Giovani e occupazione: come cambia il paradigma del lavoro
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Giovani e occupazione: come cambia il paradigma del lavoro

È un mondo del lavoro in trasformazione quello che emerge dalla XXIII Indagine Stage Neolaureati di GIDP/HRDA. La ricerca, presentata da G.I.D.P. Associazione Direttori Risorse Umane, è stata condotta attraverso 37 domande, sottoposte a un campione di Direttori del Personale iscritti all’Associazione o di aziende clienti di Job Farm, appartenenti ad importanti realtà imprenditoriali (il 48,05% conta oltre 500 dipendenti) e riporta dati aggiornati al giugno 2023.

 

NUOVA MENTALITÀ

A balzare subito all’occhio è una nuova presa di coscienza del proprio valore e ruolo, già in fase di colloquio. I candidati si mostrano più interessati a fare domande in primis sulla retribuzione prevista ed eventuali benefit, in secondo luogo sul tipo di mansione e sull’attività da svolgere, mentre al terzo posto ci sono tematiche quali smart working, work life balance e orario flessibile/lavoro per obiettivi. I giovani si sono dimostrati particolarmente sensibili anche alle tematiche ESG con la dimensione sociale a farla da padrone. In particolare, emerge l’interesse per il finanziamento di progetti rivolti alla comunità e il coinvolgimento dei dipendenti in attività di volontariato (44,62%). Al secondo posto si posiziona la dimensione ambientale (32,31%) e infine la governance (23,07%).

“I dati della survey” afferma Marina Verderajme, Presidente Nazionale GIDP, “ci restituiscono una fotografia in cui si intravedono da parte dei giovani richieste chiare di nuovi modelli di lavoro ibridi in cui, oltre a retribuzione e qualità del lavoro, nella scala delle priorità entra a pieno titolo il worklife balance e il desiderio di essere maggiormente protagonisti del progetto di business aziendale. Siamo di fronte ad una nuova coscienza e consapevolezza del lavoro e del valore del proprio (ma anche collettivo) benessere”.

 

I CONTRATTI

Tutto questo, ovviamente si ripercuote anche sulle aziende e in particolare sulle scelte che devono fare, quotidianamente gli uffici di Risorse Umane. “Sul fronte delle direzioni del personale” prosegue Verderajme  “notiamo uno sforzo di riorganizzazione in risposta a queste nuove esigenze, con maggiore attenzione alla stabilizzazione dei neo-inseriti attraverso l’aumento dei contratti a tempo indeterminato con aumenti e adeguamenti retributivi, mentre le risposte alla richiesta di flessibilità e al lavoro per obiettivi evidenziano come non sia ancora percepito come priorità e vada accompagnato da un percorso di cambiamento culturale in stretta sinergia con i vertici aziendali”.

È uno sforzo che si nota dall‘evoluzione dei contratti di ingresso nel mondo del lavoro per i neolaureati: per il Ccnl metalmeccanico, nel 2023, si è passati a 28.495 euro lordi l’anno, rispetto ai 24.527 euro del 2021, mentre nel Ccnl Commercio/Servizi la retribuzione annua lorda, nei primi sei mesi del 2023, del neolaureato all’inserimento è di 25.945 euro, in aumento rispetto al 2021 (24.230 euro). A cambiare, poi, sono anche le modalità di assunzione, con il contratto a tempo indeterminato in netta crescita: se nel 2021 vi ricorreva solo il 13,73% delle aziende, nel 2023 sono il 29,55% a utilizzarlo. In crescita anche il tempo determinato (31,82%), che sorpassa l’apprendistato professionalizzante (in calo al 29,55%, rispetto al 33,33% del 2021).

 

GLI STAGE

Infine uno sguardo anche al mondo degli stagisti. Quasi la totalità delle aziende (94,74%) prevede un rimborso spese per gli stagisti, ma quasi una su due (47,37%) offre anche i buoni pasto e il 29,82% garantisce la possibilità di usufruire della mensa aziendale. L’ammontare dell’indennità di stage mensile varia dai 450 ai 600 euro per il 26,42%, dai 601 agli 800 euro per il 47,16% e dagli 801 ai 1000 euro per il 26,42%. Per molti di questi giovani la possibilità di un inserimento in azienda al temine dello stage sembra un’opzione concreta, visto che l’80,25% dei Direttori del Personale intervistati ha affermato che, nei prossimi 6 mesi, inserirà stagisti e/o assumerà neodiplomati/neolaureati in azienda. Un dato che sembra confermare un trend positivo, visto che il 60,29% del campione afferma che gli inserimenti di stagisti e/o assunzioni di neodiplomati/neolaureati saranno in linea con gli ultimi 6 mesi.

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