Reddito di cittadinanza, si cambia: arriva MIA. Ecco come funziona

Reddito di cittadinanza, si cambia: arriva MIA. Ecco come funziona

Il governo è pronto a presentare la Misura di Inclusione Attiva (MIA) che prenderà il posto del Reddito di Cittadinanza. Tutte le novità

 

Fin dalla sua nascita, il governo Meloni ha espresso la volontà di eliminare il Reddito di Cittadinanza, misura giudicata completamente inadeguata nella creazione di nuovi posti di lavoro, per sostituirlo con forme di sostegno riservate a una platea più mirata e con una diversa quantità di denaro erogato nei confronti dei percettori. Dopo tante speculazioni è arrivato il momento di svelare la nuova misura che prederà il posto del Reddito di Cittadinanza a partire, con ogni probabilità, dal prossimo settembre. Si chiama Misura di Inclusione Attiva (MA) e a differenza del Reddito sarà accessibile a due platee ben distinte. Da una parte le famiglie senza occupabili (quindi con minorenni, over 60 o disabili) dall’altra i nuclei famigliari con almeno un occupabile. La fascia degli occupabili, che si stima sia composta da circa 400mila nuclei famigliari, prevede la presenza di almeno una persona di età compresa tra i 18 e i 60 anni.

 

Per i nuclei famigliari senza occupabili è previsto un assegno da 500 euro al mese, a cui aggiungere un contributo sugli affitti che potrebbe arrivare a 280 euro, la durata sarà di 18 mesi e dopo un mese di pausa sarà possibile accedere nuovamente alla misura, ma solamente per 12 mesi. Una stretta decisamente più forte, invece, attende i nuclei famigliari con almeno un occupabile. L’assegno, infatti, sarà di 375 euro al mese e verrà erogato al massimo per un anno. Per chiedere un rinnovo della misura sarà necessario aspettare sei mesi che diventeranno 18 prima di poter effettuare una terza domanda. Infine, rivela il Corriere della Sera che ha svelato il funzionamento del nuovo MIA, un giro di vite è previsto anche al tetto massimo dell’ISEE dei richiedenti, che passerà da 9.360 a 7.200 euro, una sforbiciata che dovrebbe abbassare di un terzo la platea dei richiedenti.

 

Questo il commento, ad Agorà del sottosegretario all’Economia Federico Freni: “Il MIA nasce dalla volontà di risolvere il tema delle politiche attive e di spostare quello che oggi è un sussidio sul tema della politica attiva. Quindi, ovviamente, non è una retromarcia. Si era detto che si sarebbe cambiato il reddito di cittadinanza. Si era detto che si sarebbe immaginata una misura che avrebbe consentito a chi non può lavorare di essere sostenuto e a chi non vuole lavorare di dover lavorare per forza, se la vuole. E questo si sta facendo. Con il Mia ci sarà, entro certi limiti, con determinate possibilità, la concorrenza tra lavoro e Reddito di cittadinanza”.

 

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