Welfare: un italiano su due disposto a un taglio allo stipendio pur di averlo
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Welfare: un italiano su due disposto a un taglio allo stipendio pur di averlo

Un italiano su due è pronto a rinunciare a una parte dello stipendio in cambio del welfare aziendale. È questo il dato che emerge dallo studio “Italiani e Lavoro: Cosa cerchiamo da un’azienda? Molto più di un semplice lavoro”, realizzata da AstraRicerche per Heineken Italia su un campione di oltre 1.000 italiani lavoratori di età compresa tra i 18 e i 65 anni. “Abbiamo voluto indagare come sono evolute le esigenze delle persone negli ultimi anni, per capire quali fossero le aspettative dei lavoratori e i risultati ci confermano che siamo sicuramente sulla strada giusta e ci rendono orgogliosi dei grandi passi avanti fatti sinora”, spiega Teresa Ferro, People Director di Heineken Italia.

 

Secondo la ricerca, in Italia 3 lavoratori su 4 sono soddisfatti del proprio posto di lavoro, mentre per il 60% degli intervistati il lavoro è sinonimo di felicità. Una tendenza particolarmente pronunciata tra i giovani, in particolare quelli compresi tra i 18 e i 24 anni, l’81% dei quali esprime sentimenti positivi verso il loro lavoro. Un lavoratore su due, valuta positivamente l’ambiente di lavoro, mentre il 46% si dice soddisfatto nel bilanciamento tra lavoro e vita privata. Un quadro positivo del mondo del lavoro italiano, da cui emerge però un dato significativo: un lavoratore su due sarebbe disposto a rinunciare a una parte del proprio stipendio in cambio di un welfare aziendale migliore. Le richieste dei lavoratori riguardano soprattutto gli la flessibilità oraria (44.6%), la flessibilità sui permessi e sui cambi di orario (40.7%) e per la possibilità di lavorare per obiettivi senza vincoli di orari (33%).

 

Le condizioni di lavoro perfette

 

Quali sono, allora, i desideri dei lavoratori italiani? Anche in questo caso lo studio condotto da AstraRicerche ci viene incontro, fornendoci una lista in cinque punti: quasi la metà del campione intervistato (46%) vorrebbe delle condizioni economicheadeguate e un buon ambiente di lavoro, dove si respira un clima sereno tra i colleghi e coi superiori. Seguono un buon bilanciamento tra vita privata e professionale (44%) e la stabilità contrattuale (37%). Ma non basta, i lavoratori italiani sono attenti anche alla reputazione dell’azienda (31%), che si declina soprattutto attraverso l’attenzione alle tematiche ESG, dalla sostenibilità ambientale (39%) fino dall’attenzione a temi quali di Diversity, Equity and Inclusion (37%).

 

Tematiche a cui Heinken sta provando a offrire attraverso il welfare aziendale, come spiega ancora Teresa Ferro: “In Heineken stiamo lavorando per promuovere, da un lato, una maggior autonomia nella gestione della propria giornata, sia professionale che personale, incentivando una cultura aziendale che è sempre più indirizzata ai valori della responsabilità e della fiducia, per favorire il lavoro di squadra, lo scambio e la condivisione, e i momenti di incontro e celebrazione dei successi, fondamentali per crescere e arricchirsi”.

 

L’azienda che in Italia ha quattro stabilimenti e oltre 2.000 dipendenti ha recentemente ampliato il piano di welfare aziendale, a partire dallo smart-working reso a tempo indeterminato nella sede di Sesto San Giovanni fino all’aumento dei permessi a supporto della genitorialità e delle esigenze personali di tutti i dipendenti. Inoltre, Heineken ha avviato una collaborazione con Fondazione Libellula, per l’impegno nella parità di genere e contro ogni forma di violenza e discriminazione e con Parks-Liberi e Uguali, per rendere sempre più concreta l’inclusione delle persone LGBTQIA+ sul posto di lavoro.

 

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