Dalla valutazione alla valorizzazione delle persone: assessment strumento chiave per le HR
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Dalla valutazione alla valorizzazione delle persone: assessment strumento chiave per le HR

Mettere le persone al centro. È una priorità crescente per le organizzazioni, che negli ultimi anni hanno esponenzialmente maturato la consapevolezza dell’importanza fondamentale di investire sul coinvolgimento, la formazione e lo sviluppo delle risorse che entrano o sono già in azienda. Uno dei focus principali delle Direzioni HR è quindi la valorizzazione del potenziale delle persone in tutte le fasi del loro percorso, dall’ingresso allo sviluppo di carriera.

 

Thomas è tra i leader globali nel campo degli assessment psicometrici, strumenti scientificamente validati per la valutazione delle persone in ambito lavorativo, con i quali supporta le aziende nel selezionare, coinvolgere e sviluppare le persone giuste per il proprio business, far emergere il loro talento e realizzare il loro potenziale. Dal 2022 ODM Consulting, società di consulenza HR di Gi Group Holding, è distributore e certificatore in esclusiva per l’Italia degli strumenti di Thomas.

 

 

“Per rispondere a queste esigenze è necessario in primis conoscere le persone e i team, rendendo misurabili aspetti come le attitudini, i comportamenti e la personalità – commenta Elisa Rando, Responsabile Area Thomas International di ODM Consulting, società di consulenza HR che dal 2022 è distributore in esclusiva per l’Italia degli strumenti di Thomas – Gli assessment psicometrici consentono di ridurre l’errore insito nel momento valutativo, potenzialmente soggetto a bias cognitivi, in virtù di un ancoraggio al dato, di un’osservazione obiettiva, di una soggettività controllata e di conclusioni affidabili rispetto alla predittività di quanto indagato. Per questo diventano strumenti di grande utilità per le Risorse Umane in molteplici fasi, dalla selezione alla valutazione, dal succession planning allo sviluppo.”

 

 

La fase di ricerca e selezione è tra le più delicate perché un inserimento sbagliato può rappresentare un costo molto elevato: una bassa motivazione delle risorse in ingresso può causare un’uscita prematura dall’organizzazione o, ancora, un fitting non ideale con il ruolo e l’ambiente di lavoro può portare performance inferiori alle aspettative. Proprio sulle leve motivazionali, la capacità di adattamento al contesto e l’allineamento delle abilità cognitive di un candidato al ruolo oggetto di selezione si concentrano assessment come l’analisi del profilo personale (PPA) e i test di intelligenza fluida (GIA).

 

 

Inoltre, già in fase di ricerca e selezione è possibile fare previsioni sullo sviluppo del/la candidato/a testandone l’attitudine a ruoli di responsabilità, attraverso test che prendono in esame sei specifiche dimensioni di personalità utili a predire il successo in un ruolo di leadership, quali: coscienziosità, adattamento, curiosità, propensione al rischio, accettazione dell’ambiguità, competitività.

 

 

“L’utilizzo dell’assessment nella search & selection riduce il margine di errore, migliora l’impatto della nuova risorsa in azienda e offre una proiezione realistica di quello che potrà essere lo sviluppo di una persona durante il suo percorso nell’organizzazione– spiega Rando – Tali strumenti sono molto apprezzati anche dai candidati/e che percepiscono il processo di valutazione come più oggettivo e meritocratico, con un risvolto importante anche in termini di employer branding/brand reputation, oltre a prenderla come una occasione importante di conoscenza di sé”. La stessa tipologia di test è utile se proposta alle persone già presenti in azienda, per identificare e coltivare futuri leader, migliorare le performance e l’engagement e impostare percorsi di training e sviluppo delle competenze mirati.

 

 

“Stiamo registrando una sempre maggior consapevolezza del valore di questi strumenti anche nel nostro Paese – conclude Stefano Porta, amministratore delegato di ODM Consulting – Soprattutto dalle aziende più grandi e multinazionali, ma in un tessuto produttivo come quello italiano la vera sfida è rappresentata dalle PMI. Organizzazioni che a fronte di dimensioni più ridotte sono spesso leader nel loro settore anche a livello internazionale e si trovano oggi, più che mai, ad affrontare la grande sfida dell’attraction e della retention e più in generale della valorizzazione del capitale umano per restare competitive.”

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