Equilibrio di genere in azienda: arriva il decalogo delle buone pratiche
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Equilibrio di genere in azienda: arriva il decalogo delle buone pratiche

Da 3.000 a 16.000 euro circa, in base all’inquadramento. A questo ammonta, secondo l’aggiornamento a settembre 2023 dell’indagine periodica sull’evoluzione delle retribuzioni in Italia di ODM Consulting, società di consulenza HR di Gi Group Holding, la differenza di retribuzione tra uomini e donne in Italia.

 

Il gender pay gap è solamente uno dei tantissimi aspetti che, ancora, dividono uomini e donne sul posto di lavoro. Eppure, in un contesto così deprimente, alcuni passi avanti sono stati fatti e anzi, sono sempre di più le aziende che lottano per garantire l’equilibrio di genere in azienda e non solo a livello retributivo.

 

In questo contesto, lo scorso 8 marzo, GIDP, l’Associazione dei Direttori delle Risorse Umane, ha organizzato un incontro focalizzato sull’Equilibrio di Genere in azienda in cui gli Hr si sono confrontati su best practices e iniziative per promuovere la parità di genere sul luogo di lavoro. Dall’incontro è nato un decalogo per Promuovere l’equilibrio di genere in azienda, raccolto tra gli HR Manager di GIDP, è basato infatti sulle esperienze, le best practices e le iniziative quotidiane promosse in azienda, offrendo una guida chiara per affrontare i gender bias e promuovere un ambiente di lavoro equo e inclusivo.

 

“Gli HR si trovano di fronte a una sfida cruciale nell’assicurare l’equilibrio di genere nelle organizzazioni moderne. Attraverso il loro ruolo chiave, essi possono contrastare gli stereotipi, i pregiudizi e i bias di genere che influenzano le decisioni aziendali e il benessere complessivo dei dipendenti” spiega Marina Verderajme, Presidente di GIDP. “Consapevolezza, formazione su bias inconsci, politiche di assunzione e promozione neutre, flessibilità e supporto alla conciliazione famiglia-lavoro, sono solo alcuni aspetti su cui gli Hr si stanno impegnando per affrontare questa sfida anche nell’implementazione e nell’uso di sistemi basati sull’Intelligenza Artificiale generativa (GenAI) all’interno delle organizzazioni”.

 

Ecco i pilastri del Decalogo:

 

  1. Consapevolezza, per riconoscere l’esistenza del gender bias: organizzare iniziative informative per far emergere la consapevolezza su cosa sono i gender bias.

 

  1. Formazione per sradicare gli stereotipi: introdurre nei piani formativi moduli e percorsi formativi dedicati all’educazione sulla diversità di genere per superare stereotipi e pregiudizi e promuovere una comprensione più approfondita delle sfide legate al gender bias.

 

  1. Equità di genere: sostenere e implementare politiche che promuovano l’equità di genere, garantendo opportunità e trattamento paritario per tutte le persone.

 

  1. Linguaggio inclusivo: utilizzare un linguaggio inclusivo che non perpetui stereotipi di genere e che rifletta l’uguaglianza tra uomini e donne.

 

  1. Rispetto delle scelte individuali: rispettare e sostenere le scelte individuali riguardo alla carriera, alla vita familiare e ad altri aspetti, senza basarsi su stereotipi di genere.

 

  1. Pari opportunità: promuovere politiche aziendali che favoriscano un ambiente di lavoro equo, con pari opportunità di avanzamento per tutti i dipendenti, indipendentemente dal genere.

 

  1. Partecipazione attiva: incentivare la partecipazione attiva di entrambi i generi in tutti gli ambiti, dipartimenti e divisioni aziendali.

 

  1. Parità salariale: implementare politiche che definiscono e misurano la parità salariale inerente attività lavorative e ruoli di valore comparabile.

 

  1. Flessibilità: avviare misure e policy di lavoro flessibili per entrambi i generi nella gestione di impegni familiari.

 

  1. Paternità, maternità e condivisione dei carichi di cura: promuovere politiche aziendali che supportano i dipendenti nella gestione dei carichi di cura e incentivi che incoraggiano la condivisione delle responsabilità familiari tra uomini e donne.
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