Quando conviene una corporate foundation

Quando conviene una corporate foundation

La fondazione di impresa, se guidata da una solida pianificazione che ne indirizzi attività, modalità e ambito di intervento, può rappresentare un potente strumento per produrre valore per la comunità e per l’azienda.

 

Secondo il rapporto Giving in Numbers 2017[1], il 78% delle principali imprese è dotato di una fondazione – con picchi nel settore della salute (84%) e in quello finanziario (81%) – che in media eroga il 51% del totale delle elargizioni monetarie per la comunità. Di queste 2.521 si trova negli Usa[2], 1.000 in Svizzera, 510 in Francia, 420 in Germania[3], 140 nel Regno Unito[4], e 131 in Italia[5].

 

I benefici

 

Ma per quale motivo un’impresa dovrebbe costituire una propria fondazione? Tra i principali benefici[6] si possono contare: (1) il grado di adattabilità con cui una fondazione riesce a operare muovendosi al di fuori di obiettivi di business; (2) la possibilità di chiarire il posizionamento dell’azienda e (3) di agire a lungo termine e in maniera continuativa su tematiche chiave, uscendo al meno in parte dalle dinamiche e dai risultati finanziari annuali; (4) la maggiore facilità nel creare partnership con altri player, grazie a una percezione di maggiore “neutralità” della fondazione; e (5) la semplicità nel gestire sollecitazioni e richieste di contributo esterne grazie alla presenza di un framework strutturato che identifica chiaramente priorità e aree di intervento.
Muovendo da classificazioni esistenti[7], si evidenziano in particolare sei modalità, spesso interrelate, attraverso cui le corporate foundation possono massimizzare la possibilità di generare valore sociale agendo al contempo come leve strategiche per l’azienda. In particolare queste sono:

Focalizzazione. Come evidenziano i dati, il 76% delle fondazioni corporate europee oggi è orientato a lavorare su un’area programmatica piuttosto ristretta[8]. Si veda in tal senso MetLife Foundation, fondazione d’impresa dell’omonimo gruppo assicurativo, che opera in via prioritaria per aumentare l’inclusione finanziaria di persone a basso-medio reddito, allocando su quest’area oltre il 70% del proprio budget annuale; o il caso di Reale Foundation di Reale Group che ha recentemente annunciato[9] una nuova strategia focalizzata su tre aree di intervento (Prevenzione e gestione delle cronicità, Inclusione e sviluppo socio-economico dei giovani, Resilienza ai rischi connessi a eventi naturali) particolarmente sensibili per il proprio settore (coerentemente con il punto successivo).

Allineamento strategico.  Nel secondo rapporto Corporate Citizenship, il 73% dei rispondenti afferma che la propria fondazione corporate lavora con un focus legato al core business[10]. Su questo punto si possono identificare casi in cui questo allineamento è immediatamente evidente – come per Electrolux Food Foundation, creata nel 2016 per avviare iniziative legate a sfide globali come la fame, la malnutrizione, lo spreco alimentare – e per presidiare un tema come l’alimentazione, centrale per il settore degli elettrodomestici. In altri modelli il disegno può essere più complesso: è il caso della Syngenta Foundation for Sustainable Agriculture (SFSA) di Syngenta AG, multinazionale svizzera del settore agroalimentare, costituita con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita della comunità rurali a basso reddito attraverso innovazioni in grado di aumentare la produttività dei raccolti.  Il progetto Kilimo Salama (KS), “agricoltura sicura” in Swahili, è stato lanciato da SFSA per sviluppare nuovi prodotti assicurativi per gli agricoltori a basso reddito dell’Africa sub-sahariana. Le condizioni climatiche, infatti, condizionano sempre più l’agricoltura: KS mira a incoraggiare gli agricoltori a utilizzare prodotti e tecnologie per aumentare la produttività dei terreni riducendo il rischio dell’investimento: da un pilota iniziale di 185 agricoltori, in cinque anni si è arrivati a oltre 187.000 assicurati tra Kenya e Ruanda. Se da un lato il progetto mira a generare un rilevante valore sociale per la comunità, dall’altro si evince un modello strategico che potrà aumentare il futuro mercato dell’azienda, avvicinando una fascia di potenziali consumatori all’offerta di Syngenta.

Presidio di valori e di stakeholder chiave. La Fondazione può agire per posizionare l’assetto valoriale dell’azienda o a favore di un target strategico, come per Kering Foundation, creata nel 2008 con l’obiettivo di combattere la violenza sulle donne. Come riportato da Céline Bonnaire, Executive Director della Fondazione, “Il tema della violenza tocca a livello mondiale una donna su tre nel corso della propria vita. Le donne rappresentano il 60% della forza lavoro di Kering e l’80% dei suoi clienti […] Oltre alla rilevanza sociale, si trattava di una causa a noi estremamente vicina.”[11]

Business acumen. La Fondazione può servirsi delle competenze e degli asset dell’azienda per potenziare l’impatto sociale. È il caso della STMicroelectronics Foundation di STMicroelectronics, società di semiconduttori e componenti informatiche: STM Foundation ha deciso di far leva sugli asset chiave interni e a questo fine ha lanciato il Digital Unify Program per contrastare il digital divide, mettendo a disposizione in aree remote attrezzatura, connessione Internet e contenuti per la formazione informatica[12]. In questo modo la Fondazione riduce anche i rischi d’implementazione della strategia filantropica, intervenendo su tematiche familiari in cui può posizionarsi come attore credibile.

Employees engagement. La fondazione corporate può offrire soluzioni di coinvolgimento dei dipendenti, rispondendo a esigenze di welfare aziendale e ponendosi come alleato strategico per stakeholder interni all’azienda quali l’area risorse umane. Si veda in tal senso la Z Zurich Foundation che copre un’ampia gamma d’iniziative quali:

  • Matched giving per disastri naturali (fino a €220.000 circa messi a disposizione dalla Fondazione) e continuativi (€900.000 per raddoppiare le raccolte fondi avviate dai dipendenti)
  • Volontariato (Zurich Community Week)
  • Donazioni a non profit scelte dai dipendenti più attivi a livello sociale (Zurich Community Champion Award)
  • Individuazione dei dipendenti più idonei per rafforzare la crescita di organizzazioni non profit in aree quali strategia, pianificazione finanziaria, politiche di HR, ecc. (Secondment Program).[13]

Ownership. In certi casi la fondazione d’impresa può servire per assicurare stabilità all’azienda, come nel caso di Carlsberg, al momento unico birrificio globale di proprietà di una fondazione.
Per mandato, la Carlsberg Foundation deve mantenere un’influenza decisiva sulla strategia del Gruppo e a tal fine detiene il 30% del capitale sociale di Carlsberg A/S e il 70% dei voti (con l’obbligo di non scendere sotto il 51%). In questo modo la Fondazione permette di dare una visione di lungo termine al Gruppo, evitare acquisizioni ostili e preservare al contempo i valori ritenuti fondamentali dal fondatore J.C. Jacobsen [14].

 

Più chance di creare valore aggiunto

 

Dalla breve panoramica di casistiche presentate si evince come le corporate foundations possano rappresentare una freccia importante nella faretra di opzioni a disposizione di un’azienda per quanto riguarda il community investment – aumentando le chance di generare un beneficio sociale e creando valore aggiunto per l’impresa in termini di posizionamento, gestione dei rischi, creazione di partnership, ecc. Ovviamente a condizione che le fondazioni d’impresa siano percepite, avviate e gestite in un’ottica strategica, attraverso un processo di pianificazione strutturato, analitico e partecipativo che sovente è opportuno affidare ad advisors e professionisti esterni.

* Simone Castello è Responsabile del Centro Studi Lang sulla Filantropia Strategica

 

________________________________________________________________________________

[1] Rilasciato annualmente dal Committee Encouraging Corporate Philanthropy (CECP): osservatorio privilegiato sulla corporate philanthropy, riunisce 250 tra le maggiori imprese a livello mondiale che producono un fatturato totale di oltre 6.000 miliardi di dollari.

[2] Foundation Center, 2014

[3] Carola Carazzone, Corporate philanthropy: uno sguardo allo scenario internazionale, Fondazione PNP Non Profit Paper n.4, 2016

[4] ACF, Fiona Ellis, Good Practice Guide for Corporate Foundations, Novembre 2016.

[5] Altis, Sodalitas, Fondazione Agnelli, Rapporto “Corporate Foundations in Italia”, 2009

[6] Corporate Citizenship, Corporate foundations. A global perspective, 2014.

[7] Si veda ad esempio il capitolo di Chiara Lodi Rizzini e Eleonora Noia Le fondazioni di impresa di fronte a un welfare state in trasformazione, Percorsi di secondo welfare e Centro Einaudi, Terzo Rapporto sul secondo welfare in Italia, 2017

[8] Corporate Citizenship: “The game changer: corporate foundations in a changing world” (2016)

[9] In occasione del V Lang Philanthropy Day, tenutosi a Milano il 25 ottobre 2017

[10] Carazzone, op. cit.

[11] Centro Studi Lang sulla Filantropia Strategica, Imprese per l’impatto sociale: la strategia della Kering Foundation per combattere la violenza sulle donne, Intervista a Céline Bonnaire, 2017

[12] Simone Castello, Strategie di corporate philanthropy: competenze core al servizio della comunità, Intervista a Giovanna Bottani di STMicroelectronics Foundation, 2017

[13] Z Zurich Foundation, Annual Report 2016

[14] Simone Castello e Olimpia Garrone, Intervista a Flemming Besenbacher, Presidente Carlsberg Foundation, 2018

About the Author /

simone.castello@tuttowelfare.info