Cinque proposte per il lavoro libero
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Cinque proposte per il lavoro libero

Revisione dell’ordinamento giuslavoristico, passando da un sistema basato sulle ore di lavoro a uno basato su obiettivi e risultati.
Ampliamento delle politiche attive del lavoro per favorire una maggiore occupazione.
Riforma completa dell’intero sistema scolastico per rendere la scuola adeguata alle richieste del mondo del lavoro.
Allargamento dell’offerta formativa professionale e specialistica post diploma (ITS Academy, ATS tra enti di formazione/aziende).
Incentivi fiscali, agevolazioni e decontribuzioni per facilitare l’inserimento lavorativo di giovani e premialità per aziende che implementano politiche per la Genitorialità e la Diversity, Equity e Inclusion.

 

Sono queste le cinque proposte presentate presso la Camera dei Deputati il 4 ottobre scorso dal nuovo Gruppo di Lavoro GIDP per le Istituzioni – Valore Persone e Paese, in occasione dell’incontro organizzato da GIDP – HRDA (Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale – Human Resources Directors Association), in collaborazione con Job Farm, dal titolo “L’era del Lavoro Libero” dedicato proprio a esplorare le profonde trasformazioni in atto nel mondo del lavoro e le nuove sfide professionali che coinvolgono sia giovani che adulti.

 

Sono proposte significative che vanno direttamente al cuore delle grandi trasformazioni in atto in questo settore. La rivoluzione digitale, la pandemia, assieme alla guerra e alla crisi economica, stanno infatti catalizzando una nuova coscienza del lavoro, anche grazie alle spinte delle generazioni più giovani. Cambia la cultura e il significato del lavoro, cambiano le priorità nella vita delle persone e aumenta, soprattutto tra i giovani, la consapevolezza del proprio ruolo e la sensibilità sui temi ambientali e sociali. Eppure si registra una forte discrepanza tra le aspettative dei neolaureati in cerca di lavoro (maggiormente interessati alle tematiche di smart working, work life balance e raggiungimento di obiettivi) e ciò che le aziende cercano in un candidato. Il mondo del lavoro si trova quindi ad affrontare una nuova sfida epocale.

 

“Il cambio del paradigma del lavoro comprende la trasformazione di modelli e spazi, flessibilità e fluidità tra tempo e relazioni private e professionali, partecipazione alle decisioni aziendali e maggiore consapevolezza del valore del proprio tempo” spiega Marina Verderajme, Presidente Nazionale GIDP – HRDA. “In questo contesto, i responsabili delle risorse umane hanno un nuovo ruolo, caratterizzato dalla capacità di adottare modelli rinnovati che abbracciano una prospettiva lungimirante nel prevedere i nuovi bisogni e i nuovi modelli di lavoro e di relazioni. Implementare pratiche e politiche aziendali che creino valore per le persone e per le aziende non ha un impatto solo a livello aziendale, ma incide sull’intero sistema Paese”.

 

Da qui l’esigenza di GIDP di presentare proposte concrete il cui successo “dipenderà dalla collaborazione continua tra mondo del lavoro, governo e società per creare un ambiente lavorativo più adatto alle esigenze attuali e future dei cittadini e delle imprese italiane” aggiunge Verderajme.

 

Ed è proprio intorno alla collaborazione con le istituzioni che il tema diventa ancora più rilevante. “C’è una giungla di quasi 900 leggi vigenti che saranno riorganizzate in nove testi unici” ha dichiarato l’Onorevole Andrea Mascaretti, membro della Commissione Lavoro Pubblico e Privato della Camera dei Deputati che ha aperto l’incontro. “È importante intervenire sulla semplificazione e sulla riduzione della burocrazia perché si produce così un risparmio sia per le imprese, sia per lo Stato” ha aggiunto confermando il taglio del cuneo fiscale e l’obiettivo della detassazione dei premi di produttività e degli straordinari.

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