wired Next Fest a Milano lo scorso 25 maggio siamo stati contattati da diverse parti interessate mentre altre le abbiamo incontrate a seguito di un nostro contatto diretto».
Mutualità sociale in chiave moderna
Quello che rende questo progetto diverso da qualunque altra forma di welfare è la capacità di innovare completamente qualunque precedente schema di mutualità sociale. E di essere accessibile a tutti, proprio perché costituito dalla collettività stessa. «Abbiamo recuperato un concetto antico e quasi perduto di mutualità, quello secondo cui si suddivide su tutta la collettività il rischio di eventi negativi che possono capitare. Ciascuno, nel suo piccolo, fornisce qualcosa che è di aiuto alla collettività. Ci siamo chiesti, perché non replicare questo metodo per quegli eventi che nessuno assicura e che, purtroppo, leggiamo quotidianamente sui media?», dicono. Per esempio, i fenomeni di bullismo a scuola o di mobbing sul posto di lavoro. «Sarà possibile combattere queste piaghe creando un percorso virtuoso che sfrutti la prevenzione e la sensibilizzazione, con il supporto e la collaborazione di partner ed istituzioni», concludono i due imprenditori. «L’obiettivo è cominciare dall’ambito scolastico che è, senza alcun dubbio, la culla e l’incubatore di ogni cambiamento positivo che vogliamo avere nella nostra società. Tutto questo sarà fatto grazie a campagne tematiche che coinvolgeranno professionisti del settore e specialisti in ambito formativo e psicologico».